Star Wars Jedi Knight II: Jedi Outcast – Recensione

Star Wars Jedi Knight II: Jedi Outcast,che da qui in poi abbrevieremo con Jedi Outcast per pigrizia, è il seguito di Star Wars Jedi Knight: Dark Forces 2 (e il prequel di Jedi Knight III) che a sua volta è il seguito di Dark Forces, tutti usciti per PC tanto tempo fa in una Galassia lontana dove i blog come questo e i social network non esistevano.

Ma andiamo con ordine: Prodotto dall’ormai defunta Lucasarts Games, Dark Forces era un FPS clone di Doom senza sangue e senza demoni che per molti rimane il miglior gioco della saga di Guerre Stellari.

Provato su Nintendo Switch

Il Jedi Outcast: Kyle Katarn

In Dark Forces avevamo il controllo di Kyle Katarn, un ex soldato imperiale diventato mercenario al soldo dei Ribelli. Probabilmente questo titolo al giorno d’oggi sarebbe una MOD per GZDoom o Zanondrum, ma all’epoca fece girare le teste dei fan come quella di Regan nell’Esorcista. Prima di Dark Forces l’unico modo per entrare nel vivo dell’universo di Guerre Stellari era giocare Tie Fighter o X-Wing, due simulatori di volo spaziale niente male, ma che non mettevano mai il giocatore di fronte a Stormtrooper o droni imperiali.

In Dark Forces invece era un piacere far saltare in aria sederi con blaster, fucili laser a ripetizioni e balestre wookie. Che goduria! Il tutto contornato da colonna sonora originale, cutscene per l’epoca spettacolari e effetti sonori fedelissimi alla saga. Mancava solo una cosa: La Spada Laser.

Lucasarts quindi pensò bene di farne uscire il seguito con un colpo di scena notevole: Kyle Katarn in realtà è uno Jedi, quindi capace di brandire l’arma più amata del secolo. I più giovani probabilmente staranno già sbadigliando, abituati a ben altre meraviglie, ma all’epoca dei CD-ROM, delle Soundblaster e delle 3DFX Dark Forces 2 era un piccolo capolavoro, il primo gioco 3D dove si potevano sfruttare tutti i poteri della Forza compresi quelli del Lato Oscuro.

Visto il successo dei due Dark Forces e delle meccaniche di combattimento con spada laser azzeccate, Lucasarts decise di continuare il progetto Jedi affidandolo alla Raven Software, in passato famosa per Heretic, Hexen e per il violentissimo Soldier of Fortune. Così nel 2002 nasce Star Wars Jedi Knight 2: Jedi Outcast disponibile per PC e Xbox, approdando solo quest’anno su PS4 e Nintendo Switch.

Che il porting sia con te

Ha senso fare il porting di un gioco vecchio quasi vent’anni? Dipende, se viene fatto un remaster con filmati e colonna sonora rieditati, controlli ricalibrati e magari qualche opzione in più allora le cose si fanno interessanti. Nel caso di Jedi Knight 2, però, ci troviamo semplicemente davanti ad un porting puro e semplice. I filmati introduttivi e alcune cutscene mantengono la bassa risoluzione usata nel 2002, cosa che potrebbe darvi fastidio se a quell’epoca stavate ancora cercando di capire da che lato si apriva il diario di scuola.

La  risoluzione raggiunge i 1080p in modalità ‘docked’ e i 720p in modalità portatile, in entrambe gira a 60 fps rendendo l’esperienza di gioco veloce e fluida
, cosa che dimostra il duro lavoro di Aspyr. Sappiamo tutti quanto sia difficile fare i porting per Switch, quindi complimenti al team per l’ottimo lavoro svolto.

L’unico accorgimento che potevano avere a livello grafico era quello della luminosità generale. Jedi Knight 2 è il gioco più buio mai creato dall’essere umano, per questo vi consigliamo vivamente di aumentare la luminosità dello schermo o modificarla dalle opzioni, a meno che non vogliate farvi uscire gli occhi dalle orbite anche solo per trovare un medikit. Per quanto riguarda i controlli, potete optare per il sensore di movimento dello switch, il joycon e il gamepad pro, ma alla fine non importa quale scegliate, perché mirare sarà un vero e proprio incubo. Persino Jar Jar Binks in preda ad un attacco fulminante di diarrea mirerebbe meglio!

Intendiamoci, il gioco funziona molto bene con il controller, la visuale è fluida, i comandi sono responsivi e la mappatura dei tasti è stata fatta con criterio. Il guaio però è che le armi da fuoco di Jedi Knight 2 sono di un’imprecisione colossale, inoltre il titolo era stato programmato prevalentemente per il PC dove mouse e tastiera possono domare anche il più selvaggio degli FPS.

