Persona3 Portable e Persona 4 Golden, le due versioni originariamente uscite su PlayStation Portable e PlayStation Vita, rispettivamente nel 2011 e nel 2013, sono finalmente arrivate su piattaforme moderne e abbiamo avuto modo di testare i giochi su PS5. I giochi sono disponibili su PlayStation Store, Nintendo eShop, store Xbox e Steam.
Provati su PlayStation 5
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Benvenuti nella Velvet Room
Il franchise Persona, spin-off della serie ancora maggiormente di nicchia Shin Megami Tensei (e di cui abbiamo recensito l’ultimo capitolo, Shin Megami Tensei V per Nintendo Switch), ha sempre avuto un appeal maggiore rispetto a quest’ultimo. I motivi sono da ricercare in parte nell’approccio più immediato e in parte nel sistema di link sociali che contraddistingue la serie e che gli dà un taglio maggiormente immersivo. Ciononostante, si potrebbe dire che Persona ha raggiunto il grande pubblico solo con Persona 5 (anche in questo caso, per chi fosse interessato, abbiamo recensito Persona 5 Royal), gran successo di critica e di pubblico.
Alla luce di ciò, non sorprende la mossa di Atlus di riportare in auge i due grandi classici che hanno comunque plasmato la serie con le loro innovazioni di gameplay: Persona 3 Portable e Persona 4 Golden. Per i meni informati in materia, si tratta delle versioni complete di Persona 3 e Persona 4, che già al tempo presentavano delle aggiunte intriganti che ne miglioravano il flow globale.
Burn my Dread

Persona 3 Portable, per la sua natura di versione “portatile”, aveva adottato dei cambiamenti rispetto al gioco “vanilla”, eliminando per esempio le fasi di esplorazione in terza persona e limitando il tutto a una gestione dall’alto, con un movimento rapido nelle varie aree di gioco. Una soluzione, questa, che alcuni hanno sempre trovato un po’ limitante, tuttavia c’è da dire che le aggiunte alla soundtrack, già di per sé brillante e una delle migliori del franchise, riusciva a riportare in perfetto equilibrio l’esperienza. A ciò, venne anche implementata la possibilità di selezionare, nelle battute iniziali, il sesso del/della protagonista, con una serie di link sociali in più, come da tradizione per le riedizioni dei titoli.
Persona 3 Portable, dal punto di vista della storia è essenzialmente “hit or miss”, nel senso che il tema scelto, per quanto riconducibile alle tematiche classiche del franchise, potrebbe non essere appetibile per tutti i giocatori. Sicuramente, chi non l’ha mai giocato e si aspetta una progressione alla Persona 5, potrebbe non sentirsi particolarmente a casa. Allo stesso modo, il loop di gioco, per fare un paragone, è molto più vicino al Memento di P5 che non ai palazzi di quest’ultimo.
Comunque, scendere in dettagli in questa sede non è la nostra priorità, quanto più che altro parlare delle prestazioni su PlayStation 5. Ebbene, la console ammiraglia di Sony, per quanto potente, non è esattamente il punto di riferimento per una produzione di questo tipo, che si trova sicuramente più a suo agio su Nintendo Switch. Inoltre, c’è da segnalare che si tratta proprio di un port 1:1, anche per quanto concerne l’audio e l’aspetto visivo. Non c’è stato nessun upgrade chiaramente visibile da PlayStation Portable, quindi è la stessa, identica esperienza vista in passato, senza modifiche congrue che ne permettessero una migliore esecuzione su hardware moderno. Una buona occasione per recuperare il titolo, certo, ma comunque si poteva prestare maggiore attenzione per confezionare un prodotto più curato.
I’ll Face Myself

Come ogni medaglia che si rispetti, anche questa doppia release ha un lato positivo oltre a quello apparentemente negativo di P3P, e si chiama Persona 4 Golden. Netta evoluzione rispetto a Persona 3 Portable, il gioco mostra sicuramente meno i segni del tempo rispetto a quest’ultimo e, pertanto, potrebbe interessare sicuramente di più i giocatori che si sono appena avvicinati al franchise.
La storia di Persona 4 è subito accattivante, intrisa di mistero e suspense con un’evoluzione degna dei migliori thriller, inoltre la versione Golden è chiaramente il titolo più completo poiché include un nuovo epilogo, nuovi finali e anche un nuovo personaggio, laddove P3P tagliava completamente fuori l’epilogo della versione PlayStation 2 chiamata Persona 3 FES, ormai perduto tra i flutti del tempo e che probabilmente non rivedremo mai.
Trattandosi del più nuovo dei due, pur non essendo graficamente pulitissimo su PlayStation 5 come ci si aspetterebbe (anche in questo caso, parliamo sempre di port 1:1), ha un appeal maggiore, per non parlare del gameplay sicuramente più raffinato e vicino a Persona 5. A prescindere da quale versione acquistiate, bisogna tenere a mente che la situazione è più o meno la stessa su tutte le piattaforme, quindi se potessimo scegliere, anche in questo caso, preferiremmo consigliare una console portatile come Nintendo Switch. Ma anche se possedete solo PlayStation 4 o PlayStation 5, comunque, si tratta di giochi che vale la pena acquistare.
A chi consigliamo Persona 3 Portable e Persona 4 Golden?
Al di là delle problematiche che sorgono quando si decide di effettuare port 1:1 di giochi di oltre dieci anni fa su console moderne, la serie Persona è comunque speciale nel panorama degli RPG giapponesi. Se avete amato follemente Persona 5 e la sua versione Royal, non potete lasciarvi sfuggire entrambi i titoli. Siete leggermente indecisi in seguito alle nostre parole su Persona 3 Portable e avete un budget limitato che vi costringe a scegliere solo uno dei due? Sicuramente un peccato capitale che andrebbe punito con la decapitazione, ma, se così fosse, investite su Persona 4 Golden e non ve ne pentirete.
Entrambi i titoli sono disponibili a un prezzo più che accessibile, quindi consigliamo comunque, potendo, di acquistarli tutti e due: si tratta di avventure da almeno 60 ore l’una, quindi vi terranno impegnati per un bel po’: soldi ben spesi, credete a noi!