Yakuza Kiwami – Recensione

Koza Nosutura

Provato su PS4

Pro e Contro del gioco

+ Storia coinvolgente nel mondo criminale giapponese
+ Risse in strada con mazzate furibonde
+ Side-quest esilaranti
+ Sistema di progressione interessante
+ Kazuma Kiryu
+ Prezzo di vendita

– Il nuovo sistema “Kiwami” lascia un po’ a desiderare
– Alcune sezioni di gioco stoppose
– Grafica datata
– Doppiaggio giapponese con testi solo in inglese

Ci sono personaggi letterari e storici che nel tempo hanno acquisito un’aura leggendaria e creato dei veri e propri miti attorno a loro. Senza andare a pescare i miti dell’Antica Grecia e rimanendo in età più moderna, prendiamo ad esempio Sherlock Holmes di Doyle o il Bond di Fleming: eroi al limite tra la realtà e la fantasia che nascondono un leggero tocco di soprannaturale e inverosimile, mantenendo pur sempre il loro status di esseri umani. Se in un prossimo futuro i videogame saranno considerati a tutti gli effetti una forma d’arte, probabilmente Kazuma Kiryu entrerà a far parte di questo gruppo di uomini nati dalla fantasia, ma che in qualche modo sembra che calpestino il nostro stesso suolo. D’altronde il protagonista dell’amatissima serie Yakuza vive nel nostro mondo, in una Tokyo virtuale fedelmente riprodotta ed è un essere umano che si aggira in una realtà tangibile dove la morte e la vita si intrecciano creando trame di sangue indelebili tra cemento e asfalto. La magia di Kiryu però consiste nel suo estremo potere che gli consente di prendere a calci nel deretano qualsiasi cosa si muova e di essere così tosto che dopo anni di sberle in bocca non ha neanche un graffio o un dente rotto. Con un carattere che mischia la cazzutaggine di Clint Eastwood, la bontà zuccherosa di Barbapapà e lo stoicismo del più nobile dei Samurai, Kazuma Kiryu è un uomo che per quanto provi a distaccarsi dalla sua vita criminale, alla fine ne viene sempre risucchiato. E’ un vortice infinito dal quale non riesce a uscire, coinvolto in faide, omicidi e complotti a livello nazionale nei quali si butta a capofitto, essendo comunque un uomo di cuore e di istinto che non riesce ad abbandonare i vecchi amici e soprattutto farebbe di tutto per proteggere la sua figlia adottiva Haruka. Ma se invece fosse solo un criminale che ama la violenza, giustificandola solo dietro quelle che per lui sono buone azioni? Bé non sarò certo io a valutare la moralità del vecchio Kazuma, a me piace solo farlo buttare addosso ai teppisti di Kamurocho per spaccare i loro denti a gomitate e suplexxarli contro la vetrina di un sexy shop.

Opinione per lettori pigri

Yakuza Kiwami è il remake del primo Yakuza uscito nell’ormai lontano 2005 per PS2. In ordine cronologico con la serie sarebbe in realtà il secondo titolo, preceduto da Yakuza 0 che il caro 7gatsu ha abilmente recensito. Se siete appassionati della serie, ma come molti (me compreso) l’avete scoperta solo su PS3 con Yakuza 3 e ve ne siete innamorati, allora procuratevelo subito. Non so neanche cosa ci fate qui a leggere. Siete pigri! Non leggete! Vi fate male agli occhi! Vi fa riflettere, vi fa pensare! Pensare è fuori moda.

Avete mai fatto caso che ogni tanto si incrocia qualcuno che non va fatto incazzare?

Se non conoscete la serie ve la riassumo in quattro semplici parole: mazzate, storia, side-quest, mini-giochi. Scordatevi l’esplorazione, scordatevi una grafica di ultima generazione e soprattutto scordatevi le libere scelte nel gioco. Fondamentalmente la serie Yakuza unisce il quasi ormai dimenticato genere beat’em up, con un pizzico leggerissimo di JRPG e una storia coinvolgente. Il tutto contornato da mini-giochi e side quest che spezzano il ritmo e soprattutto alternano momenti più leggeri e divertenti con la storia principale che spesso prende una piega abbastanza drammatica. Tenete conto che in questo capitolo assumerete il controllo solo di Kiryu, mentre Goro Majima sarà relegato ad un paio di apparizioni nella storia e ad una lunga e particolare side-quest.

