Mortal Kombat 1, nuovo titolo del popolare franchise sviluppato da NetherRealm Studios e pubblicato da Warner Bors, è approdato il 19 settembre 2023 su PC tramite Steam e su tutte le console principali, da PlayStation a Xbox passando perfino per Nintendo Switch. Potevamo quindi esimerci dal pubblicare la nostra recensione di Mortal Kombat 1, anche se terribilmente in ritardo? La risposta, la sapete già.
Provato su PlayStation 5
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Non c’è da girarci attorno, Liu Kang ha reso il mondo di Mortal Kombat una palla incredibile. Lo stesso torneo di Mortal Kombat non è più mortale, i personaggi sembrano tutti usciti da un teen drama di Netflix, mentre Shang Tsung è un mercante truffaldino che va da villaggio in villaggio a vendere tonici miracolosi. Insomma, in questo mondo bellissimo mancano solo le multe per le parolacce e le konchiglie di Demolition Man. Quindi mi chiedo, che cosa può andare storto? Piccola nota: trattandosi di Mortal Kombat, aspettatevi che le “c” vengano trasformate in “k”, come da tradizione!
Dio Kang
Liu Kang è diventato un Dio e tramite la Klessidra di Kronika ha resettato l’intero multiverso di Mortal Kombat rendendolo più noioso, più colorato e decisamente meno metal. Addio tinte horror e dark, benvenuta luce e glamour, con Sindel, Kitana e Mileena che sembrano delle sosia malriuscite di Beyonce. Scorpion e Sub Zero tornano ad essere indistinguibili salvo per i kolori e Johnny Cage sembra uno strambo ibrido tra Pippo Franco e Tom Cruise. Raiden, grande Dio del Tuono è rinato come bifolco zappaterra e si trova come amico il vanaglorioso Kung Lao.
Il cambio di registro non è tutto da buttare via, ma quando vedi un Baraka buono e un Reptile che si trasforma in un simpatico rettilone, invece di essere un orrido ibrido, allora non so, qualcosa non torna. Poi per karità, io sono uno di quei vecchi cenciosi che il primo MK lo hanno giocato in una puzzolente sala giochi piena di fumo e perdigiorno. Questo mi porta ad avere un certo affetto per il design trash della serie che ha sempre saputo unire l’horror alle arte marziali. Mi togliete quello e Mortal Kombat perde un po’ di gusto.
Il design generale dei personaggi è un passo indietro rispetto a quanto visto in Mortal Kombat X e Mortal Kombat 11 che abbiamo recensito all’epoca, ma viene koperto benissimo da un comparto tecnico da far uscire gli occhi dalle orbite. C’è poco da fare, la serie di Mortal Kombat kontinua a stupire con una grafica incredibile. E sebbene a prima vista il salto tecnico non sembra ampio rispetto a MK11, in realtà dopo qualche oretta di gioco si cominciano a vedere dettagli pazzeschi sia nel nutrito roster di kombattenti, sia negli scenari. Altra cosa: Il gioco l’ho provato su PS5 dove tutto gira come deve. Se però seguite un po’ il mondo del gaming, saprete che la versione Nintendo Switch sembra uscita dall’era PS2, quindi pensateci bene!

Grande grafica però, grande gioco non fa. Come i suoi predecessori, MK1 si rivela poco koeso in termini di animazioni. Il roster si divide tra personaggi animati molto bene come Kenshi e Geras, e altri come Kung Lao, Raiden e Johnny Cage che invece sembrano delle marionette impazzite.
Le reazioni esagerate ai kolpi sono ancora qui, insieme a kalci e pugni dati in posizioni strane e una fisica di gioco che come sempre si rivela più molleggiata di un Celentano dei tempi d’oro. Ovviamente sto parlando delle animazioni in-game, perché durante le kutscene della storia e le truculente fatalities è tutto fatto molto bene. Il problema però è che il divario tra la fisica leggera del gameplay e quella più pesante e realistica delle Fatality non è stato ancora kolmato.
A questo si aggiunge anche il fatto che mentre gli scontri girano a 60fps, le kutscene e le Fatality sono inspiegabilmente ridotte a 30fps, cosa che spezza molto il flow. Nulla che non si possa risolvere con una patch com’è stato fatto per MK11, ma rimane comunque un difetto.
