Doom EtUrnal: la recensione di Jupiter Hell

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L’originale, storico e intramontabile Doom è stato più moddato della macchina truzza del cugino truzzo di Xzbit. Ne hanno fatte di tutti i colori, dal devastante Brutal Doom alla mod ispirata a Castlevania, passando per alcune robe bizzarre come Pirate Doom. E poteva mancare la versione roguelike di Doom? Certo che no: Doom Roguelike, conosciuto come DRL soddisfa chi preferisce sbudellare Imp turno dopo turno, con la costante pressione di dover gestire le risorse al fine di sopravvivere.
Visto il successo riscosso da DRL, lo sviluppatore Chaosforge ha ben deciso di crearne un seguito spirituale, questa volta traslocando tutti i suoi demoni sulle lune di Giove e arricchendo l’esperienza con una grafica più dettagliata, fatta di corridoi claustrofobici e monitor a tubo catodico. Ecco che nasce dunque Jupiter Hell, la cui recensione trovate direttamente in basso.

Provato su PC



Hell is other demons

Nei panni del nostro sboccato marine spaziale, dovremo esplorare i freddi e angusti corridoi in cerca di equipaggiamento, difendendoci dai vari nemici a colpi di shotgun, fucili d’assalto, magnum e altre armi di distruzione di massa ai quali siamo ormai abituati. Lo scopo, oltre a causare squisito dolore è trovare l’uscita di ogni scenario, per poter progredire nel gioco. Come in DRL il tutto si svolge attraverso turni dinamici: il movimento e l’attacco dei nemici avverranno dopo ogni nostra azione, quindi per non venire trasformati in carne tritata dovremo cercare di limitare le mosse rischiose.

Allo stesso modo è molto importante rimanere sotto copertura, in quanto sparando da dietro le pareti o altre protezioni riceveremo un bonus in difesa che verrà applicato anche ai nemici. Questo ci permette di gestire la ‘velocità’ con la quale avvengono gli scontri, potete sia decidere di aggirarvi per lo scenario armati di coltello senza curarvi delle coperture, oppure adottare un approccio più tattico, selezionando manualmente i bersagli e calcolando ogni possibilità di colpire e di difendere.

Sul gameplay inoltre influiscono le abilità acquisibili salendo di livello, la qualità delle armi e le mod ad esse applicate. Nel corso delle varie playthrough potete creare un vero e proprio tank amante degli shotgun che si nutre di budella, oppure un marine tattico più portato a conservare munizioni e usare le coperture.

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Grande Giove!

Trattandosi di un roguelike, va specificato che ogni morte comporta il dover ricominciare il gioco dall’inizio. A differenza dei titoli più moderni del genere che premiano in qualche modo il giocatore con bonus permanenti, dopo ogni morte Jupiter Hell vi mostrerà il dito medio. Uscire vivi dall’incubo gioviale sarà un’impresa non da poco, spesso le run vengono condizionate dalla classica sfiga di non beccare del loot di qualità o di incrociare combinazioni di nemici particolarmente ostiche. Da apprezzare la possibilità di scegliere il livello di difficoltà, sebbene comunque anche su easy vi ci vorrà più di qualche run per portare a casa la pellaccia.

Nonostante a volte possa risultare un po’ “scorretto”, il gioco risulta comunque molto godibile e divertente, inoltre la sua immediatezza senza alcun fronzolo invoglia a riprovare e riprovare. Siamo nella classica situazione da “un’altra run e poi basta”, mentre magari la vostra caffettiera si sta sciogliendo sul fornello e il vostro capo sta cercando di chiamarvi su Teams da ore.

Buona anche la rigiocabilità, sia per i livelli generati a random, sia per la possibilità di scegliere tra tre classi (Marine, Scout, Technician), ognuna delle quali avrà le sue abilità speciali e darà accesso a una serie di perk passive particolari per ogni livello guadagnato. Una nota di demerito sui nemici, dal sequel spirituale di DRL ci si poteva aspettare più demoni, e invece spesso ci si ritrova a combattere contro dei noiosissimi mech che poco hanno a che fare con l’atmosfera claustrofobica del titolo.

Turn me plenty

Per quanto riguarda il lato tecnico, la transizione da grafica 2D a 3D è riuscita parzialmente. Nonostante l’illuminazione sia ben fatta e dia la giusta sensazione di claustrofobia alla Alien, a volte l’azione risulta confusionale a causa di alcune aree poco illuminate e la visuale a volo d’uccello. Non sarebbe male avere la possibilità di allargare o restringere il campo visivo a piacimento, in modo da poter vedere più chiaramente i nemici senza dover diventare miopi.

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Gli effetti delle armi sono nella media e forse si poteva fare qualcosa di più per rendere il tutto più cattivo. Sembrerebbe di colpire i nemici con delle caramelle se non fosse per gli effetti sonori ben realizzati che danno quell’energia in più, laddove la grafica se ne va a farfalle. Le animazioni sono ai minimi storici, cosa che fa un po’ cadere le braccia in quanto con il 3D si poteva fare decisamente qualcosa in più. La colonna sonora è caratterizzata da qualche brano groove metal strumentale, molto gradevole ma dopo un po’ un filo ripetitivo, sebbene riesce comunque a dare la giusta carica di adrenalina e si adatta perfettamente all’ignoranza del nostro marine che tra un’uccisione e l’altra non mancherà di insultare i nemici e anche il giocatore.

A chi consigliamo Jupiter Hell?

Jupiter Hell è il roguelike per gli amanti di Doom, perché effettivamente parte del suo spirito risiede proprio nel magnum opus di ID Software. Il gameplay coinvolgente e veloce si presta a delle run immediate, inoltre le tre classi diverse permettono di sperimentare soluzioni nuove negli scontri e nella gestione delle abilità. Chiaro che non parliamo di un gioco profondo come altri roguelike, ma può comunque farvi passare dei buoni quarti d’ora, specialmente se amate il genere.

Chiaro che se odiate i roguelike, allora potete evitare Jupiter Hell come la peste, anche se adorate Doom nella sua versione classica, moddata o nelle più recenti reincarnazioni. Il gioco di Chaosforge ci prova a replicare la stessa soddisfazione del riempire di pallettoni il grugno di un Imp, ma non ci riesce del tutto a causa delle animazioni minimali e di una grafica 3D non sfruttata al meglio.

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