Visual novel RPG rivelazione dell’anno: la recensione di Gnosia

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Gnosia nasce come esclusiva per PS Vita nell’ormai distopico 2019, recensione dopo recensione viene acclamato come una delle espressioni massime del genere; per lungo però tempo rimane rilegato alla bistrattata piattaforma portatile Sony, e in madrepatria. Il 4 marzo 2021, a proposito di distopia, approda in esclusiva su Nintendo Switch, con un’unica traduzione in lingua inglese di ottima qualità, pubblicato da PLAYISM e sviluppato da Petite Depotto.

Provato su Nintendo Switch

Lupus in… Gnosia

Gnosia ha inizio in una stanza sconosciuta, dove un allarme rotto suona assordante: una ragazza porta il protagonista nella stanza centrale di una nave persa nello spazio, e alcune cose si fanno chiare. Il protagonista non ha ricordi di sé, i membri dell’equipaggio non sono amici e Gnosia, una razza mutaforma che prende le sembianze degli uomini con lo scopo di sterminarli tutti, è entrata a bordo. Non avendo un reale modo di capire chi possa essere il traditore, l’equipaggio non può far altro che additarsi l’un l’altro. Il protocollo detta che una persona venga messa in criosonno prima del prossimo warp, a fine giornata, e così parte il dibattito alla ricerca dell’assassino.

  • Raqio da Gnosia
  • Navigazione degli ambienti in Gnosia
  • Setsu da Gnosia

Lo scopo generale del loop di gioco è sopravvivere ed eliminare tutti gli Gnosia. Per fare questo, ogni giorno prevede un veloce scambio di opinioni in cinque turni, dove i personaggi si accusano, difendono, sostengono e tradiscono, fino a votare democraticamente chi sia il più sospetto. Il più votato viene quindi messo in cold sleep, nella speranza di aver davvero identificato il vero traditore. Durante la notte, gli alieni sopravvissuti eliminano uno dei compagni, e così fino a che il numero degli Gnosia non sia maggiore degli altri.

Vi suona familiare? La premessa, almeno a livello teorico, ricorda molto da vicino Lupus in Tabula. In maniera molto simile al gioco da tavolo, infatti, nelle prime ore di gioco vengono progressivamente aggiunti nuovi ruoli:

  1. L’ingegnere, in grado di scansionare durante la notte un altro membro e stabilire se si tratta di un umano o uno Gnosia
  2. Il Dottore, in grado di esaminare il cadavere dell’eliminato di turno e stabilire se si tratta di un umano o uno Gnosia
  3. L’Angelo Custode, in grado di difendere per una notte un altro membro dell’equipaggio, ma non se stesso
  4. Il Fanatico Anti-Cosmo, un pazzo che crede nella distruzione dell’universo e sebbene umano gioca dalla parte dei nemici e il suo unico scopo è deviare e confondere i dibattiti
  5. Il Bug, il jolly aggiunto a questa iterazione della formula, un personaggio che non può essere ucciso, ma viene eliminato dal gioco se esaminato dall’ingegnere; se sopravvive troppi turni, si perde automaticamente la partita

L’originalità del titolo sta non solo nel dare nuova vita al gioco del lupo, forse ora sporcato nell’immaginario comune dal grande successo di Among Us, ma l’aggiunta dei loop temporali. Qualcuno ha lanciato, erroneamente, la parola roguelite: il titolo di Petite Depotto presenta una narrazione complessa, frammentata in numerosissime scene e interazioni scandagliate nei loop necessari per arrivare a capo del mistero. Ogni loop ha il potenziale, come anche no, di rivelare nuovi informazioni chiave.

A ogni loop poi, vinto o perso, si ottengono punti esperienza che possono essere spesi per aumentare uno dei sei parametri di base del protagonista: un alto carisma lo rende più convincente e persuasivo, un alto livello di intuito permette di captare istintivamente quando un compagno mente, e così via. Capiterà spesso di vivere la frustrazione di aver capito bene chi sia il traditore e vedere i compagni additare la persona sbagliata. A volte capiterà di aver parlato troppo, o troppo poco, e il sospetto destato porterà gli altri a gettare il protagonista nel criosonno.

Un loop verso l’infinito e oltre

Buona parte della riuscita della formula di Gnosia si trova nello sviluppo del cast, che vogliamo solo accennare in questa recensione. Un gruppo di avatar digitali, loop dopo loop, prenderanno forma con personalità ben distinte. Ora dopo ora si sarà sempre più familiari coi loro vezzi, le espressioni, come tendono a comportarsi in un dibattito. Comet ad esempio è estremamente istintiva e capricciosa, ma il suo intuito nello scoprire le bugie è senza pari; al contrario Raqio, dotat* di logica senza pari, è difficile da smuovere e influenzare. Altri ancora, come Remnan, estremamente schivi e silenziosi, non vengono facilmente visti come pericolosi, e ancora Yuriko, stoica e seria, risulta spesso inattaccabile per la sua disposizione da leader. L’unica pecca, se così si può chiamare, è l’assenza del doppiaggio dei personaggi.

La dinamica del loop crea, a differenza dei roguelite ad esempio, una trama a ragnatela dove a ogni giro i personaggi, sebbene sostanzialmente gli stessi e anzi sempre più vicini e familiari, si ritrovano sempre nuovi nei ruoli e nelle intenzioni. Tutti possono essere tutto a ogni loop, e chi è stato una spalla insostituibile un minuto fa, potrebbe essere un aggressivo oppositore il minuto dopo. L’elemento RPG conferisce ancora un livello di complessità che non è sempre soddisfacente, ma dona profondità.

  • Il menù cerca-eventi
  • La votazione del sospetto Gnosia

Allo stesso modo, parte dell’eccitazione e della frustrazione che il gioco dà in abbondanza, è il forte elemento di casualità. Dopo qualche ora di gioco si ha accesso a “Cercatore di Eventi“, un sistema di selezione delle variabili di gioco in cerca dei loop in grado di avanzare in qualche modo l’avventura generale e le backstory del cast. Questo però, in diretta dipendenza dal successo o meno del loop in corso. I numerosi elementi in gioco, tra cui la reale possibilità di rispondere male al momento sbagliato e mandata all’aria la partita, possono rendere il processo anche irritante.

La direzione artistica poi è assolutamente eccellente. Tutto è estremamente moderno, semplice, ma con un carattere forte e chiarissimo. Un certo gusto per gli anni ’90, un po’ di sdegno per le dinamiche e le figure trite tanto usate dai mercati del momento, occidentali o orientali che siano. Le musiche sono semplici e colorano bene l’atmosfera, ma ancor meglio sono gli effetti sonori, che punteggiano le scene con intensità. Alcuni personaggi, e a scelta anche il protagonista, si identificano come non-binary, e il tutto è assolutamente apolitico, un dato di fatto. Il senso di identità è conferito senza compromessi.

A chi consigliamo Gnosia?

Gnosia è davvero un titolo ben riuscito in un po’ tutto quello che fa, e questa recensione non può sostituire la reale esperienza di gioco. Si inserisce virtualmente senza competizione nel mercato, con uno stile innegabile e un loop di gioco accattivante, capace di fare compagnia per piccole sedute o incollare per ore. Il costo relativamente budget lo rende ancora più accattivante. Chi abbia giocato e amato la serie Zero, e abbia un certo brivido nel dramma del conflitto nato dal sospetto delle continue menzogne, avrà non solo pane per i propri denti, ma una vera e propria gemma nel genere. In breve, imperdibile.

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