Figlio di puttino: la recensione di Blasphemous 2

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Con il primo Blasphemous ho avuto un rapporto particolare: non ho accolto molto bene il titolo a causa di un gameplay stopposo, poi ho finito con l’amarlo, specialmente dal punto di vista estetico. La pixel grafica utilizzata al meglio per creare un mondo tra l’incubo e il sogno, farcito di tutta l’iconografia cattolica che gli sviluppatori spagnoli, così come noi italiani, conosciamo molto bene.

D’altronde, il cattolicesimo ha un certo feticismo per la morte, per il martirio e per i resti umani, cosa che il team di Blasphemous sfrutta al massimo per creare un universo inquietante. A dare il tocco finale ci pensa la fantastica colonna sonora, un flamenco apocalittico che accompagna i passi del protagonista in ogni scenario.

Con Blasphemous 2, disponibile dal 24 agosto su PC tramite Steam, Xbox Series X/S, Playstation 5 e Nintendo Switch, The Game Kitchen prova a sfornare un altro gioco cazzuto, dopo gli ottimi The Last Door e, per l’appunto, Blasphemous. Volete scoprire se Blasphemous 2 è veramente blasfemo, o se ha perso la sua verve da eretico, trasformandosi in un chierichetto? Scopritelo nella nostra recensione!

Provato su PlayStation 5

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Penitente, de que te arrepente?

Preparate l’elmo fallico e scegliete la vostra arma preferita, perché il Miracolo è tornato a devastare Custodia e questa volta vuole anche riprodursi! Ovviamente noi giocatori, nei panni del Penitente, dovremo impedire la nascita del possibile figlio di un Dio… Una cosa a dir poco blasphema!

Blasphemous 2 si presenta con toni leggermente più colorati e luminosi del predecessore. Il design dei nemici, degli NPC e dei boss si avvicina più al dark fantasy, allontanandosi un filo dalle tinte horror del primo capitolo, cosa che magari alcuni (me compreso) potrebbero non apprezzare del tutto. Se però da una parte i toni horror sono stati attenuati, dall’altra Blasphemous 2 è una vera gioia per tutti gli amanti della pixel art. Siamo su livelli altissimi, le animazioni dei personaggi sono ben curate e veloci al punto giusto, i colpi impattano in modo convincente e le “death animation” dei nemici sono un tripudio di sangue e violenza finemente curato.

Alla parte grafica si aggiunge anche la splendida colonna sonora di Carlos Viola, stesso autore di quella del primo capitolo. Il flamenco unito a musica sacra rende vivo il folklore andaluso del gioco, con note che accompagnano ogni mossa del Penitente. Quindi, sebbene Blasphemous 2 si presenti con tinte meno scure del suo predecessore, a livello grafico e sonoro è stato fatto un altro lavoro magistrale. Ancora una volta The Game Kitchen dimostra che allontanarsi dai cliché anglosassoni, scandinavi e orientali è possibile, così come attingere a piene mani dal folklore del proprio paese e ricavare un titolo originale e suggestivo a livello audiovisivo.

L’unica stonatura sono però le cutscene, realizzate con uno stile da cartone animato del pomeriggio che stride tantissimo con la grafica del gioco. Su questo punto è stato fatto un passo indietro rispetto al titolo originale, nel quale le cutscene realizzate in pixel art, seppur animate con pochi frame, risultavano incredibilmente suggestive.

Sfregiografia

Adesso, come se la cava il nostro secondo blasfemo nel gameplay? Senza fare troppi giri di parole, Blasphemous 2 fa un grosso passo avanti rispetto al primo capitolo. Il secondo pellegrinaggio del penitente si rivela più piacevole da giocare, con comandi responsivi sia nel platforming, sia nei combattimenti, e un livello di difficoltà tarato su livelli medio-alti, con alcune accortezze che facilitano la vita al giocatore. Ad esempio, cadere in un burrone o finire trafitti dagli spunzoni non decreterà il game over come nel primo capitolo, ma solo la perdita di parte della vitalità.

Ma non credete di passarla liscia. Se il platforming è stato reso più fluido e meno ostico, i combattimenti di Blasphemous 2 vi daranno del filo da torcere e richiederanno l’uso di diverse tecniche, specialmente contro i boss o nelle azzuffate contro più nemici contemporaneamente.

Insomma, avete mai sognato di usare una gigantesca mazza ferrata contro Sant’Antonio e Santa Benedetta? Blasphemous 2 vi accontenta! Se nel primo capitolo avevamo a disposizione solo la spada Mea Culpa, in Blasphemous 2 potremmo brandire tre armi: Sarmiento e Centella (stocco e pugnale), Ruego Al Alba (una spada) e il micidiale Veredicto, una bella frustona con tanto di mazzone ferrato.

All’inizio della partita potremo decidere con quale delle tre armi iniziare l’avventura, per poi trovare le altre in ogni scenario della mappa. Una volta trovate le armi, queste saranno intercambiabili con la semplice pressione di un tasto.

Ogni arma ha le sue debolezze e i suoi punti di forza, così come un buon arsenale di tecniche da sbloccare. Ad esempio, la spada Ruego al Alba permette di eseguire delle combo e di sacrificare la propria vitalità per sferrare attacchi più potenti. Sarmiento è l’arma più veloce, inoltre permette di sferrare attacchi elementali (tuono) caricando un’apposita barra, oppure di colpire i nemici in scivolata o usarli come trampolino.

