Scars Above, come il suo Metadromo, esce fuori un po’ dal nulla: sviluppato da Mad Head Games e disponibile su PC/Steam, PS5/PS4 e Xbox Series X/Xbox One. La software house serba fino a qualche anno fa programmava puzzle game, ma con Scars Above si tuffa di pancia nel mondo degli action, con la classica spruzzatina di soulslike. Scelta saggia o rischiosa? Scopritelo nella nostra recensione!
Provato su PC
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Lara Bullock e Sandra Croft
Cosa può contenere una struttura aliena apparsa improvvisamente nell’orbita terrestre? Niente di buono, ovviamente! E con niente di buono, intendo un intero ecosistema alieno pieno zeppo di bestie orrende con tendenze omicide. La squadra SCARS (acronimo paraculo per Sentient Contact Assessment and Response) composta da solo quattro personaggi malamente animati, si avvicina alla suddetta struttura, chiamata Metadromo e zap! Ne viene risucchiata dentro con tutto lo shuttle!
Ed ecco che nei panni di Kate, una sorta di incrocio tra Sandra Bullock e Lara Croft, ci ritroveremo in un mondo ostile e dovremo capire due cose: cosa diamine succede e dove sono i nostri compagni di squadra! Ora, la trama del gioco, come scrittura, si avvicina a una puntata di Star Trek, con il suo sci-fi pieno di spiegoni sulla biologia aliena e sulle tecnologie, fattore che per alcuni può essere naturalmente un pregio mentre per altri un difetto, dipende dai punti di vista. La scrittura e il doppiaggio sono comunque di discreta fattura, azzarderei anche un molto meglio di tanti altri titoli ben promossi (Forspoken e Wanted Dead, sto guardando voi) che si son rivelati delle ciofeche incredibili (per maggiori informazioni in merito vi consigliamo di leggere le nostre recensioni che vi abbiamo saggiamente linkato).
Che dire? Le ambizioni ci sono e il cuore anche, ma Scars Above convince solo a metà. Come detto nell’introduzione, ci troviamo davanti a un incrocio tra un TPS e un soulslike, un po’ come Remnant: From the Ashes, solo un filo meno curato in termini di meccaniche.

Il gameplay è subito ovvio: si spara ai nemici con armi elementali (fuoco, elettricità, ghiaccio, acido) cercando di colpire il loro punto debole per fare danni ingenti. Non mancano la classica rotolata per schivare i colpi e una serie di gadget utili come l’ologramma e una sfera gravitazionale che rallenta i nemici. Kate avrà a disposizione anche un attacco ravvicinato, ma questo è utile solo per sgominare gli alienucoli più fessi.
Sparsi per i livelli, ci sono dei pilastri che fungono da checkpoint, toccandoli si potranno ripristinare vita, curativi e munizioni, ma allo stesso tempo riportare in vita i mostri precedentemente sconfitti. Dove l’avete già sentita?
Ogni tanto ci si troverà a dover risolvere qualche puzzle, ricostruire eventi come nella serie Arkham dei Rocksteady e ovviamente ad affrontare dei boss. Le boss fight sono decenti, sebbene ce ne siano alcuni troppo prolissi in quanto occorre fare un uso corretto delle armi elementali. In generale, la regola è sparare ai punti deboli esposti, oppure trovare il modo di esporli.
Quanto sei SCARS
Ed ecco, Scars Above è fondamentalmente questo, non regala particolari sorprese o emozioni in termini di gameplay. Sparare ai punti deboli, l’uso delle armi elementali e le rollate tanto care a FromSoftware sono elementi che combinati creano un gameplay nella media, ma comunque troppo derivativo. E poi, fare una sorta di soulslike dopo Elden Ring, come spesso diciamo qui in redazione, è una sorta di suicidio perché rischi di venire preso a sberle ancora prima di essere salito sul ring. Per carità, i controlli funzionano bene, quindi il titolo si lascia giocare, il fatto è che si lascia giocare senza dare nulla in cambio. Tutto scorre, con l’apatia che si può notare anche negli occhi spenti della protagonista.
La difficoltà del titolo è su livelli medi, si muore ogni tanto, ma tutto è ben bilanciato in modo da non far risultare l’esperienza troppo frustrante. In aiuto del giocatore ci sono gli attacchi dei nemici che risultano abbastanza telefonati e prevedibili, a fronte di poche animazioni. L’unico problema sono le hitbox non proprio precise che si traducono in danni subiti a casaccio, specialmente contro gli alieni più grossi.
Il gameplay già di per se non esaltante, purtroppo non è proprio ben condito dalla parte tecnica. Le animazioni e gli effetti particellari sono a dir poco elementari, cosa che toglie l’impatto delle armi e dei colpi sugli alieni cattivelli. Poi, nonostante il pesante utilizzo degli elementi, in Scars Above i nemici hanno una sola death animation, quando invece non sarebbe stato male vederli ridotti in cenere o esplodere in mille pezzi.
Il design generale del mondo all’interno del Metadromo e dei suoi alieni è decisamente generico, un’altra mazzata che toglie parecchio all’immersione. Graficamente il titolo non splende, il tutto è immerso in tonalità un filo scialbe e in una cura un po’ grossolana di texture e dettagli.
La storia e i dialoghi sono scritti decentemente, il problema però è che manca quel senso di “minaccia”. Kate, pervasa da curiosità scientifica come un personaggio Disney\Pixar, sembra dimenticarsi di essere in un mondo alieno e di aver scoperto delle altre forme di vita senziente. Non c’è quella sensazione di trovarsi in un luogo ostile e la protagonista fa davvero poco per coinvolgerci. Allo stesso modo è difficile fregarsene qualcosa del destino degli altri membri degli SCARS, visto che faremo la loro conoscenza solo nella breve introduzione del gioco.
Va bene, forse sono stato un po’ spietato, so che si tratta di un titolo indie, ma è chiaro che Mad Head Games aveva delle ambizioni forse troppo alte per lanciarsi in un’impresa simile. Scars Above si fa giocare, ma non suscita nessuna emozione. Non dico che sia necessariamente un brutto gioco, anzi per la software house serba può essere un punto d’inizio valido. Però ecco, l’elemento soulslike si poteva eliminare, per dare spazio a meccaniche più rifinite e forse un filo meno derivative. Il problema di Scars Above purtroppo è l’infelice incontro tra un gunplay poco soddisfacente, con un comparto tecnico più piatto della terra piatta nella mente di un terrapiattista.
A chi consigliamo Scars Above?
Scars Above può piacere, perché alla fine è un titolo che in qualche modo funziona. Certo, il livello tecnico troppo basso per una produzione simile, pugnala ai fianchi un gameplay già di per sé non esattamente brillante. Personalmente l’ho trovato un prodotto un filo insipido, ma che comunque può mettere Mad Head Games sulla mappa e dare loro l’opportunità di realizzare un titolo più “centrato” ed efficace. Perlomeno, il gioco è venduto a un prezzo onesto per quello che offre, quindi se non siete mai sazi di soulslike o se siete a secco di TPS, potreste dargli una chance senza pentirvene.