Bravely Default II, precedentemente uscito per console Nintendo Switch, è arrivato anche sulla piattaforma PC Steam lo scorso 2 febbraio. Abbiamo avuto modo di provarlo ed ecco quindi la nostra recensione del JRPG sviluppato da ClayTech Works e pubblicato da Square Enix.
Provato su PC
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Quattro eroi della luce
Prima di partire alla carica con la recensione, chiariamo subito un dubbio che potrebbe essersi insinuato nella mente dei giocatori, ovvero la risposta alla domanda: “è possibile giocare Bravely Default II senza aver prima giocato Bravely Default e Bravely Second?”. La risposta a questa spinosa questione è un chiaro e solido “sì”. Il motivo è molto semplice, la storia non ha nulla a che vedere con i titoli precedenti, si tratta di un mondo nuovo e il cast di personaggi è completamente differente.
Risolto il dubbio che poteva far sudare copiosamente molti potenziali acquirenti, possiamo lanciarci immediatamente all’analisi di questo peculiare JRPG, che proprio come i precedenti mantiene intatto il sistema ormai consolidato di job e la meccanica che ruota attorno ai comandi Brave e Default.
Sebbene il titolo inizi con il naufragio del giovane Seth, controllato direttamente dal giocatore, Bravely Default II è una storia corale, di quattro eroi della luce che devono recuperare i classici cristalli e sottrarli alle grinfie di individui con intenzioni malvage. Uno dei trope standard della maggior parte dei JRPG, iniziato proprio con Final Fantasy e declinato in tutte le sue forme da ormai 30 anni a questa parte. A lui si aggiungeranno gli altri tre eroi, lo studioso Elvis, la mercenaria Adelle e la principessa Gloria, in una serie di rapidi eventi che conferiranno al giocatore immediatamente le chiavi del prodotto per essere assaporato fin dalle prime battute, senza lunghe attese come accade per altri JRPG dove la distribuzione dei personaggi, essenziali per modificare la struttura del party, è più o meno spalmata durante tutta la prima metà dell’avventura.
This is your job
Il sistema dei job è tornato alla ribalta con titoli come Bravely Default e Octopath Traveler e, proprio come ci si aspetterebbe da giochi di questo genere, hanno una profondità di gameplay maggiore rispetto ad altri JRPG poiché spingono il giocatore a effettuare i propri test e scoprire le sinergie tra le classi. Ogni personaggio può dotarsi di un job principale e uno secondario, per poter sfruttare le abilità di entrambi, potrete quindi per esempio creare un mago nero che come sottoclasse abbia il job del bardo, in modo da sfruttare sia le magie offensive sia i buff difensivi a seconda delle situazioni in battaglia. Similmente potrete anche mescolare un po’ le carte in tavola, creando un guerriero/monaco, un ladro/mago e così via.
La quantità di job sbloccabili, assegnati agli eroi dopo la sconfitta di potenti boss, è più che sufficiente a intrattenere il giocatore per decine e decine di ore, soprattutto se prendiamo in considerazione la presenza di tre livelli di difficoltà diversi. Nella modalità più facile i nemici avranno meno turni d’azione mentre in quella più difficile dovrete valutare attentamente ogni mossa poiché potrebbe essere l’ultima prima di una lunga stringa letale da parte degli avversari.
A meno che non amiate in modo folle il grinding, di cui il gioco è ben farcito, potreste avere delle difficoltà a procedere, qualsiasi sia la difficoltà che sceglierete all’inizio, proprio perché Bravely Default II vuole spingervi a esplorare ogni singola opzione prima di trovare quella che fa al caso vostro. Se da un lato è possibile in minima parte trivializzare il gioco andando ben oltre il livello raccomandato, state sicuri che questo richiederà lunghe sessioni di livellamento, non è dunque un gioco adatto ai principianti che vogliono lanciarsi in una semplice avventura in puro stile giapponese senza troppi patemi.
