Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy è la nuova raccolta proposta da Capcom che racchiude ben tre giochi della popolare serie. I titoli sono disponibili in un comodo pacchetto dallo scorso 25 gennaio 2023 su console Switch, PlayStation, Xbox e su PC tramite la piattaforma Steam.
Provato su PC
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Objection!
La serie Ace Attorney è forse una delle visual novel moderne e interattive più popolari. Grazie a una piacevole combinazione di aspetti investigativi, storie appassionanti e personaggi memorabili, è riuscita a ritagliarsi uno spazio nei cuori dei videogiocatori. Quella qui recensita è, nello specifico, la seconda trilogia, quella che vede come protagonista (o comunque in qualità di personaggio di grande importanza) il nuovo avvocato Apollo Justice.
Nel pacchetto sono inclusi Apollo Justice: Ace Attorney del 2007, Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies del 2013 e Phoenix Wright: Ace Attorney – Spirit of Justice del 2016. La differenza tra il primo gioco e gli altri due è subito ben chiara, dal momento che li separano rispettivamente ben 6 e 9 anni. Inoltre, Apollo Justice uscì per la prima volta su console Nintendo DS, mentre gli altri due apparvero sulla successiva portatile di Nintendo, ovvero 3DS.

Al di là delle date di pubblicazione e rispettivi sistemi, oggigiorno è possibile godere di questi tre titoli su tutte le piattaforme moderne, in una edizione graficamente più pulita e con delle migliorie QoL. Facendo così ottima compagnia alla Phoenix Wright: Ace Attorney Trilogy e alla raccolta The Great Ace Attorney Chronicles che abbiamo recensito in maniera particolarmente entusiasta sul nostro portale.
Tra 2D e 3D: un processo evolutivo
Apollo Justice è senz’altro un ottimo titolo, ma anche quello che maggiormente risente del passare del tempo. L’impostazione dell’avventura è molto classica e il passaggio ai modelli 3D animati non era ancora avvenuto. Ha avuto quindi lo stesso trattamento della prima trilogia, con una rivisitazione degli sprite bidimensionali, offrendo uno stile un po’ più pulito che ben si adatti agli schermi moderni.
I giocatori troveranno naturalmente più affine a The Great Ace Attorney Chronicles gli altri due episodi della trilogia, le cui date di uscita si allineano nella seconda decade degli anni 2000. Le animazioni sono più curate, sono presenti scene di intermezzo doppiate in stile anime e anche i casi da affrontare sono generalmente più lunghi.

La presentazione globale della raccolta è sempre di alta qualità, sono infatti inclusi tutti i DLC mai pervenuti con i giochi originali, inclusi due casi extra e tanti costumi alternativi da poter utilizzare a piacimento al posto di quelli classici. Il cuore dei titoli però è sempre stata la meccanica di identificazione delle contraddizioni nelle testimonianze dei testimoni alla sbarra. Continua a essere piacevole affrontare i casi alla mano, leggere e analizzare attentamente tutte le prove a propria disposizione per tirar fuori un filo deduttivo che vi porti a identificare il colpevole.
Le migliorie QoL poc’anzi citate fanno riferimento alla possibilità di impostare l’autoplay con una velocità di lettura variabile. Ciò azzera la necessità di premere costantemente un pulsante per leggere i dialoghi, rendendo l’esperienza più piacevole. Inoltre, qualora vi perdiate alcuni passaggi, grazie alla cronologia dei messaggi, sempre accessibile, non avrete problemi a rileggerli.
Apollo, più mistico che avvocato
Una delle caratteristiche che molti affezionati del franchise hanno sempre ritenuto come nota dolente della serie di Apollo Justice è la costante ricerca di nuove meccaniche che potessero differenziare la serie rispetto al passato. Nella prima trilogia, infatti, il giocatore è spesso chiamato a svolgere delle deduzioni in base alle prove accumulate. Nella serie con Apollo, invece, si è puntato più a inserire delle gimmick che rendessero ogni gioco un po’ diverso.
Per esempio, nel primo gioco della raccolta Apollo può contare sul proprio braccialetto per identificare alcune bugie dei testimoni. Con una sorta di visione mistica che gli permette di vedere atteggiamenti altrimenti nascosti. Dual Destinies presenta invece l’apparecchio tecnologico di Athena Cykes per identificare le emozioni dei testimoni. Infine, in Spirit of Justice, ci sono delle visioni divinatorie per vedere gli ultimi attimi delle vittime e trarne un filo deduttivo.

In questo modo, ci si è leggermente allontanati dai semplici strumenti deduttivi del buon Phoenix Wright o del suo predecessore Ryunosuke Naruhodo. Non che questo sia necessariamente un male, tuttavia è comprensibile come possano essere viste come delle aggiunte unicamente volte a dare una nuova direzione al franchise.
Chiaramente in tutti e tre i giochi vi sono casi più e meno riusciti. Tuttavia, a prescindere dalla qualità della scrittura in sé, questi sono sempre in grado di appassionare e divertire. Con un flow degli eventi talvolta spettacolarizzato per incrementare l’effetto drammatico, abbandonandosi poi a risate incontrollate con le animazioni degli avvocati, ognuno con un design unico e travolgente.
A chi consigliamo Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy?
A chi apprezza le visual novel interattive: Non possiamo far altro che elogiare, ancora una volta, la presentazione di un prodotto così ben confezionato. Tenendo conto della lunghezza dei giochi e del prezzo di vendita, avrete oltre 80 ore di gioco davanti a voi per portare a termine tutte e tre le avventure. Il titolo è consigliato a tutti gli amanti del franchise Ace Attorney, anche a quelli che hanno giocato magari solo a The Great Ace Attorney Chronicles. Questo perché, nonostante siano presenti personaggi del passato, tra cui lo stesso Phoenix Wright, non ci si sente mai come pesci fuor d’acqua. Il passaggio del testimone ad Apollo è temporaneo, infatti non è sempre in veste di protagonista, ma svolge un ruolo cruciale in ognuna delle tre avventure, rappresentando quindi un buon punto di partenza per chiunque voglia scoprire questa serie. Se invece non vi piace troppo pensare, non avete una buona dimestichezza con l’inglese e se pensiate che le visual novel siano démodé, allora mi spiace dire che questa trilogia non fa esattamente al caso vostro. L’unico punto debole, purtroppo, è la mancanza di una traduzione in italiano che possa avvicinare un pubblico più ampio nel nostro Paese. Un vero peccato dal momento che la qualità del franchise è, anche in questa riedizione, a livelli molto alti. – 7gatsu