Per gli utenti PC il gioco esce il 19 febbraio e onestamente sconsiglio il pre-order, ci risparmiate solo 2 € e magari scoprite che non è ottimizzato e cazzi, mazzi, razzi e frizzi e lazzi. Poi piangete, mettete il ditone rosso su Steam e chiedete il rimborso. Ad ogni modo Yakuza 0 si è comportato bene su PC, quindi c’è da aspettarsi la stessa cosa per questo titolo.

Vai con la reviù!

GAMEPLAY

Yakuza. Una serie che si è fatta strada nel mondo dei videogame esattamente come il suo protagonista per i vicoletti della città: a calci e pugni. Preso il controllo di Kazuma Kiryu, cristianone di due metri dal fisico granitico, ce ne andremo a spasso per le strade di Kamurocho (una fedele rappresentazione del quartiere dei divertimenti Kabukichō  a Tokyo) vivendo la nostra allegra vita da malavitosi pentiti, rompendo le ossa a tutti i povero pazzi che osano intralciare il nostro cammino. L’esplorazione di Kamurocho è abbastanza libera, potrete girare tranquillamente per tutto il quartiere, seguendo una pratica mini-map posta al lato sinistro dello schermo. Premendo il tasto apposito (sulla PS4 il touch pad) si potrà ingrandire per vedere quali sono i negozi e i divertimenti ai quali si può accedere. Le missioni principali saranno rappresentate da un indicatore che una volta raggiunto darà inizio ad un evento della storia. Durante la libera esplorazione si incontreranno teppisti, mafiosi rivali o semplici ubriaconi che seguendo l’ormai noto masochismo nipponico, cercheranno in tutti i modi di sbattere i loro crani contro i vostri pugni d’acciaio. Così, dopo un brevissimo intermezzo dove vengono presentati gli avversari, inizierà il combattimento. La struttura è abbastanza elementare, Kiryu potrà eseguire delle semplici combo con solo due tasti, afferrare gli avversari, parare e schivare. Alcune azioni come per esempio concludere la combo con un colpo potente, caricheranno la barra Heat collocata sotto quella dell’energia. Con l’Heat bello carico si sbloccheranno una serie di attacchi speciali che si potranno eseguire premendo il prompt indicato sullo schermo al momento giusto. Per esempio, quando un nemico è a terra, lo si potrà prendere per i capelli e scaricargli un bel tramezzino di nocche tra le gengive mettendolo definitivamente a riposo.

D’altronde i poveri impiegati giapponesi dopo il duro lavoro devono in qualche modo scaricare la tensione eseguendo uno Snap Suplex sui colleghi, nevvero?

Se non vi basta fracassare il setto nasale degli avversari sotto le eleganti suole delle scarpe pitonate di Kiryu, potete sempre usare oggetti e armi improbabili per infliggere ancora più dolore. Una bella biciclettata nelle costole di un giovane ribelle o un cono stradale piantato nel cranio di un mafioso di mezza età possono alleviare intere giornate di stress. Come negli altri titoli della serie, anche in questo gli incontri casuali sono assolutamente squilibrati, infatti potrete facilmente sgominare intere bande di puzzoni in pochi secondi. La vera sfida sta negli spettacolari incontri con i boss che richiedono un po’ di strategia per poterli superare. Contate che Yakuza Kiwami essendo un remake ne ha decisamente di meno rispetto agli altri episodi della serie.

Ad aggiungere dinamicità alle sezioni di combattimento ci pensano i diversi stili adottati direttamente da Yakuza 0. Oltre a quello di base, si potranno utilizzare il Rush per schivate e combo veloci, il Beast per effettuare prese e lanci devastanti, e infine lo stile definitivo: il Dragon. Mentre i tre stili principali si potranno potenziare spendendo punti esperienza tramite lo skill tree, il Dragon prevede un metodo un po’ più complesso, ma molto divertente.

