A tutti piacciono i dinosauri. Il mio preferito è lo stegosauro, un erbivoro grosso e pieno di spuntoni sulla schiena con il più basso rapporto cervello/massa corporea che lo rendeva uno dei rettiloni più stupidi del Giurassico.
Purtroppo, nel nuovo titolo PvPvE di Capcom chiamato Exoprimal disponibile su PC Steam, Xbox Game Pass e Playstation 5, non ci sono molti stegosauri. Ma non è questo il motivo per il quale non è proprio un titolo degno di nota. Il motivo è che dopo una ventina di ore Exoprimal ha già dato tutto ciò che poteva dare in termini di gameplay.
Chiaro che non parliamo di uno dei titoli più attesi del 2023, inoltre Capcom quest’anno ha già sfornato due gioconi come Resident Evil 4 Remake e Street Fighter 6. Exoprimal poteva rivelarsi un buon Jolly, ma come si poteva facilmente intuire dalla beta, non è un titolo particolarmente entusiasmante. Exoprimal si trova nella media, in quei giochi né belli né brutti, sui quali non riesco neanche a scrivere una recensione quantomeno divertente o stupida, per allietare i lettori che come me, amano l’umorismo becero di chi è cresciuto con i film anni ’80.
Provato su PlayStation 5
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Il bello è che sei ancora vivo, quando inizi ad annoiarti
Intendiamoci, il gioco in sé non è “brutto”, la qualità si vede nelle animazioni fluide, nell’azione frenetica e nel caos totale che scaturisce da cinque giocatori intenti a massacrare orde di dinosauri. Il problema di Exoprimal sta nella sua contorta modalità di gioco e nel sistema di progressione che ruba una marea di tempo al giocatore, prima di permettergli di accedere a nuove mappe, nuove modalità e affrontare match più impegnativi.
Fondamentalmente, due team dovranno scontrarsi in un multiplayer asincrono, completando diversi obiettivi più rapidamente possibile. Gli obiettivi sono i classici: difesa di una zona, scorta, uccisione di un particolare nemico e via così.
Dopo la fase PvE, parte la fase PvP. Se però la fase PvE ha una qualche parvenza di divertimento, grazie alle varie Exosuit e al caos generato dalle orde di dinosauri che letteralmente piovono sullo scenario, la fase PvP esaurisce le sue cartucce velocemente. La velocità del gioco e il gameplay frenetico poco si adattano agli scontri PvP che solitamente finiscono in degli stalli nei vari chokepoint delle mappe, cosa che ovviamente penalizza la maggior parte delle exosuit e costringe i giocatori a usare i tank o i cecchini. Parte del problema sta nel design delle mappe che si sviluppano in lunghi corridoi, senza punti strategici da sfruttare.
Insomma, la maggior parte delle volte sembra che si vinca per puro caso e non per una buona sinergia tra le classi. E a tal proposito, in Exoprimal si potranno cambiare Exosuit al volo e non ci sono limitazioni, il che vuol dire che tutti possono mettersi un tank o un healer. Ognuno quindi fa un po’ ciò che gli pare, bello per carità, però nell’economia del gioco è un disastro.
Onestamente, non c’è stata una singola fase PvP dove ho sentito di aver fatto qualcosa di buono (o quantomeno di sensato) per il team. Il tutto è un malloppo di gente che non sa giustamente cosa fare, persa nella confusione primordiale.
Exosuit
Le varie exosuit, per quanto personalizzabili tramite MOD e differenziate tra le classi Assalto, Tank e Healer, si rivelano comunque molto essenziali nel loro utilizzo, sia che siano improntate sugli attacchi a distanza, sia nel corpo a corpo. A tal proposito, le Exosuit per il corpo a corpo sono poco soddisfacenti, in quanto i colpi sembrano fluttuare in aria, piuttosto che impattare bene sui vari dinosauri, come anche sugli avversari umani. Un punto negativo che un po’ sorprende, visto che Capcom ha sempre portato schiaffi e pugni di qualità nel gaming.
Il team play viene spesso a mancare, perché i giocatori possono cambiare exosuit a piacimento, in qualsiasi momento della partita, senza alcuna restrizione. E quindi, a meno che non giochiate con un gruppo di amici, vedrete squadre piene di Tank o di cecchini: Exoprimal non fa assolutamente nulla per cercare di regolare un minimo il caos che ha intenzionalmente creato.
A mio parere, sulle Exosuit si poteva fare un lavoro migliore, in quanto sebbene siano tutte molto intuitive da usare, manca quella profondità necessaria per riuscire a padroneggiarne una al meglio. Questo porta a non affezionarsi a una Exosuit in particolare, anche perché vi capiterà di ripetere ad nauseam sempre le stesse identiche azioni.