Il Veredicto, mia personale arma preferita, è una sorta di versione dopata della frusta della famiglia Belmont. Ovviamente è l’arma più lenta, ma anche la più potente del titolo, capace di devastare qualsiasi cosa si muova grazie ad abilità particolari.

Attenzione però, perché in alcune situazioni non sarà l’arma migliore da usare. Blasphemous 2 porta il giocatore a costruire delle strategie per vincere gli scontri più ostici che vanno oltre il semplice button mashing. Occorre sapere quali tecniche e armi usare, in modo da fare quanto più danno possibile ai nemici. Non tutte le tecniche sbloccabili sono particolarmente utili e devo dire che effettivamente l’arma Sarmiento e Centella è troppo debole rispetto alle altre due e praticamente inutile negli scontri contro i boss.

Oltre alle armi, il Penitente potrà usare una buona selezione di magie per gli attacchi a distanza e quelli ad area. Le magie andranno a consumare il mana, recuperabile trucidando i nemici. Alcune si potranno comprare dai mercanti, altri invece si potranno trovare nelle mappa.  

Echa un vistazo a nuestro escaparate!

Nonostante le tre armi a disposizione e un gameplay rifinito, Blasphemous 2 presenta comunque un alto livello di sfida, senza però risultare troppo difficile, almeno per i giocatori navigati nel genere. Fortunatamente, i Prie Dieu (i checkpoint del gioco) sono sparsi in modo intelligente nella mappa e permettono di ricaricare l’energia e le fiasche curative.

Alla morte, si tornerà all’ultimo Prie Dieu attivato, dal quale si potrà subito riprendere il gioco. La penalità per la morte è rimasta uguale al primo Blasphemous: una riduzione del mana, recuperabile attraverso diversi sistemi che non vi svelo perché sono un gilipollas. Non mancano i teletrasporti vari, indispensabili per muoversi velocemente nella mappa e andare alla scoperta di zone inesplorate.

La mappa del gioco è stata progettata molto bene, con i vari scenari finemente interconnessi che rendono la navigazione molto intuitiva. Inoltre, un bel puntone esclamativo ci fornirà indicazioni su dove andare, cosa apprezzabile e che rende il titolo fluido. il level design fa capire subito al giocatore quali abilità usare e dove andare, cosa molto difficile da fare in un metroidvania.

E, come ogni metroidvania che si rispetti, Blasphemous 2 presenta diverse zone raggiungibili solo attraverso determinate abilità. Alcune di queste saranno collegate alle tre armi del gioco, mentre altre si dovranno trovare nei diversi livelli. Non posso rivelarvi nulla, ma è chiaro che potete aspettarvi tantissimi segreti e NPC nascosti, alcuni dei quali fondamentali per poter potenziare il Penitente.

Con il bestiario è stato fatto un ottimo lavoro: c’è una grande varietà di nemici e ognuno avrà dei comportamenti e attacchi specifici, ai quali dovremo rispondere con le armi adatte. Ad esempio, i nanetti con lo stocco sono veloci e difficili da colpire, quindi spesso occorrerà usare Ruego al Alba per sferrare i contrattacchi. I nemici più grossi invece, meriteranno un assaggio del Veredicto, utile anche per le situazioni affollate e per l’odontoiatria medioevale.

Gli scontri contro i boss sono molto avvincenti e ben bilanciati. Alcuni boss però, impallidiscono di fronte a quelli del primo Blasphemous per inventiva, almeno per quanto riguarda la loro estetica che spesso tende un po’ troppo a ripetersi. Si sente la mancanza di orrori raccapriccianti come Melquiades o Exposito. D’altra parte, The Game Kitchen ha preferito puntare su boss di statura piccola o media, in modo da rendere i combattimenti più interessanti e strategici.

Ed in effetti, in alcuni casi, sarà necessario pianificare bene gli scontri, scegliendo accuratamente l’arma da usare, le magie e altri modificatori legati al Rosario (presente anche nel primo titolo della serie) e alle statuette, una new entry che consente di creare una sorta di “build” semplificata del Penitente.

A chi consigliamo Blapshemous 2?

Quello che rende Blasphemous 2 un ottimo gioco è il connubio riuscito tra le meccaniche souls, il platforming, l’esplorazione e i combattimenti. Parliamoci chiaro, il titolo non inventa nulla di nuovo, ma quello che deve fare lo fa benissimo. A mio parere, si tratta di uno dei migliori metroidvania in circolazione, sia a livello tecnico, sia per quanto riguarda il gameplay. Qualche bilanciamento in più nelle tre armi avrebbe giovato, così come una migliore selezione di tecniche legate ad esse.

Il leggero cambio di registro nella presentazione generale potrebbe non piacere a tutti, così come l’estetica di alcuni boss che effettivamente non regge il confronto con quelli del primo. Questo piccolo difetto però non inficia di certo il titolo, anzi dimostra come The Game Kitchen abbia saputo trasportare il folklore religioso anche in un setting “dark fantasy” con più colore. Blasphemous 2 magari è un po’ meno blasfemo del primo e forse un po’ più chierichetto, ma lo posso consigliare a mani basse a tutti gli amanti del genere, sperando che The Game Kitchen continui a sfornare titoli ispirati e divertenti.

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