Steel Assault – la recensione del brutale action 2D

steel assault recensione copertina

Steel Assault, action 2D a scorrimento laterale, è il primo titolo della software house Zenovia, fondata nel 2019. Il gioco è pubblicato da Tribute Games ed è attualmente disponibile su Nintendo Switch e PC tramite la piattaforma Steam.

Provato su PC

switch
single playerbreve fasteconomico budget

Difficile e frustrante? Fatti sotto!

Tutti gli amanti dei giochi bidimensionali della propria infanzia, quelli complessi, frustranti ma bellissimi da vedere grazie a sprite colorati che urlano anni ’80 e ’90 da tutti i pori, troveranno in Steel Assault un gancio immediato. Il prodotto si presenta infatti visivamente, ma anche dal punto di vista del gameplay, molto affine a determinate produzioni che hanno caratterizzato l’epoca NES e SNES.

Il progetto, nato nel 2015 sulla piattaforma Kickstarter, aveva un’impronta estetica chiaramente 8-bit, ma si è poi evoluto in un raffinato 16-bit grazie all’ausilio di artisti esperti che avevano lavorato anche su piattaforme più moderne come GameBoy Advance e Nintendo DS.

Steel Assault potrebbe sembrare l’ennesima proposta che sa di minestra riscaldata, un nome in più da aggiungere a una lunghissima lista di prodotti che vogliono capitalizzare l’ondata senza fine di nostalgia che attraversa da anni il mercato videoludico. In verità vi dico, però, che il concetto alla base del tutto lo rende molto più affine alle produzioni passate che non altri esponenti come Cyber Shadow e The Messenger, dove abbiamo sì un’estetica ben precisa, ma anche un approccio decisamente moderno, con una storia che si dipana man mano che si affronta l’avventura.

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In Steel Assault non avrete niente di tutto ciò, dall’avvio della prima missione fino all’ultima non impiegherete più di 60 minuti per veder scorrere i crediti. Niente spiegoni, niente tutorial (da selezionare a parte dal menù principale), niente lunghi discorsi motivazionali, nessun momento emotivo che vi cambierà la vita, solo qualche immagine e pochissimi dialoghi. Dall’esatto istante in cui vi calerete nei panni del protagonista, Taro Takahashi, un soldato con innesti cibernetici alla ricerca di vendetta, vi ritroverete in un mondo di gioco brutale dove, seguendo l’antica arte della memorizzazione, dovrete imparare i pattern nemici e scoprire il modo migliore per raggiungere i boss e sconfiggerli.

Il gioco mette a disposizione due modalità differenti, una che potremmo definire Story mode, con tre difficoltà selezionabili (Easy, Normal e Hard), oppure la modalità Arcade, pensata esclusivamente per i fanatici e persone che hanno completato talmente tante volte il gioco da conoscerne a memoria ogni anfratto. Vi avvisiamo, NON lanciatevi nella modalità Arcade alla vostra prima partita se volete esplorare tutto ciò che il titolo ha da offrire, poiché non riuscireste a superare nemmeno il primo livello.

Se da un lato dunque possiamo selezionare la difficoltà in base al nostro grado di abilità, dall’altro abbiamo però notato uno scarso bilanciamento del tutto. La modalità Easy è estremamente semplice, a Normal le cose non cambiano molto e a ogni schermata il personaggio recupererà tutta la vita persa, rendendo superflui alcuni oggetti per ripristinare l’energia. La difficoltà massima è invece eccessivamente complicata, con i nemici che vi faranno fuori in pochissimo tempo, sarebbe dunque necessario un bilanciamento per far sì che la modalità Normal si distingua da quella Easy e che Hard sia un po’ scalata verso il basso, per differenziarla dalla modalità Arcade.

Caro, vecchio tubo catodico

Tralasciando quindi gli elementi che ci hanno convinto meno, parliamo di quelli che ci hanno fatto adorare il gioco, ovvero la fluidità di movimento del personaggio. Dimenticate la scattosità che si avvertiva sulle vecchie console, con azioni lente o legate, il vostro soldato sarà qui impeccabile, per un’esperienza piacevole e, soprattutto, controllabile in modo soddisfacente. Un fattore essenziale se consideriamo che il nostro prode è dotato di un rampino (Bionic Commando docet) che può lanciare in qualsiasi momento in tutte e otto le direzioni, a patto che vi siano due estremità solide a cui agganciarsi, per creare una zipline alla quale appendersi. Un chiaro esempio dell’uso potete trovarlo nella gif in basso.

I livelli e l’azione sono talmente concentrati che vi sembrerà di terminare il tutto in un batter d’occhio e in parte è proprio così, tuttavia il gioco chiede la vostra massima attenzione poiché non perdona gli errori. In una danza di salti e attacchi dovrete farvi strada tra una ridicola quantità di nemici che continuano a spawnare da tutte le direzioni, proprio come accadeva nell’infernale Ninja Gaiden per NES.

Visivamente, come abbiamo avuto già modo di sottolineare, il gioco è una vera e propria chicca, con filtri e curvature tipiche dei vecchi CRT selezionabili a piacimento dal menù delle impostazioni e, ciliegina sulla torta, la soundtrack adrenalinica che non perde nemmeno un colpo durante tutta l’esperienza.

A chi consigliamo Steel Assault?

Considerato il prezzo estremamente budget, tutti i retrofanatici possono investire nel prodotto senza pentirsene. Ricordate che si tratta di un gioco che di base è molto difficile ma anche decisamente compatto, pensato per essere rigiocato più e più volte fino a raggiungere la perfezione che vi permetterà di completare la modalità Arcade con una sola vita. Se non amate le sfide e preferite giochi più longevi e ricchi di contenuti extra, allora dovrete necessariamente guardare altrove.

Veloce e cattivo, come un vero classicoDiverse difficoltà ma poco bilanciate
Soundtrack che pompa sangue al cervello
Abbiamo già detto che è difficile?

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