Gradius Origins è la raccolta definitiva (o quasi) per gli amanti degli shoot ‘em up facenti parte della serie Gradius di Konami. Questa collection è disponibile su PC e console dallo scorso 6 agosto, resa possibile grazie agli sforzi combinati dei maestri di M2 e Konami.
Provato su PC
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Un’abbuffata di Bacterian
Gradius è un caposaldo del genere STG e qualsiasi appassionato ha giocato uno o più titoli della serie, consapevolmente o persino inconsapevolmente, dal momento che alcuni giochi Konami, pur non avendo lo stesso nome, ne riprendevano meccaniche e persino la protagonista indiscussa: l’astronave Vic Viper.
In tempi non sospetti ho fatto un deep-dive sul primo gioco comparso nelle sale arcade e potete trovare tutto nell’apposita rubrica BulletTime. Se non avete mai sentito parlare di Gradius (o Nemesis) vi consiglio la lettura prima o dopo la seguente recensione. In ogni caso, tornando a bomba su Gradius Origins, ci troviamo di fronte a una raccolta semi-completa di una delle più incredibili serie di Konami.
La collection include infatti Gradius (1985), Gradius II: Gofer no Yabou (1988), Gradius III (1989), Salamander (1988), Life Force (1988), Salamander 2 (1996) e il nuovo e mai pubblicato prima Salamander III, per un totale di 7 giochi, tutti nelle loro multiple versioni arcade. I puristi noteranno subito l’assenza di nomi come Gradius Gaiden, Gradius IV e Gradius V, che non hanno trovato spazio in questa raccolta, un dettaglio che non è stato ben accolto, tuttavia come successo per le più recenti collection della serie Castlevania (di cui ricordiamo abbiamo recensito sia Castlevania Dominus Collection, sia Castlevania Advance Collection), non possiamo escludere che siano stati messi da parte per una successiva raccolta.

Rendere giustizia a una serie come Gradius può essere difficile perché chi ignora i giochi finisce con lo snobbarli, chi li ama pretende invece degli standard di qualità e attenzione elevatissimi. Date un vecchio STG con lag o emulato in malo modo a un esperto del genere e questi farà una pubblicità talmente negativa da tenere alla larga qualsiasi acquirente minimamente interessato al prodotto. Viceversa, realizzate un gioiellino e questo si diffonderà a macchia d’olio tra gli appassionati.
Gradius Origins è stato fortunatamente gestito da M2, che si sono ormai guadagnati il titolo di esperti di questa nicchia. L’emulazione dei giochi è a dir poco eccellente e troverete ad attendervi, per ogni titolo, svariate versioni arcade. Per esempio, per quanto riguarda Gradius, potrete scegliere sia la macchina arcade più efficiente pubblicata in Giappone, sia quella chiamata Bubble System. Gradius III, invece, include anche una rarissima versione che si pensava fosse andata perduta, chiamata JP AM Show, una build prototipo presentata nel 1989 in Giappone, diversa da quello che divenne poi il gioco finale.
Molta carne al fuoco, quindi, per chi vuole testare ogni singola versione di ognuno dei giochi disponibili. A che pro, direte voi, tanto sono uguali, giusto? Sbagliatissimo! Spesso le versioni arcade avevano variazioni regionali importanti, persino nuove meccaniche come nel caso di Life Force che, pur essendo sostanzialmente Salamander, introduce il sistema di power-up tipico di Gradius, modificando completamente l’approccio al gioco.
Una presentazione magistrale
Il colpo d’occhio dei menu è notevole, ogni singolo gioco è accompagnato da una descrizione della storia, con i fantastici artwork sullo sfondo che complimentano perfettamente l’inquadratura, segno di cura e amore per il franchise. Ma non finisce qui, dal momento che le impostazioni sono dettagliatissime e per ogni gioco potrete scegliere il form factor dello schermo, applicando gli immancabili filtri e maschere che puntano a centrare l’esperienza originale. Largo spazio all’uso di preset per una rapida selezione, ma anche modificatori singoli per aumentare o diminuire il numero di scanline, la luminosità simulata e molto altro. La resa visiva può essere aggiustata come meglio si crede e, potenzialmente, è uno dei migliori menu di gestione dei filtri mai visti in una raccolta di giochi retrò.

Lanciando il gioco si possono poi scegliere sfondi differenti per ognuno di essi, con artwork specifici per ogni iterazione affinché fungano da sfondi per le zone non coperte dallo schermo di gioco. Su questi è possibile applicare anche utilissimi gadget, già visti in altre produzioni M2, che facilitano la lettura del gameplay, come per esempio la durabilità di uno scudo, le armi attualmente in uso, le vite rimanenti e così via.
Difficili, ma accessibili
Devo mettere in guardia i curiosi, perché se non hanno mai giocato un titolo della serie Gradius potrebbero ritrovarsi a contare i denti per terra dopo essere stati presi brutalmente a randellate con un tubo di ferro in faccia. I giochi del franchise Konami sono brutali e richiedono di essere completati, spesso, non con un solo credito ma con una sola vita. Ciò a causa del “Gradius effect”, che di seguito mi appresto a spiegare.
L’astronave può essere gradualmente potenziata ottenendo dei power-up lasciati da nemici specifici, tuttavia quando si muore si perdono tutti i power-up e si viene rispediti a un checkpoint precedente. Se nel primo livello è poco più che un inconveniente, a partire dal secondo stage a seguito di una morte può diventare quasi impossibile recuperare e portare a termine il gioco. Una meccanica a dir poco frustrante che obbliga a memorizzare nemici, percorsi e priorità di potenziamento.
Fortunatamente, però, grazie alle impostazioni di gioco moderne, potrete rendervi la vita molto più semplice. M2 ha infatti deciso di aggiungere per ogni gioco una modalità “Easy” e addirittura una “Invincibile”, quindi anche il meno avvezzo agli STG riuscirà a completare i giochi e vededere ogni singolo livello. Come se non bastasse, ci sono anche il Rewind e i Save State. Il set di strumenti è completo? Non ancora! Per molte delle iterazioni è disponibile anche uno strumento in più, stavolta pensato per chi vuole portare a termine i giochi con un solo credito: la funzione Training. Questa è suddivisa per sezioni, quindi non dovrete ripetere i livelli per intero ma potete giocare e rigiocare anche solo le sezioni che vi risultano più ostiche, imparando a memoria il percorso da seguire. Semplicemente geniale!
A chi lo consigliamo?
Gradius Origins: Una raccolta quasi definitiva per gli amanti della serie e, come se non bastasse, è incluso anche il nuovo Salamander III. La cura maniacale posta in ogni aspetto è estremamente apprezzata e i fanatici possono finalmente godersi una collection che renda giustizia ai giochi arcade. Gradius Origins è un acquisto obbligato per chi mangia pane e STG ma può essere un punto d’entrata perfetto anche per i curiosi, che possono così aggiungere un pezzo di storia del gaming alla propria collezione e, perché no, appassionarsi a questo meraviglioso genere ancora molto sottovalutato. – 7gatsu







