Recensione AK-Xolotl: anfibi e fucili d’assalto

akxolotl-copertina

AK-Xolotl è un action roguelike, sviluppato dalle mani di 2Awesome Studio e distribuito da Playstack. Il gioco è disponibile su PC tramite Steam, PlayStation, Nintendo Switch e Xbox dallo scorso 15 settembre. Abbiamo avuto modo di testare la sua versione per Steam, utilizzando principalmente Steam Deck.

Provato su PC e Steam Deck

PS4switch
single player

Tenero bang bang pew pew

AK-Xolotl è uno di quei top-down action shooter roguelite che sceglie di seguire il format di alcuni grandi del genere, trovando la sua originalità principalmente nella premessa e nelle scelte del sistema di progressione. Come potete immaginare dal titolo, protagonista di questa bizzarra avventura è un axolotl, un assolotto, puccioso anfibio messicano, che subisce l’attacco di un gruppo di cattivi che decima il suo villaggio. Con la calma che contraddistingue questa dolce specie animale, il piccolo si arma di fucile d’assalto e parte all’avventura, sparando a ogni cosa che si muova mentre cerca di portare in salvo gli altri assolotti in giro per i livelli, accudendoli e crescendoli, in modo da dare nuova vita al villaggio.

Ora, il gameplay non è poi molto lontano da Enter the Gungeon, ma anzi, forse il più simile è Blazing Beaks. Così simile da farvi dubitare che non siano gli stessi sviluppatori e spoiler, non lo sono. Molto, fin troppo, sembra ispirato al cugino di Applava, pur essendo due progetti totalmente slegati. Come da classico del genere, si entra in aree chiuse dove sconfiggere orde di nemici a suon di armi da fuoco, ricaricando e schivando gli attacchi nemici, e un certo tipo di sviluppo procedurale degli ambienti che danno il classico gusto randomizzato del genere.

La gimmick di questo titolo è il villaggio: a ogni fine run, vinta o persa che sia, si torna alla base per posare le uova che abbiamo raccolto, e accudirle nella versione più semplice di un tamagotchi dell’universo per far crescere gli assolotti in una fattoria. La chicca qui è che i nemici droppano anche una vasta gamma di piccole risorse casuali, ottenibili anche interagendo con l’ambiente. Queste risorse possono poi essere usate per creare cibi e dolci da far mangiare ai piccoli assolotti per personalizzare le loro classi e le loro abilità, creando una sorta di armamentario di personaggi giocabili lievemente personalizzati secondo le proprie esigenze.

Un incubo da sbloccare

  • akxolotl-screenshot-3
  • akxolotl-screenshot-1
  • akxolotl-screenshot-2

Pur stabilito che AK-Xolotl non vuole reinventare la ruota, a pensarci bene non vuole neanche pensare di mettersi in moto, la cosa strana è che gli sviluppatori hanno optato per la curiosa scelta di tenere la quasi interezza del gioco sotto chiave, dando al giocatore l’onere di lavorare a ogni singolo pezzo di contenuto. In altre parole, quando si inizia il gioco, tutto ciò che è sbloccato è la scelta minima delle stanza e sei armi, s-e-i, tenendo da parte praticamente ogni opzione, dalle stanze curative al poter maneggiare più armi- armi che vanno comunque sbloccate una dopo l’altra.

Questo crea un loop dove, almeno nelle prime di ore di gioco, ci si trova a ripetere le stesse cose, nelle stesse aree, con gli stessi oggetti, perché il gioco non offre nulla, e richiede gemme speciali per sbloccare nuovi contenuti. Così, capita che a mezz’ora o un’ora di gioco corrispondano, talvolta, a una nuova arma. Questa, magari, neanche particolarmente utile. Queste scelta di fatto va contro l’etica stessa del genere, l’idea di giocare liberamente in un grosso mondo randomizzato di nuovi oggetti e sinergie, con la costante voglia di cominciare almeno un’altra run per sperimentare con nuovi oggetti e nuovi combinazioni. Questo, per un cospicuo numero di ore, proprio non c’è… e non sappiamo motivarcelo.

A chi consigliamo AK-Xolotl?

AK-Xolotl è un simpatico, buffo, piacevole roguelike, che inciampa su alcune scelte tecniche che senza dubbio inficiano drasticamente sul godimento delle prime ore di gioco. Allo stesso tempo, la premessa, il gameplay e il loop di gioco sono esattamente al livello di quei roguelike di alta qualità a cui siamo ormai abituati. Certo, ciò di cui soffre di più è forse la mancanza di un’identità forte e chiara per farlo spiccare e distinguere in un mercato sempre più saturo, ma visto anche li prezzo abbordabilissimo, non è neanche un grosso problema.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.