Per potenziare questo stile sarà necessario soddisfare le voglie omicide del caro Goro Majima che negli anni trascorsi da Yakuza 0 è uscito definitivamente di testa. Sebbene non si possa prendere il controllo dell’amato Cane Pazzo della famiglia Shimano come nell’episodio precedente, il caro Majima non mancherà di rendersi protagonista e di farsi amare\odiare. Ossessionato dalla forza di Kiryu, lo psicotico orbo non farà altro che darvi la caccia per tutta la città cercando di combattervi, nel più classico trope macho giapponese del “ti do mazzate fino a che non diventi demente quanto me e ci possiamo capire” . Ogni volta che lo battete otterrete delle nuove abilità per lo stile Dragon che crescerà di potenza. Sebbene questa sia a tutti gli effetti una side quest (che ha anche dei momenti davvero divertenti) vi consiglio di portarla a termine dato che lo stile Dragon contiene delle tecniche davvero devastanti e potenziato al massimo vi renderà davvero dei facoceri furibondi… Perché non draghi vi chiedete? Non so, facocero mi suonava meglio, fosse stato per me l’avrei chiamato così lo stile… Oppure stile Schiaffoni… Oppure…

Va bene, va bene riprendiamo. Un’altra aggiunta al sistema di combattimento sono le mosse Kiwami. In pratica, dopo aver caricato di mazzate alcuni boss e mini-boss questi si fermeranno per recuperare le energie. Attorno a loro si creerà un’aura che potrà assumere il colore di uno dei diversi stili di combattimento. Se avete sbloccato le abilità Kiwami (e vi consiglio di farlo il prima possibile) e avete la barra Heat carica, potrete devastare il malcapitato avversario con una mossa devastante. Ai fini del gioco questo serve per evitare che i nemici più tosti recuperino vita e finire i combattimenti più in fretta. Le tecniche Kiwami francamente non sono particolarmente entusiasmanti e penso che i programmatori avrebbero potuto inserirne qualcuna in più.

Oltre a saccagnare tutti i brutti i ceffi malvestiti che incontrate, potete anche portare il buon Kazuma a divertirsi un po’, perché sebbene possa dare quell’idea a lui non gli piace mica dislocare le spalle delle persone e poi cavare loro la mascella a mani nude. No, a Kiryu piace il bowling, il baseball è e soprattutto il Karaoke. Si, la serie Yakuza è famosa per i suoi mini giochi accessibili entrando in alcuni luoghi specifici della mappa. Quindi non perdete l’occasione di vedere Kiryu esibirsi in un pezzo hard’n’heavy giapponese o in una ballata strappalacrime! Portatelo in un club di hostess a fare il gallo cedrone, a tirare freccette o a sbronzarsi di whisky in un locale nei vicoletti del quartiere. Incontrate vecchi amici al Pocket Circuit delle macchinine e andate in sala giochi a sfidare un gruppo di bambinazzi fanatici di un gioco di combattimento con sensuali donne insetto. Chi invece non riesce proprio a mettere freno alla sua sete di sangue, potrà addentrarsi nell’arena e partecipare a una serie di combattimenti clandestini.

Yakuza Kiwami soffre un po’ di alcune vecchie meccaniche come ad esempio la necessità di riempire l’inventario di oggetti curativi, specialmente prima di affrontare un boss. Ci si potrà curare semplicemente premendo pausa e utilizzando il determinato oggetto dall’inventario, cosa che durante i combattimenti più avvincenti spezza un po’ l’azione. Lo spazio dell’inventario decisamente limitato porta a doversi organizzare utilizzando l’ “Item Box” accessibile dalle cabine telefoniche che si possono trovare in tutta Kamurocho. Oltre a gestire l’inventario, si dovrà fare attenzione ai salvataggi. Eh si, purtroppo a differenza dei più moderni Yakuza Kiwami 2 e Yakuza 6 nei quali finalmente è stato introdotto l’autosalvataggio, in questo capitolo sarà necessario salvare manualmente, cosa che consiglio vivamente di fare prima di iniziare le missioni principali o magari durante le side-quest più lunghe. I videogiocatori datati col carbonio 14 come me, sanno bene che salvare spesso previene ulcere, gastriti croniche e dolori muscolari dovuti alle troppe bestemmie. Fortunatamente potrete salvare in qualsiasi punto della mappa direttamente dal menù di gioco o dalle sopraccitate cabine telefoniche, a patto che non stiate affrontando un qualsiasi combattimento.

