SUPERHOT: Mind Control Delete – Recensione

Uccidere in slow motion dei tizi fatti di vetro rosso lanciandogli addosso padelle e pesci marci vi sembra una proposta allettante? Volete continuare il massacro del primo Super Hot? Ecco a voi la nostra recensione di Superhot: Mind Control Delete di SUPERHOT Team disponibile su PC e Playstation 4.

Provato su PC

+ Super… Hot!– Scenari un po’ ripetitivi
+ Meccaniche divertenti
+ Gli hack sono una gradita aggiunta
+ Grafica e sonoro minimali funzionano

Super

Hot

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Scusate, questo mantra ormai si è impossessato di me, sono parte del sistema, mi hanno inglobato! La terra è piatta, Taured esiste in una dimensione parallela e il Covid è stato causato dagli alieni che vogliono montare antenne 5G per vedere i video dei cani che fanno amicizia con le iguane.

Rosso alle otto, pronto il risotto!

Superhot: Mind Control Delete è stato concepito come DLC del primo capitolo del gioco, ma dopo aver considerato attentamente le loro opzioni, i loro percorsi di vita e le loro scelte dietetiche, i programmatori hanno deciso di creare un capitolo a sé stante.
Se non avete mai giocato a Superhot, allora vi siete persi uno degli shooter in prima persona più innovativi degli ultimi tempi. Il gioco si basa su una meccanica tanto semplice quanto efficace: il tempo avanzerà solo quando vi muoverete.

Inizierete ogni livello a mani nude e dovrete cercare di usare tutti gli oggetti e le armi che troverete nello scenario per poter sopravvivere. Con questa pretesa dovrete affrontare scenari pieni di nemici, valutando attentamente le vostre mosse per schivare proiettili, sparare, affettare i vermigli avversari con la katana e tanto altro. La grafica minimale consiste in scenari bianchi dove potete distinguere gli oggetti e i nemici, rispettivamente ammassi di poligoni blu e rossi.

Se il primo Superhot è un gioco lineare diviso in diversi scenari collegati da una sorta di storia che pare uscita da un episodio di Black Mirror, questo nuovo titolo si presenta con una struttura leggermente diversa. Potrete infatti scegliere tra diversi percorsi che consistono in una serie di livelli differenti, da superare trucidando tutti gli ometti poligonali che vi troverete davanti. Per completare ogni serie di livelli avrete a disposizione tre punti vita, una volta esauritili dovrete ricominciare dal primo. Questa struttura simil-roguelike rende il gioco molto avvincente, in quanto dovrete decidere le vostre mosse con una certa furbizia, controllando la posizione dei nemici e valutando chi attaccare per primo. La difficoltà sempre crescente del gioco porterà sempre nuove sfide, tra l’altro questa volta ci saranno delle ulteriori tipologie di nemico che dovrete affrontare con metodi diversi. Un esempio sono i nemici con armi rosse che non potrete in alcun modo sottrargli, quindi anche colpendoli continueranno a tenerle ben strette nelle loro poligonose manacce, vanificando così alcuni approcci strategici.

Capitano Hackab

Come faremo a superare tutta questa serie di livelli senza mai morire? Semplice, con dei fantastici hack! Questi potenziamenti si potranno acquisire tra un livello e l’altro, resettandosi ogni volta che moriremo. Alcuni come l’aumento e il ripristino dei cuori sono davvero indispensabili, mentre altri sono altamente strategici. Scegliendo quello giusto potrete impadronirvi dei nemici per breve tempo, far esplodere gli oggetti o le armi lanciate in un mare di proiettili oppure iniziare ogni livello con la katana.

L’insieme di tutti questi bellissimi hack renderà il gioco un vero delirio, ma allo stesso tempo vi darà molte opzioni dal punto di vista tattico, indispensabili per superare i livelli finali che, fidatevi di me, sono davvero ostici! Superhot: Mind Control Delete non è un gioco difficilissimo, infatti come il primo episodio si può portare a termine in un breve playthrough. Il suo punto di forza sta però nella possibilità di rigiocarlo per provare nuove soluzioni e strategie, oppure per fare i duri finendo i livelli senza mai fermarvi, trattando lo shooter strategico come se fosse un vero e proprio FPS. Al termine di ogni scenario potremo rivedere il replay di tutta l’azione e salvarlo per farlo vedere ai nostri amici vantandoci delle nostre epiche gesta virtuali. John Woo? Bah! John Wick? Ba-bluah!

Caught in the System

Come succedeva in Superhot, anche in Mind Control Delete avremo una storia che si delineerà attraverso i vari scenari, presentata tramite una sorta di sistema operativo DOS che tanto scalderà gli appassiti animi di vecchi bavosi come me. La grafica e il sonoro minimale sono dei punti di forza, garantendo un che di sinistro, riallacciandosi all’idea della ‘simulazione VR’ anni 90‘ dove tutto era un bellissimo catrame poligonale. Questa veste grafica vi permette di far girare Superhot: Mind Control Delete anche su una caffettiera della Bialetti.

Se devo proprio trovare un difetto, avrei preferito un po’ più di varietà negli scenari che spesso diventano ripetitivi. La struttura roguelike ovviamente non permette grandi slanci di fantasia e dopo aver girato sempre gli stessi scenari, ci si inizia un po’ a stufare. La parte ‘puzzle’ del primo Superhot si perde un po’ in favore dell’azione, quando invece forse tra un livello e l’altro sarebbe stato apprezzabile affrontarne qualcuno più ragionato.

A chi consigliamo Superhot: Mind Control Delete?

Vi è piaciuto Superhot? Allora comprate Mind Control Delete senza pensarci due volte. Le meccaniche di questi giochi sono ben fatte e ben riuscite, personalmente mi sono divertito tantissimo e ogni run mi ha tenuto incollato allo schermo. Non temete per la struttura roguelike, perché il gioco è abbastanza corto quindi con un po’ di pratica riuscirete a finirlo senza problemi. Chiaramente se non amate gli FPS, avete zompato a piedi pari Superhot e non avete mai visto un film di John Woo, allora forse Superhot: Mind Control Delete non fa al caso vostro. Non siete stati presi dal sistema e ora l’omino rosso dietro di voi sarà costretto a uccidervi.

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