Songbird Symphony è un puzzle/rythm game indie sviluppato dalla software house JoySteak e pubblicato da PQube, disponibile a partire dal 25 luglio su console Nintendo Switch, Playstation 4 piattaforma PC/Steam.
Provato su PC
Pro | Contro |
+ Sprite dei personaggi amorevoli | – Molto breve |
+ Una giusta quantità di collezionabili | |
+ Comparto audio |
Da bravo appassionato – leggasi anche schiappa – di rythm game, non potevo lasciarmi sfuggire questo piccolo titolo indie che fin dal suo annuncio è riuscito a catturare la mia attenzione con una grafica in pixel art e animazioni semplicemente deliziose (vi sfido a pensarla diversamente guardando le gif qui in basso).



La tipologia di gioco è quantomeno singolare, chi ha esperienza con i rythm game come Taiko no Tatsujin, Osu Tatakae Ouendan e compagnia cantante è abituato a premere i tasti a tempo, inizialmente in modo sconclusionato, fino a quando man mano non si acquisisce un po’ di dimestichezza per migliorare i propri punteggi. Nel caso di Songbird Symphony, invece, è stato creato un mix senz’altro interessante tra le fasi rythm e quelle puzzle/platform, che si alternano sapientemente senza annoiare.
UCCELLI CINGUETTANTI
Il personaggio che interpreterete è un simpatico uccelletto di nome Birb, un orfano schiuso e cresciuto dal pavone Pea. Se vi sembra familiare è perché è proprio una rilettura della classica fiaba del brutto anatroccolo, con tanto di piccole chicche strappalacrime, soprattutto nella fase iniziale con i pavoni che sparlano del piccolo troppo “diverso” da loro. La tristezza lascerà però subito il posto a un cauto ottimismo, grazie al perenne buonumore del piccolo Birb che saltellando allegro per i vari livelli del gioco dovrà apprendere i segreti della musica, stringendo amicizia con nuovi uccelli per scoprire la sua vera identità.

Per quanto riguarda le fasi platform e puzzle del gioco, sono ben realizzate, e sebbene vi costringano a spremere un po’ il cervello non sono così macchinose come si potrebbe pensare. Conseguentemente, l’avventura scorre via piacevole, grazie anche all’impossibilità di morire. Il titolo si rivela da questo punto di vista molto rilassante e rappresenta un buon modo per staccare un po’ dall’ultra violenza e crudeltà cui la maggior parte dei videogiochi odierni ci ha abituati. Almeno fino a quando la società non riporterà a galla quell’istinto omicida che solo un proiettile in gola a un demone infuocato può placare, ma non stiamo parlando di Doom o Devil May Cry, quindi ritorniamo al nostro pacioccoso pennuto.

Dov’ero rimasto? Ah sì, il platform. I vari livelli sono tutto sommato brevi e interconnessi l’uno con l’altro come se fosse un metroidvania per bambini di 3 anni. No davvero, non aspettatevi un mondo immenso e vibrante in cui immergervi perché potreste rimanere cocentemente delusi. Se proprio vogliamo fare un paragone, i livelli hanno un ché di Kirby, l’amorevole palla rosa di Nintendo, molto colorati e con piccoli segreti da scoprire. Potrete infatti raccogliere due tipi di collezionabili sparsi in giro: le note musicali, spesso necessarie per procedere nel gioco e che vengono raccolte interagendo con l’ambiente – per esempio riportando dei pulcini sparsi per il livello a mamma chioccia o facendo incontrare due rane amanti separate da un muro – e le piume. Queste ultime non vanno solo raccolte, ma affinché Birb capisca effettivamente a chi appartangano è necessario trovare i vari uccelli nascosti nei livelli. E prima che vi lamentiate della meccanica aggiungo che vorrei vedere voi a riconoscere un uccello da una piuma, probabilmente scambiereste un’aquila per un piccione. Si tratta comunque di un chiaro escamotage per aumentare la longevità che di per sé non è particolarmente elevata, il gioco può essere infatti facilmente completato in circa cinque ore.

La sezione rythm, che è il vero e proprio cuore pulsante del gioco, vi vedrà impegnati a “duellare” a suon di musica con uccelli di tutti i tipi e il modo di premere i pulsanti a tempo risulterà sempre diverso, non potrete quindi adagiarvi sugli allori dopo aver appreso uno schema poiché il gioco alzerà sempre più l’asticella per spingervi a ricordare più tasti e farà di tutto per intrecciarvi gli occhi e le dita e farvi raggiungere il nirvana con un coma musicale. La prima fase, indubbiamente la più semplice, vi vedrà impegnati a utilizzare una sola nota (ovvero un solo tasto) e avrete quasi sempre un riferimento visivo chiaro, ben presto però le cose cambieranno, avrete sempre più tasti a disposizione e le note non andranno solo da sinistra verso destra ma verranno sparate sullo schermo in tutte le direzioni, mescolandosi, scomparendo e riapparendo finanche a costringervi a memorizzare sequenze di oltre 10 note in pochi secondi. Se l’aspetto del gioco colorato e gaudente vi aveva indotto a credere che si trattasse di un giochetto per bambini vi siete sbagliati di grosso e le parti rythm ve lo ricorderanno.


Anche in questo caso, però, il game over è praticamente inesistente, al termine dei duelli musicali riceverete una valutazione che va da C a S e da quel momento in poi potrete ripetere quante volte desiderate quel particolare duello per migliorare il punteggio.
A chi consigliamo Songbird Symphony?
Il titolo è grazioso, ben realizzato e tutti gli sprite sprizzano gioia e felicità da tutti i pori, rallegrando un po’ le vostre misere e tristi giornate. Se vi piacciono i giochi in pixel art che riescano a presentare un gameplay anche un minimo innovativo e che esca fuori dai classici schemi e generi, allora potreste apprezzare questa simpatica avventura musicale. Come già detto, non aspettatevi un gioco estremamente lungo o complesso, diverte e intrattiene per quel che dura, ma il viaggio con Birb vale la pena di essere vissuto, a maggior ragione se amate giochi puzzle e rythm.
