Grosso guaio a Sparatown – la recensione di Bright Memory: Infinite

bright memory infinite recensione copertina

Può un singolo sviluppatore realizzare un action shooter in prima persona dal gameplay frenetico e con un comparto tecnico elevatissimo? La risposta è sì, Bright Memory Infinite è una sorta di mezzo miracolo del game development, almeno per quanto ne posso sapere io che a stento riesco a ricordare la tabellina del nove. E sebbene per me l’informatica sia una sorta di bizzarro mondo dove le cose avvengono per magia, i videogame mi gustano un botto. Proprio un botto, specialmente se quel botto lo fa uno shotgun vecchia scuola!

Il progetto iniziale di Zeng Xiancheng e dei suoi FYQD era di creare un titolo episodico, ma quando tutti si aspettavano la seconda parte di Bright Memory, ecco una sorta di reboot, ovvero il nostro Bright Memory: Infinite che abbiamo provato su PC e andiamo allegramente a recensire.

Provato su PC


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Dalla Cina con furore…

Bright Memory: Infinite è un chiaro omaggio ai boomer shooter della vecchia scuola che aggiunge meccaniche particolari, un po’ come Bulletstorm, Shadow Warrior 2 e il più recente DOOM: Eternal.

Nei panni di una formosa fanciulla controtendenza di nome Shelia, dovremo farci strada attraverso soldati nemici e antichi guerrieri cinesi in livelli lineari dove ogni tanto tra un combattimento e l’altro ci sarà un filo di platforming e qualche inutile sezione stealth.

La trama di Bright Memory: Infinite è un pastrocchio tra fantascienza e cospirazioni militari e non ha nessuno spunto originale o quantomeno interessante. D’altronde come sappiamo, negli shooter la trama è assolutamente secondaria, specialmente quando si hanno armi di distruzione di massa, una spada e poteri ESP.

Eh sì, la nostra Shelia potrà scagliare i nemici in aria e affettarli al volo, attirarli a sé e sparargli un colpo di shotgun tra le gengive oppure spingerli via facendoli esplodere in un tripudio di sangue. I poteri speciali e la spada sono un vero spasso da usare, sebbene all’inizio con i comandi ci si troverà un filo in difficoltà vista anche l’azione assolutamente frenetica di Bright Memory: Infinite.

Il gunplay è di altissimo livello, le armi sono responsive ed esplodono colpi con una violenza stratosferica, resa credibile dall’ottimo lavoro sugli effetti sonori. L’arsenale composto da quattro armi diverse va sul classico, senza osare troppo, con fucile d’assalto, shotgun, cecchino e pistola, tutti però con un fuoco secondario che aumenta le possibilità di devastazione.

Gli scontri si alternano e mischiano nemici che ci attaccano dalla distanza e altri che preferiscono il corpo a corpo. Non ci sono regole per abbatterli, potete usare tutto il vostro arsenale e le mosse speciali di Shelia a piacimento. Preferite giocare in difesa? Con il parry potrete sia respingere indietro i colpi sia far abbassare la guardia ai nemici per sferrare i vostri attacchi più potenti. A proposito di attacchi, raccogliendo statuette di giada sparse per i livelli potrete acquistare nuove devastanti abilità degne dei migliori robottoni giapponesi: il Pugno Esplosivo e la Spada Rotante.

Il passaggio dalle armi da fuoco ai poteri e alla spada avviene con una fluidità disarmante che sottolinea il talento dello sviluppatore e del suo team. La libertà totale data al giocatore durante gli spettacolari combattimenti consente di inventare sempre nuovi metodi per distruggere i nemici e per affrontare i giganteschi boss che ogni tanto ci troveremo ad affrontare.

Il titolo di FYQD mette in mostra tutti i suoi muscoli con un comparto grafico ben realizzato che però mostra il fianco a texture di qualità infima e dei modelli non proprio irresistibili. La stessa Sheila a volte sembra un inquietante bambolotto, completamente inespressivo.

Le performance sul mio vecchio, ma ancora cazzuto PC armato di 2070 RTX sono di tutto rispetto: con la Direct X 12 si superano i 70-75 fps senza Ray Tracing, mentre con questa opzione attivata e il DLSS si va sui 40-50 fps.

…e da Terracina col Furgone (cit.)

Sul sistema di combattimento e sul gunplay quindi Bright Memory: Infinite viene promosso a pieni voti, ma come una Ferrari alimentata a Tavernello, il gioco perde colpi sulle parti platform. Queste sono di una linearità desolante, roba che neanche il peggior Call of Duty riesce a fare. A un certo punto ci viene dato un rampino che però non potremmo usare liberamente, ma solo in determinati punti e spesso con delle transizioni non troppo convincenti.

Si perdono altri colpi con gli occasionali QTE e una mini sezione stealth, entrambe usciti da una sorta di intruglio videoludico di vent’anni fa e che fanno inevitabilmente notare delle ingenuità a livello di game design. In alcuni punti Sheila si trova costretta ad aggirarsi per le risaie con una mannaia, con tanto di animazioni in terza persona che mostrano le brutali esecuzioni sui poveri soldati avversari. Peccato che quando veniamo scoperti arrivi il game over.

Ora, capirei la voglia di diversificare un po’ le cose, ma Bright Memory: Infinite è un gioco cortissimo che anche ai livelli di difficoltà più alti si può completare in meno di 5 ore, specialmente se di shooter ne avete masticati parecchi.

Visto che il gioco decolla completamente dopo la prima oretta, ci troviamo davanti a 4 ore scarse di ciò che il gioco dovrebbe fare, ovvero farci combattere a ripetizione per godere dell’ottimo gameplay. Invece ecco che arriva la sopraccitata sezione stealth, platforming poco ispirato e parti dedicate alla trama della quale è davvero difficile interessarsi, a meno che fino all’altro giorno non abbiate giocato solo ed esclusivamente a Candy Crush.

Dopo aver completato il gioco potete riprovarlo con tutte le abilità e le armi che avete sbloccato, magari ad una difficoltà più alta, solo che dovrete trovare la voglia di riaffrontare le tediose sezioni e il level design non proprio esaltante. Tra i contenuti sbloccabili troviamo skin per le armi e vestiti succinti per Sheila che faranno la felicità di tutti i maniaci, ma che onestamente rasentano il ridicolo.

A chi consigliamo Bright Memory: Infinite?

Per gli FYQD Bright Memory: Infinte è un modo per presentarsi, quasi come se fosse una tech demo più che un gioco vero e proprio. Un peccato che il team non abbia deciso di lasciare da parte la storia e di resistere a tentazioni esibizionistiche capaci di intralciare la parte interessante del titolo e la sua vera forza motrice: i combattimenti.

Quando si combatte, Bright Memory: Infinite è un vero spettacolo, ma non basta questo a renderlo un titolo così irresistibile come vorrebbe far sembrare. In sostanza, se avete un buon PC e volete ammirare cosa può fare un piccolo team talentuoso, allora provate Bright Memory: Infinite perché potrebbe essere una finestra sul futuro dell’industria del gaming di paesi come la Cina e la Corea del Sud.  

Se invece siete dei neofiti nel folle mondo degli shooter, lasciate perdere questo titolo e fiondatevi su Shadow Warrior 2, Doom Eternal o Bulletstorm. Bright Memory: Infinite tenetevelo come dessert o digestivo.

Tecnicamente sbalorditivoAlcune scelte di design discutibili
Combattimenti spettacolariPlatform troppo lineare
Gunplay fluido e divertenteBrevissimo

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