In questo nuovo universo colorato, le Fatality sembrano meno convincenti e alcune decisamente poco ispirate. Apprezzabile la possibilità di eseguire le Fatality klassiche con i personaggi Kameo, ma si tratta di un orpello estetico che nulla aggiunge al titolo. Intendiamoci, le Fatality sono ancora ultraviolente e brutali, ma dopo le budella e il sangue si torna in un allegro mondo pieno di fiori e alberelli, un po’ come un episodio di Happy Tree Friends.
Kombo, Kameo e Korbellerie
Personalmente, sono sempre stato un fan di Mortal Kombat più per il suo design e i personaggi che per il gameplay. Per quello ho sempre preferito Street Fighter (e Street Fighter 6 la cui recensione trovate al link precedente, conferma la qualità del franchise) e tutt’oggi sono dell’idea che il picchiaduro di NetherRealm non sia ancora minimamente al livello della storica serie Capcom. Sebbene da Mortal Kombat 9 Ed Boon e soci abbiano preso la giusta strada, inserendo meccaniche più komplesse e kombo devastanti, gli scontri di Mortal Kombat sembrano delle risse tra gatti che veri e propri kombattimenti.
MK1 continua la tradizione, con personaggi dalla fisicità praticamente uguale che si differenziano solo per le kombo e le mosse speciali. Fondamentalmente, i kombattimenti sono ancora troppo incentrati sull’attacco, con lo spam selvaggio delle stesse kombo che trasformano tutto in una sorta di gara a chi si kolpisce per primo per iniziare un po’ di juggling selvaggio.
I fan della serie ovviamente non si aspettano certo la strategia e la tecnica rigorosamente imposte da Street Fighter 6, ma a mio parere il sistema di kombattimento di Mortal Kombat andrebbe un filo rivisto, specialmente alla luce di quanto fatto da Capcom o da Arc System Works. La sensazione che ho avuto giocando a MK1 è che il kombat system sembri superato e vecchio. Mi aspettavo un salto di qualità da MK11 a livello di meccaniche, e invece mi ritrovo ancora a pigiare tasti come un kretino.

Per karità, è bello imparare le kombo dei personaggi, ma una volta skoperta quella più lunga e devastante, spesso ci si ritrova a ripeterla ad nauseam. Il gioco fa davvero poco per limitare le possibilità del giocatore, il che da una parte è apprezabile perché consente a tutti di inventare kombo nuove, ma dall’altra getta tutto il gameplay in una sorta di kaos incontrollato dove la difesa, il footwork e lo spacing cadono in secondo piano.
E si, il Fatal Blow, ovvero l’unica Super del gioco esiste ancora e si può eseguire sempre premendo due tasti. Non ho mai amato questa meccanica e mai l’amerò, dopo tre giochi ha ampiamente scocciato. A parte che fa un danno assurdo, e poi si può inserire nelle kombo troppo facilmente. Per non parlare dell’assurdo sbilanciamento di alcuni personaggi come ad esempio Kenshi o Baraka, che hanno delle mosse capaci di mettere all’angolo l’avversario in pochi secondi e creare delle combo assurde. Lo sbilanciamento estremo costringe molti giocatori a puntare unicamente su pochi personaggi del nutrito roster.
Adesso, ogni picchiaduro ha dei personaggi sbilanciati, ma qui siamo veramente a livelli ridicoli, specialmente per una serie che ormai è entrata da anni nella FGC. Lo sbilanciamento è così ampio che se siete un filo navigati nei giochi di lotta, lo noterete anche solo provando i vari kombattenti nella modalità in allenamento o nelle battaglie offline contro la CPU.
Ma MK1 non sarebbe un vero sequel, senza almeno una novità importante nel gameplay. E infatti ecco i Kameo, personaggi secondari evocabili con la pressione di un tasto che possono contribuire ad allungare le combo, oppure ad eseguire particolari mosse. Ad esempio, il Kameo di Scorpion può sia sparare palle di fuoco aeree per juggling, sia tirar via il giocatore dai guai con il suo arpione.
Nonostante sia un’aggiunta apprezzabile, si tratta comunque di una meccanica riservata a chi il gioco lo mastica molto bene e non certo ai neofiti. Devo dire la verità, a volte ho giocato e vinto tranquillamente matcn online e offline senza neanche scomodare il Kameo di turno, se non per utilizzare il Kombo Breaker che komunque esisteva anche nei titoli precedenti.