Aspyr Media poteva fare poco in questo caso, se non inserire una sorta di ‘auto-aim’ che però sempre a causa delle armi imprecise finisce per risultare completamente inutile. Metteteci sopra anche il fatto che i nemici del gioco (specialmente gli Stormtrooper) non fanno altro che correre zigzagando a caso, venendovi addosso come se volessero abbracciarvi teneramente. Il risultato è che sprecherete un sacco di colpi, finirete senza munizioni e vi toccherà ricorrere alla inutile pinza elettrica, probabilmente l’arma melee peggiore mai inventata in un FPS.

Dammi quella spada laser!

Sebbene Raven Software decise di inserire una buona selezione di armi con modalità di fuoco secondarie, parte di queste diventano completamente inutili perché una volta acquisiti i vostri poteri Jedi e la spada laser userete solo quelli.

Ma cosa vuol dire ‘quando’? Non avremo subito la spada laser a disposizione?
Eh no, cari giovini virgulti! Per allungare il brodo Raven Software pensò bene di fare dannare i giocatori per un paio di livelli, prima di poter finalmente far tornare il senno a Kyle Katarn e fargli capire che senza i poteri Jedi avrebbe preso solo tanti schiaffoni dagli agguerriti Sith.

 Se riuscite a trovare la pazienza necessaria per passare il lungo prologo, vi troverete finalmente in pieno possesso della vostra lightsaber e lì il gioco inizierà ad essere davvero divertente. Tramite lo ‘skill tree’ potrete acquisire diversi poteri del Lato Chiaro e Lato Oscuro della Forza, come la supervelocità e il supersalto Jedi, il mind trick, il lancio della spada laser, l’immancabile strangolamento a distanza e i fulmini dalle mani stile Palpatine.

Vi sparano addosso? Nessun problema, potrete parare e deviare i colpi di blaster, reindirizzandoli verso i malcapitati nemici! Usate la Forza e spingeteli giù da un dirupo, oppure toglietegli le armi da mano per poi finirli senza alcuna pietà!
Il vero spettacolo comincia quando arrivano i Sith, dando il via ai migliori combattimenti con spada laser mai realizzati in un videogame, ancora oggi imbattuti.

Le scintille, i suoni fedeli alla serie, lo scontro tra i poteri della Forza e il piacere di vedere l’avversario cadere ai vostri piedi dopo l’ultimo fendente mandato a segno, con tanto di slow motion per aumentare lo spettacolo.

Che lo Sforzo sia con voi!

Durante la nostra avventura nei panni di Kyle Katarn esploreremo parte della Galassia Lontana Lontana e incontreremo personaggi leggendari dell’universo di Star Wars e altri creati appositamente da Raven Software. La storia regge, sebbene giri intorno ad alcuni classici luoghi comuni, aiutata ovviamente dall’atmosfera unica di Star Wars e dal fascino per lo scontro tra Jedi e Sith. Non ci sono finali alternativi, quindi anche se strangolate a morte qualsiasi essere vivente della Galassia, Kyle sarà comunque devoto al Lato Chiaro.

Le ambientazioni sono tutte ben riuscite e curate (per gli standard del 2003), accompagnate dalla colonna sonora originale che contribuisce a creare il feeling sci-fi anni ’70 tipico di Star Wars.

Ogni livello del gioco vi metterà a dura prova, tra scontri micidiali con le forze dell’Impero, dei Sith, mercenari e bestie di ogni tipo. Trattandosi di un gioco della vecchia scuola, Jedi Knight 2 fa molto affidamento sui puzzle che dovrete risolvere per proseguire. Il più grosso problema di questo gioco era e rimane il level-design che lascia abbastanza a desiderare. Spesso ci si perde, senza sapere bene dove andare, con cosa interagire, finendo quindi per girare come dei topi in un labirinto cercando di capire come cacchio se ne possa uscire. 

A volte la soluzione è sotto il naso, altre volte la si trova perché la follia ci porta a usare i poteri della Forza su qualsiasi oggetto nella speranza che succeda qualcosa. Per non parlare poi degli interruttori da premere che hanno pochissime indicazioni visive per aiutare il giocatore a distinguerli dagli altri. Questo difetto spesso si mette tra un combattimento spettacolare e l’altro ‘fermando’ la progressione del gioco.

A chi consigliamo Star Wars Jedi Knight II: Jedi Outcast?

Star Wars Jedi Knight II: Jedi Outcast è un gioco per i vegliardi nostalgici e per i giovani fan sfegatati di Guerre Stellari che non hanno avuto la possibilità di provare il titolo nel 2003 perché impegnati a imparare a camminare. Il porting su Switch è stato realizzato con grande cura, anche se forse Aspyr Media poteva aggiungere giusto qualche miglioria per rendere l’esperienza più fruibile ai giocatori moderni.

I migliori combattimenti con spade laser di sempreLevel design dispersivo
Atmosfere fedeli alla sagaMira imprecisa
Effetti e colonna sonora impeccabili 
Ottima conversione 

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.