Ora, Exoprimal cerca di tenere le cose un minimo interessanti, con un sistema di progressione dei match basato sul livello dei giocatori. Fondamentalmente, dopo una decina di ore di gioco passate a ripetere sempre le stesse identiche partite, succederà un evento particolare che sbloccherà nuove tipologie di dinosauri, nuove mappe e tipologie di match.
Insomma, dovrete fare un po’ di “grind” e sopportare ore e ore di match praticamente uguali, per poter trovare la vera polpa del titolo. Arrivati a questo punto, affronterete anche degli scontri contro boss o mappe interessanti dove verrete letteralmente assaliti da piogge di dinosauri. Diciamo quindi che arrivati a questo punto del gioco, le cose si fanno sicuramente più coinvolgenti, ma non così tanto da poter tenere i giocatori incollati allo schermo.
Qui non si bada a spese: le vostre!
Exoprimal si presenta sicuramente bene, con animazioni ben curate, exosuit belle da vedere e quel caos arcade che per qualche partitina male non fa. Nonostante una buona colonna sonora giappometal ed effetti grafici piacevoli, il design resta decisamente generico e le mappe poco dettagliate.
In generale può sembrare un titolo senza troppe pretese, ma in realtà Capcom ha già stabilito la roadmap di un Game as a Service con tanto di stagioni. Il problema è che la giostra non vale assolutamente il prezzo di 59.99€ chiesto da mammina Capcom, al quale bisogna aggiungere anche i costi del relativo pass stagionale, necessario per sbloccare i classici oggettini cosmetici.
Mi dispiace essere così lapidario con Exoprimal, ma davvero il titolo, per quello che ha da offrire adesso, vale almeno la metà del prezzo, se non anche di meno. Il gameplay, per quanto possa risultare divertente a tratti, specialmente nella seconda fase, non offre una profondità tale da convincere a investirci più di tanto tempo.
Un peccato però, perché la presentazione del titolo non è male, con una trama da B-movie che si sviluppa attraverso cutscene e una marea di documenti legati alla lore. Creato il vostro personaggio, verrete reclutati da un team che presenta diversi personaggi stereotipati, con il quale finirete su un’isola dominata da una potentissima IA, il quale unico interesse è creare simulazioni di combattimento tra dinosauri ed exosuit.
Le cose sono un po’ confuse: in un gioco dove il mondo è stato invaso da dinosauri, perché puntare su una storia dove effettivamente non si combattono veri dinosauri, ma si gioca in una simulazione? Ogni volta che aumenterete di livello, sbloccherete cutscene che manderanno avanti la storia del gioco. Per mandare avanti la storia, sarà necessario disputare match. Insieme alle cutscene, sbloccherete una marea di documentazione, più di quanto vi aspettereste da un gioco multiplayer.
Alla fine della fiera, il titolo Capcom cerca di proporre qualcosa di diverso, ma si mostra un filo confuso nelle sue intenzioni. Nelle prime battute, Exoprimal sembra poter dare molto, ma si sgonfia velocemente nel giro di poche ore di gioco, lasciando con molto amaro in bocca e con la sensazione che forse si poteva trasformare il progetto in qualcosa di più interessante, evitando di puntare sul multiplayer a tutti i costi.
Personalmente, nelle varie partite che ho giocato durante la open beta e nella versione “completa” del titolo, ho sempre avuto la sensazione che Exoprimal avrebbe funzionato molto meglio come single player, perché il gameplay, la narrativa e la struttura del gioco poco si adattano ad un multiplayer.
Un esperimento fallito, forse un tentativo raffazzonato di trovare la classica gallina dalle uova d’oro con un GaaS da parte di Capcom che sicuramente soldi da investire ne ha, anche per fare qualche buco nell’acqua e provare strade diverse. Come detto in precedenza, il gameplay in sé è anche buono, ma a ogni partita si ha la sensazione che potesse venire implementato in un titolo single player, o incentrato solo ed esclusivamente sul PvE.
A chi consigliamo Exoprimal?
Le cose sono molto semplici: Exoprimal costa troppo per quanto propone. Se fosse stato un titolo da 29.99€ probabilmente lo avrei consigliato, sempre però con qualche riserva. Il fatto è che la spesa di 59.99€ per Exoprimal comporta due rischi: il primo è che vi annoierete dopo una ventina di ore, il secondo è che il titolo nel giro di pochi mesi venga completamente abbandonato.
Certo, la sua presenza sul Game Pass di Microsoft può aiutare, ma sappiamo tutti molto bene che fine fanno la maggior parte dei titoli multiplayer. Resta da vedere se con i prossimi aggiornamenti Exoprimal possa diventare un filo più interessante, ma ho come il sospetto (e non sono il solo) che finirà presto nel dimenticatoio, una volta esaurito l’entusiasmo iniziale di quei pochi che lo stanno apprezzando.