Cuor di leone
Il comando Brave, punto focale del gioco, serve a compiere più azioni in uno stesso turno fino a un massimo di quattro. Ogni personaggio in battaglia ha la sua bella barra della vitalità e un numero progressivo che va da -3 a 3, i cosiddetti Brave Points. All’inizio dei combattimenti i vostri eroi possono avere un valore tra 0 e 1, essendo quindi in attivo, è possibile usare Brave Points anche qualora non ne abbiate disponibili, prendendoli in prestito dai turni successivi. Tale tattica può portare il personaggio a un valore inferiore allo 0, e dovrete attendere un numero corrispettivo di turni ai Brave Points presi in prestito.
Riuscire a bilanciare l’acquisizione di BP con il comando Default, che vi metterà in difesa, e sfruttarli poi adeguatamente in combattimento quando se ne presenta l’occasione, è un’operazione che verrà naturale con il passare del tempo in compagnia del gioco, non abbiate timore se inizialmente verrete letteralmente obliterati per una decisione tutt’altro che intelligente: sbagliando s’impara.
Per quanto riguarda invece i contenuti aggiuntivi, oltre alla storia principale del titolo, anche Bravely Default II si avvale di una discreta quantità di side quest che potrete affrontare in ognuna delle città che visitate. Vi attendono circa un centinaio di compiti da svolgere, da semplici consegne alla caccia di mostri, tuttavia se vi aspettate una profondità eccelsa, in grado di espandere la lore del gioco, probabilmente resterete delusi. Similmente a quanto accade in Octopath Traveler, con cui il gioco condivide molti punti in comune, si tratta di brevi intermezzi tutt’altro che entusiasmanti.
Per avere una maggiore immersione, però, potrete fare affidamento sulle scenette tra i quattro eroi, attivabili con la pressione del pulsante “Start” non appena sullo schermo in alto a destra compare un avviso di dialogo disponibile. Come da tradizione nella serie “Tales of”, vi apparirà dunque uno “skit” su un topic specifico, magari un breve dialogo culinario, sul dungeon che state affrontando o su un ricordo degli eroi. Talvolta è piacevole indugiare in questi momenti per scoprire qualche retroscena mentre altre volte, durante il power grinding che vi ritroverete a effettuare, potrebbe essere più una seccatura che altro. In ogni caso, anche qualora decidiate di saltare queste scene aggiuntive potrete poi recuperarle dal menù principale.
Switch o PC?
La versione che abbiamo recensito è quella per PC, disponibile sulla piattaforma Steam, tuttavia qualche utente che non l’ha ancora acquistato potrebbe chiedersi quale delle due sul mercato sia meglio acquistare al momento. Ebbene, la versione Switch ha una qualità grafica molto inferiore rispetto a ciò che è possibile vedere su PC e, sebbene non si tratti di un prodotto che vuole mostrare i muscoli sotto questo punto di vista, è comunque piacevole vedere tutto in Full HD con una pulizia delle texture nettamente superiore.
La versione Switch dovrebbe essere tenuta in considerazione solo da chi ama davvero giocare in modalità portatile o non possiede un PC di fascia intermedia per poter avviare al meglio Bravely Default II.
A prescindere dalla versione che sceglierete, dal punto di vista artistico Bravely Default II si presenta molto curato, soprattutto per quanto riguarda le splendide città bidimensionali che sembrano dei veri e propri diorama con cui è, limitatamente, possibile interagire. Magari entrando in un negozio per acquistare equipaggiamento o accettare una side quest da un abitante preoccupato per l’assenza di un membro della famiglia. Se acquistate un prodotto anche in base a questi piccoli tocchi di design, che rendono l’esperienza unica e maggiormente godibile, allora BD II non vi deluderà.
A chi consigliamo Bravely Default II?
Letteralmente a tutti gli appassionati di JRPG che vogliono un titolo complesso, che metterà alla prova la vostra conoscenza del genere e vi umilierà spesso e ben volentieri. Se non vi spaventa un po’ di grinding e vi entusiasmano i prodotti con gameplay solido e studiato alla perfezione, avete trovato il titolo che fa al caso vostro. Tutti gli altri, i giocatori da strapazzo, chi piange se non ha una storia strappalacrime e (fintamente) profonda, dovrebbero guardare decisamente altrove.
Ampia scelta di job e strategie | Grinding necessario e potenzialmente elevato |
Tre livelli di difficoltà tra cui scegliere | |
Art design semplice ma d’effetto |