Top 5 – I migliori giochi ‘lovecraftiani’

L’aggettivo ‘lovecraftiano’ ormai è diventato un must per descrivere opere artistiche e musicali che evocano in qualche modo l’orrore cosmico tanto amato dal visionario di Providence. Sebbene il suo pantheon di antiche divinità aliene sia ottimo materiale per un videogioco, in pochi sono riusciti a evocare quel senso di terrore e di impotenza davanti a esseri supremi per i quali gli umani sono come moscerini.

Se siete degli appassionati di Lovecraft o se vi state scaccolando mentre vi grattate la panza e non avete niente di meglio da fare, allora continuate la lettura per scoprire quali sono i cinque giochi che vi possono condurre lentamente alla follia. Tekeli-li! 

5. Bloodborne

Ai giapponesi Lovecraft piace molto, basta leggere alcune opere del grande Go Nagai o del ben più esplicito Junji Ito. Nei videogiochi di stampo nipponico c’è sempre qualche entità aliena superiore che minaccia la distruzione del mondo o qualche citazione ai grandi Antichi messa di soppiatto nei titoli più disparati.


I giochi di From Software mettono il giocatore in netto svantaggio rispetto ai nemici, spesso in ambientazioni decisamente deprimenti e decadenti, molto simili a quelle narrate da Lovecraft, cercando di condurli nel baratro e seppellirli delle loro stesse bestemmie e cocci di joypad rotti.


Bloodborne è il loro gioco più ‘lovecraftiano’, sebbene la trama molto convulsa e dalla libera interpretazione rischia di risultare poco diretta e confusionale. Nonostante questo, il senso di terrore cosmico è ampiamente percepibile sin dalle prime battute del gioco, inoltre lo stile un po’ onirico dei titoli di Miyazaki si sposa benissimo con quello dello scrittore di Providence, lasciandoci spesso smarriti a chiederci quali entità misteriose si trovino oltre il velo.

4. Call of Chtulhu: Dark Corners of the Earth

Un po’ vecchiotto, ma sempre molto d’effetto, questo titolo è stato uno dei primi giochi moderni basati sulla narrativa di Lovecraft. Fondamentalmente si tratta di un FPS con qualche sezione stealth che presenta meccaniche come la perdita della sanità mentale e un sistema di ferite permanenti.


Ogni scenario è realizzato con molta cura con atmosfere cupe e desolate, inoltre riesce a unire molto bene diversi racconti lovecraftiani creando una storia abbastanza appassionante con una grafica ben realizzata per l’epoca. Degna di nota la sezione del gameplay che riproduce la fuga del protagonista da Innsmouth, ricordo ancora i brividi davanti al monitor a tubo catodico!

3. Darkest Dungeon

Come si può affrontare un nemico sconosciuto ed estraneo al nostro mondo mantenendo la propria sanità mentale? Impossibile!

Uno dei principali punti della narrativa di Lovecraft sta proprio nell’analizzare l’impossibilità degli eroi nel combattere qualcosa di inspiegabile, ponendo l’umano in un punto molto scomodo dell’universo e non più al centro delle vicende. Gli eroi non possono fare altro che impazzire o fuggire davanti al pericolo.


Darkest Dungeon di Red Hook Studios (un nome una garanzia) riprende questa filosofia già adottata dal RPG cartaceo Il Richiamo di Chtuluh, mettendovi a capo di un party che dovrà esplorare diversi sotterranei affrontando creature sempre più mostruose ed ‘estranee’, soffrendo fisicamente e soprattutto mentalmente.

Il gioco è volutamente difficile, infatti i vostri eroi usciranno di testa e svilupperanno delle paranoie in grado di farvi andare un’intera missione a rotoli. Per poter giocare a Darkest Dungeon bisogna un po’ entrare nell’ottica di Lovecraft e accettare che dagli scontri con l’ignoto e l’inspiegabile non se ne può uscire illesi.


Un titolo da giocare con grande calma, senza avere l’illusione di poter creare eroi invincibili facendo del grind. Fantastica la narrazione in tempo reale che commenta in modo beffardo tutte le azioni del party.

2. The Sinking City

Attingendo pienamente alla ‘lore’ Lovecraftiana, The Skinking City di Frogware ci mette nei panni del classico detective con disturbi mentali, portandoci in ad Oakmont, devastata da un’inondazione, provocata probabilmente da una misteriosa entità sottomarina. In questa deprimente cittadina troveremo diverse fazioni in lotta tra di loro tra i quali gli uomini-pesce di Innsmouth e gli scimmieschi Throgmorton, personaggi ispirati dai racconti dello scrittore.

The Sinking City colpisce per le ambientazioni, per i dialoghi e soprattutto per la sensazione di orrore e di follia che permea nell’aria, il tutto condito con strane visioni in tempo reale che vi faranno dubitare della vostra sanità mentale. Peccato che Frogware debba lavorare sempre con budget ridotti che anche in The Sinking City si fanno abbastanza sentire, con animazioni e cutscene uscite dai primi anni 2000.


Il gameplay si alterna tra l’investigativo e l’azione, ma le meccaniche ripetitive non sono proprio il suo punto di forza. Rimane comunque un’avventura dalla grande atmosfera, con un’ambientazione originale in grado di usare il tema ‘sottomarino’ di Lovecraft in modo estremamente convincente. Lo consigliamo però solo a chi conosce approfonditamente l’opera letteraria del visionario di Providence può chiudere un occhio su una realizzazione tecnica non proprio entusiasmante.

1. The Last Door

Non basato esclusivamente sulle opere di Lovecraft, ma in grado di terrorizzarvi anche con la sua semplice grafica in 2D. Programmato dal team responsabile dell’ostico metroidvania Blasphemous, The Last Door si ispira a Edgar Allan Poe, Arthur Machen (il Grande Dio Pan su tutti) e David Lynch di Twin Peaks\Fuoco Cammina Con Me.

Ambientazioni desolate ed effetti sonori da brivido accompagnano questa pixellosa avventura grafica che vi condurrà alle soglie del nostro universo, per entrare in un mondo inesplorato ben oltre le capacità della mente umana. Diviso in due capitoli, The Last Door è un vero e proprio gioiello di narrativa horror sotto forma videoludica, da giocare tutto d’un fiato.

E cosa ci riserva il futuro? Forse il mercato ha cominciato a saturarsi un po’ di giochi basati su tentacoli e miti cosmici, ma non sarebbe male vedere qualche AAA provare ad evocare l’antico terrore del visionario di Providence. La mia fantasia personale è un open world realizzato da Rockstar Games ambientato nel New England, la cosiddetta Lovecraft Country… ma ho come la sensazione che, come il caro Chtulhu, posso continuare ad attendere sognando. 

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