Sunken ships tell no tales: la recensione di King of Seas

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Sembra che il gaming stia cominciando a vedere qualche spiraglio di luce anche nella nostra bella Italia, paese famoso per i sorrisi e le canzoni, ma che nel corso degli anni è diventato meno innovativo di una ruota per criceti. Ma le cose sono mutevoli e quindi all’orizzonte si sente il profumo del cambiamento! Oppure è il primo ufficiale che sta marcendo per lo scorbuto?

In ogni caso, i nostri 3D Clouds, pubblicati dai Team 17 di vermosa memoria, vanno all’arrembaggio con il loro King of Seas, un action RPG che abbiamo provato su PC. E fa pure rima! Come LunedìJRPG, il nostro programma streaming che potrete vedere sul nostro canale Twitch! Fine pubblicità, vai con la revviù!

Provato su PC

PS4

Ye yahr matey ahoy

King of Seas parte da una premessa molto semplice: il giocatore figlio (o figlia a seconda della scelta del personaggio) del Re dei Mari verrà ingiustamente accusato della morte del padre e costretto a darsi alla pirateria. Nel gioco prenderemo il controllo della nostra nave, all’inizio un piccolo vascello armato di sei miseri cannoni, ma che in seguito potremo cambiare con altre imbarcazioni fino ad arrivare al cazzutissimo Man-of-war capace di seminare il terrore per i sette mari. Potremo esplorare una mappa generata proceduralmente dove troveremo isolette, porti, cittadine, tesori perduti e ovviamente tante, ma tante navi da depredare mentre sorridiamo in faccia alla morte con i nostri denti devastati dallo scorbuto.

I comandi della nostra imbarcazione sono molto semplici, potremmo gestire la velocità di navigazione issando o abbassando le vele e manovrare la nave con la levetta analogica sinistra del pad. I grilletti destro e sinistro invece ci serviranno per dare fuoco alle polveri, sparando bordate impietose sulle navi nemiche, mentre con gli altri tasti potremmo attivare diverse abilità a seconda di quelle equipaggiate e del tipo di nave che abbiamo scelto.

Questo sistema di gioco snello e immediato si presta molto bene sia per la navigazione, sia per i combattimenti. Questi ultimi diventano delle vere e proprie danze, con bordate che partono da una parte e dall’altra, manovre evasive e anche un minimo di approccio tattico. La nostra nave e quella degli avversari infatti avranno tre barre di energia diverse: quella rossa per lo scafo, quella blu per le vele e quella gialla per la ciurma. Rispettivamente ci saranno tre palle di cannone diverse che potremo selezionare per attaccare: quelle dello scafo sono le più immediate in quanto permettono di ottenere una vittoria veloce e affondare rapidamente le navi avversarie.

Distruggendo le vele però potremo impedire alle navi più rapide di evitare i nostri colpi, mentre attaccando la ciurma sarà possibile diminuire la potenza dei cannoni dei grandi vascelli. Il tutto funziona molto bene, spesso infatti la strategia paga più dell’approccio diretto, specialmente quando troviamo di fronte avversari di livello più alto che una volta abbattuti ci daranno tanto prezioso loot!

E cosa ce ne facciamo di questo loot? Semplice, ci equipaggiamo al nostra bella nave! Troveremo cannoni, palle di cannone, ciurme e stive sempre più potenti, con la classica divisione che va dagli oggetti comuni (bianchi) a quelli leggendari (arancioni) proprio come negli altri ARPG, e tutti con le statistiche diverse. Allo stesso modo, troveremo varie abilità da assegnare alla nave, tutte squisitamente a tema nautico o piratesco: potremo far schiacciare le navi nemiche da un tentacolo gigante, oppure lanciare contro di loro uno squalo per decimare l’equipaggio! Non mancano le abilità difensive, come lo stormo di gabbiani che ci permette di schivare qualche cannonata aggratisse.

Superato il livello 10 inoltre cominceremo a guadagnare un punto abilità per ogni livello, da spendere in tre diversi rami che ci permettono di aumentare la navigazione, l’attacco dei cannoni e l’efficacia delle abilità. Il senso di crescita e livellamento nel gioco è stato gestito molto bene, c’è grande soddisfazione nel vedere la propria nave che parte da rudere per poi diventare una corazzata munita di cannoni capaci di infliggere maledizioni sulla ciurma avversaria e tenere testa a due o tre navi nemiche contemporaneamente.