E poi, perché inserire nel roster personaggi anonimi come Reiko, Li Mei e Nitara, relegando a Kameo altri ben più amati e famosi come Sonya, Kano, Jax, Cyrax e Sektor? Kapisco la volontà di dare spazio a nuovi personaggi apparsi in titoli più vecchi, ma secondo me hanno scelto quelli sbagliati e meno karismatici in assoluto. L’idea che mi sono fatto giocando sia alla Beta, sia alla versione kompleta di MK1 è che la serie abbia sparato quasi tutte le sue kartucce e sia arrivato il momento di kambiare karicatore, se non addirittura arma.
Portal Kombat
Da Mortal Kombat 10, Netherrealm ha voluto portare a un gradino superiore la Modalità Storia del titolo, creando dei veri e propri film, intervallati dai combattimenti. Con MK1 la tradizione continua, ma dato che Liu Kang ha resettato l’universo, possiamo scordarci tutta la nuova generazione di combattenti come Cassie Cage e Jackie Briggs, per ritornare al principio.
Una scelta a mio parere scellerata e che non ha davvero senso, dalla quale deriva una storia avvincente nella prima parte, ma deludente nella seconda con una rivelazione a dir poco scontata. Ora, le storie del 10 e dell’11 erano sempre fumettose e trash, ma in MK1 hanno forse un filo esagerato, specialmente nel finale affrettato e insoddisfacente che strizza troppo l’occhio alle recenti scelte in ambito supereroistico.
E va bene, via la storia, passiamo alla modalità single player studiata a pennello per il titolo, ovvero le Invasioni. I fan della serie che han giocato ai titoli precedenti si ricorderanno della Kripta, ovvero un luogo esplorabile dove era possibile sbloccare skin, fatalities, brutalities, artwork e quant’altro. Era una bella idea vero? Bè dimenticatela.

Per sbloccare i contenuti di ogni singolo maledettissimo personaggio, dovrete affrontare l’interminabile grind delle Invasioni, una sorta di gioco da tavolo dove muoverete il personaggino attraverso diversi diorami basati sugli scenari del titolo, per affrontare combattimenti di diversa difficoltà.
Fin qui nessun problema, peccato che gli avversari useranno invincibilità e altre diavolerie fastidiose, mentre per lo scenario voleranno missili e altre amenità. Insomma, le solite idiozie che si sono già viste in altri titoli della serie e che fanno sembrare la modalità Invasione una roba da mobile gaming.
Quindi, se volete sbloccare tutto per ogni personaggio, vi attendono ore e ore di tedio allucinante, perché l’accumulo di XP è di una lentezza pachidermica. Voglio sperare che tutto venga bilanciato con una bella patch, perché per adesso Invasioni si rivela una modalità inaffrontabile, noiosa e anche brutta da vedere, specialmente rispetto alla fantastica Kripta di MK11.
Non mancano le Torri che portate a termine, sbloccheranno i finali per ogni singolo personaggio. La modalità online del titolo funziona bene, con un buon rollback code. Peccato per l’assenza di una lobby, una mancanza importante che mette l’online di MK1 un gradino sotto la competizione. Giocando online sarà possibile sbloccare oggetti estetici per i proprio Kombattenti, un incentivo gradevole specialmente per i kollezionisti sfegatati.
A chi consigliamo Mortal Kombat 1?
Sono stato molto duro col gioco, vero? Probabilmente sì, ma mi permetto di esserlo da fan di lunga data della serie che ha konsumato tutti i titoli, specialmente gli ultimi due. Mortal Kombat 1 mi ha deluso non poco. Sinceramente, mi aspettavo una sorta di evoluzione rispetto a MK11 e invece mi sembra che la serie si sia arenata.
Si respira una certa “fretta” nella realizzazione del gioco, dai menù approssimativi, dall’impossibilità di selezionare la skin dei personaggi dal menù di selezione, dal roster confuso, dall’assenza dei dialoghi tra i personaggi prima dei match contro la CPU e da tante altre cose, tra le quali la terribile modalità Invasioni.
A mio parere, NetherRealm deve iniziare a premere un po’ il freno sul comparto grafico per concentrarsi un filo di più sul variare il gameplay. Detto questo, posso consigliare Mortal Kombat 1 solo ai fan sfegatati della serie e a chi magari vuole cimentarsi nei match online, tenendo sempre presente lo sbilanciamento tra i vari personaggi del roster.
In generale, consiglio di attendere qualche patch che vada a rendere più fluida la modalità Invasioni. Non sono molto fiducioso sul bilanciamento dei personaggi, anche perché l’arrivo di altri kombattenti sotto forma di DLC potrebbe portare ancora più caos nel roster.