GRAFICA E SONORO

Dalla grafica di Yakuza Kiwami non ci si può aspettare molto di più di quella del suo predecessore Yakuza 0. Il quartierino di Kamurocho è abbastanza dettagliato, con un architettura fedele a quella originale, quindi se avete visitato la vera Kabukicho a Tokyo magari potrete anche riconoscere il ristorante dove vi siete strafogati di Takoyaki come se non ci fosse un domani. Le insegne dei locali danno un tocco di colore durante le sezioni notturne del gioco, sebbene alcune possono sembrare un po’ smorte a livello di dettaglio. Del resto il comparto grafico del gioco non è neanche lontanamente paragonabile ai giochi di ultima generazione, ma si tira su grazie alla ricostruzione precisa degli ambienti. Un po’ di “turismo digitale” non fa mai male no? D’altronde anche io sarei voluto tanto andare in Giappone, ma purtroppo da quando gioco alla serie Yakuza ne sono altamente terrorizzato. Voglio dire: gente che ti vuole pestare ad ogni angolo della strada, sparatorie in pieno centro, esplosioni, mafiosi che girano armati di Katana… Che razza di posto è?

La rappresentazione grafica dei personaggi principali è di alto livello, potete addirittura vedere i ricami della giacca di Kiryu e i dettagli del suo sfrontato pizzetto. Lo stesso non si può dire dei vari abitanti virtuali di Kamurocho che sembrano usciti dritti dritti dalla PS2, un difetto tutto sommato trascurabile che non mi ha dato particolarmente fastidio. Altra grossa differenza a livello grafico la si può notare nelle cutscene della storia e di alcune particolari side-quest. Sebbene siano state realizzate utilizzando lo stesso motore grafico, durante questi intermezzi le animazioni e le espressioni facciali dei protagonisti raggiungono il loro apice, riuscendo a portare sullo schermo un vero e proprio crime-drama estremamente godibile. Purtroppo questo crea un grosso distacco grafico con il mondo di gioco vero e proprio, cosa che ad alcuni potrebbe non piacere. Chi invece è stato abituato da Hideo Kojima all’alternarsi quasi alienante tra cutscene e gameplay magari potrà addirittura provare un certo senso di nostalgia per quei bei tempi andati…

Scusate devo asciugarmi le lacrime e sistemare la dentiera.

Ok ci sono. Se alcune animazioni del mondo di gioco lasciano un po’ a desiderare, quelle dei combattimenti sono assolutamente fantastiche. Si vede che gli sviluppatori hanno passato un bel po’ di tempo a sudare davanti al monitor per rendere verosimili i vari stili di combattimento, dai movimenti da boxer dello stile Rush, ai tremendi cazzottoni caricati del Beast. I movimenti di Kiryu riescono ad esprimere violenza inaudita e allo stesso tempo essere piacevoli da vedere in azione, non mancheranno di gasarvi specialmente quando una particolare tecnica viene portata a segno o si riuscirà ad attivare una violenta Heat Action. La stessa cura è stata utilizzata per gli stili di combattimento dei vari boss e mini-boss, ognuno con le sue tecniche personali prese da diverse arti marziali.

Pensavo che i coltelli Shogun fossero spariti dal mercato da un pezzo!