Prospettiva a volo di gabbiano

Sul fronte tecnico, King of Seas è molto piacevole, con una visuale dall’alto che ci permette di avere un buon controllo sull’azione contornata dai colori vivaci delle cittadine portuali e delle varie imbarcazioni. Avrei gradito una maggiore cura nelle esplosioni, ma ad ogni modo dove non arriva la grafica arriva il sonoro molto convincente e azzeccato, così come la colonna sonora non originalissima, ma che riprende lo spirito e le atmosfere tipiche dei pirati per come li conosciamo nella loro veste più pittoresca. Durante la navigazione inoltre potremmo venire sorpresi da temporali improvvisi o da eruzioni vulcaniche che rendono tutto più drammatico, specialmente gli scontri.

Il gioco si sviluppa sulla main quest che ci vede intenti a smascherare i viscidi cospiratori della Marina Reale, ma non mancano le side quest che potremo accettare nelle taverne dei vari porti. A tal proposito questi sono di vitale importanza perché ci permettono di vendere la merce razziata, riparare la nave, reclutare ciurma per riempire la barra gialla e comprare nuovo equipaggiamento.

Le varie quest sono invero abbastanza ripetitive: distruggere una nave, scortarne una alleata da un porto X a un porto Y, distruggere tot navi di tot tipologia e portare un certo tipo di merce in una determinata cittadina. Il tutto è votato all’acquisizione di nuovo loot, in quanto il completamento delle missioni secondarie spesso ci regala oggetti di rango epico o leggendario. Livellare la nave non richiede necessariamente il completamento delle side quest, in quanto possiamo semplicemente affondare nemici, raccogliere loot e livellare per poi mandare avanti la missione principale. Ogni tanto ci verrà chiesto di fare soldi per comprare una nuova nave o fare esperienza per poter affrontare un nemico particolarmente forte, quindi il grind non ce lo scampa nessuno.

Ora veniamo ai problemi di ‘pacing‘ del gioco: la navigazione è lenta, anche quando spiegate le vele a favore di vento e avete potenziato determinate abilità. La nave sembra fare una fatica bestiale ad andare da un punto all’altro della mappa, cosa che rallenta notevolmente il ritmo di gioco, specialmente se paragonato ai combattimenti dinamici e divertenti.

A questo si aggiunge la gestione della mappa che non è visibile sull’hud di gioco ma che va tirata fuori ogni volta con l’apposito tasto. All’inizio dell’avventura apparirà completamente vuota, indicando solo il punto dove recarsi per compiere una determinata quest. Per poter vedere i vari arcipelaghi e città portuali occorrerà recarsi dai vari cartografi e pagare una piccola somma in denaro.

Insomma, questa meccanica è sicuramente in linea con lo spirito nautico del titolo, però l’ho trovata un filo superflua visto che il gioco non regala grandi sorprese durante l’esplorazione. Spero almeno che gli sviluppatori aggiungano la possibilità di tenere la mappa bene in vista, perché risulta tedioso interrompere il gioco ogni due secondi per capire dove diavolo si sta andando.

A chi consigliamo King of Seas

King of Seas è un vero gioiellino che a modo suo risulta anche molto originale. Ha bisogno di qualche martellata alle assi della stiva dalle quali entra acqua, ma a quanto pare il team di 3D Clouds si è già messo al lavoro, presentando una road map precisa sui contenuti in arrivo che dovrebbero finalmente far andare il titolo a vele spiegate.
Se siete dei patiti di ARPG, King of Seas sarà una bella boccata di aria fresca, però dovete tenere in considerazione le sue meccaniche di controllo della nave e dei combattimenti che richiedono un minimo di abilità.

Se avete amato le battaglie navali di Assassin’s Creed IV e piangete ancora con patetica nostalgia quando pensate a Pirates! di Sid Meyer, allora King of Seas vi potrà riportare a quelle atmosfere, con scontri soddisfacenti inframezzati da esplorazione e dalla navigazione che per ora risultano un filo sottotono.
Se il solo pensiero di avviare un ARPG vi fa venire attacchi di profonda ira e depressione, allora lasciate perdere King of Seas, soprattutto se non siete dei temibili pirati e non avete mai battuto il maestro di spada!

Combattimenti avvincenti e strategiciQualche problemino di pacing
Sistema di progressione soddisfacenteSidequest ripetitive
Loot variegato
Grafica e sonoro piacevoli

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