Per quanto riguarda il sonoro non ho niente di cui lamentarmi. Il doppiaggio generale è di altissimo livello con un Takaya Kuroda nei panni di Kiryu in grandissima forma come sempre. Tutti gli attori hanno fatto un lavoro strepitoso dai vari versi di dolore dei combattimenti alle scene più drammatiche. Anche se non avete la minima nozione della lingua del Sol Levante potrete sicuramente apprezzare le voci azzeccatissime per ogni personaggio che contribuiscono a rendere verosimili le diverse situazioni della storia. Per quanto riguarda la musica, Yakuza Kiwami non ha paura di adottare diversi generi come colonna sonora. Riffoni heavy metal mischiati alla tecno per i combattimenti, funk per le situazioni divertenti, jazz da salotto in sottofondo nei vari locali, senza ovviamente trascurare canzoni pop giapponesi per il Karaoke e i pezzi orchestrali drammatici per la storia. Un vero e proprio caleidoscopio musicale che magari non vince certo il premio come migliore colonna sonora, ma si fa apprezzare per la versatilità e l’energia.

STORIA E SIDE-QUEST

Gli ammerigheni e gli inglesi amano chiamare i giochi come Yakuza Kiwami “story-driven” ed in effetti come dar loro torto? E’ proprio la trama del gioco a farci perdonare tutte le datate mancanze tecniche di Yakuza Kiwami e la sua spesso eccessiva ripetitività. Grazie ad una sceneggiatura coinvolgente e personaggi che si aggirano tra l’immaginario e il realistico, Yakuza Kiwami riesce a tenere i giocatori incollati allo schermo e coinvolgerli in un’avventura che coinvolge il protagonista Kiryu su un livello altamente personale e sentimentale. Non voglio fare alcun tipo di spoiler, vi basti sapere che la storia vedrà il nostro eroe alle prese con un mondo fatto di intrighi politici e giochi di potere, dove verranno coinvolte persone a lui care con le quali dovrà fare i conti nel bene e nel male. Yakuza Kiwami inoltre vede l’introduzione di due personaggi fondamentali per il resto della serie, il detective Makoto Date e la piccola Haruka. Chi ha quindi giocato solo ad episodi più recenti come Yakuza 3 o Yakuza 6 potrà scoprire la loro origine e riempire qualche buco creato da questa serie errante tra le generazioni di console. La storia principale tocca dei temi molto sensibili come la fratellanza, il tempo passato, i rimpianti, rapporti tra genitori e figli, e soprattutto la morte fisica e spirituale degli individui. E’ una discesa sempre più ripida e convulsa che Kiryu dovrà affrontare ricorrendo a tutta la sua forza e al suo cuore.
Se la trama principale ha una forma estremamente drammatica che lascia poco spazio all’umorismo, questo viene portato nel gioco grazie alle substories. Si tratta di side-quest davvero spassose che mettono il serioso Kiryu in una serie di situazioni al limite del surreale e che in qualche modo fanno una satira pungente sulla società giapponese. Lo stesso Kiryu al termine di ognuna farà le sue considerazioni personali, a volte assolutamente frastornato da quanto accaduto. Sono piccoli momenti di smarrimento kafkiano che vanno assolutamente vissuti e che contribuiscono a dare profondità al protagonista e a volte anche agli altri personaggi principali. Alcune substories danno la possibilità al giocatore di effettuare delle scelte che ne possono determinare l’esito, queste a volte possono rendere vulnerabile l’invincibile Kiryu davanti al più comune dei salaryman.

Per concludere non posso che consigliare Yakuza Kiwami sia agli appassionati della serie che hanno giocato al primo episodio su PS2, sia a chi come me ha fatto conoscenza di Kazuma Kiryu solo con Yakuza 3 o il recente Yakuza 0. Gli utenti PC amanti dei beat’em up alla ricerca spasmodica di titoli come River City Ransom o Shenmue si leccheranno i baffi con questo titolo. Non aspettatevi particolare meccaniche complesse o rivoluzionarie, ma state sicuri che se anche solo un episodio di questa serie vi piacerà, ne verrete catturati e vorrete giocarli tutti! A questo punto c’è solo da sperare che Ryū ga Gotoku, SEGA e Deep Silver decidano di portare altri remake della serie sulle moderne console e PC.

Peace!

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