Yakuza Kiwami 2 è il secondo remake proposto da SEGA per la serie Yakuza, conosciuta in Giappone come Ryu ga Gotoku. A differenza di Yakuza Kiwami, però, che ha visto un restyle dal punto grafico e del gameplay basato sul motore utilizzato nel prequel Yakuza 0, Kiwami 2 è stato realizzato con il nuovo Dragon Engine, messo a punto dai Ryu ga Gotoku Studio e testato già precedentemente con il sesto capitolo della serie.
Yakuza Kiwami 2 è disponibile per console Playstation 4 dallo scorso agosto e a distanza di circa un anno è arrivato anche su PC.
Provato su PC
Nvidia GeForce 1060 6 GB / 16 GB RAM / CPU AMD Ryzen 2600
Pro | Contro |
+ Nuovo motore grafico | – Assenza di stili di combattimento |
+ Esperienza seamless priva di caricamenti | – Soundtrack sottotono |
+ Port PC con FPS sbloccati | – Fisica ragdoll non sempre precisa |
+ Scontri memorabili |
CI PUO’ ESSERE UN SOLO DRAGO
Il protagonista della serie è l’inossidabile Kazuma Kiryu che nonostante sia relativamente giovane ne ha già viste di cotte e di crude, assumendo l’aspetto di un cinquantenne nerboruto. Morti, perdite importanti ed eventi traumatici lo hanno forgiato caratterialmente pur non privandolo della sua bussola morale. Certo, parlare di bussola morale in un gioco dedicato alla malavita può sembrare un paradosso ma il mondo non è diviso in buoni e cattivi e non è mai bianco o nero, Kiryu non trae piacere dal far cadere i denti da bocca alla gente ma quando l’occasione lo richiede è ben felice di farlo (e sicuramente anche i giocatori). Se non avete giocato i capitoli precedenti, Yakuza 0 e Yakuza Kiwami, vi consigliamo vivamente di farlo prima di lanciarvi in questa terza avventura e, se proprio non ne avete voglia, inizialmente verrete messi nella posizione di poter rivivere gli eventi di Yakuza Kiwami per mettervi così in pari con la storia.

Il buon Kiryu non ha nemmeno un attimo di respiro e viene trascinato subito in un vortice di eventi che vedono al centro le ambizioni di alcuni membri dell’alleanza Omi di Osaka e sarà costretto a intervenire per impedire la caduta del clan Tojo. I più attenti noteranno che il villain in Kiwami 2 ha già fatto una comparsata in Yakuza 0, in una sidequest che è servita a fornire il build-up necessario per questo episodio, ma non sarà l’unico volto noto a tornare (sebbene con una certa maturità in più) perché rivedrete anche il giovane rampollo della famiglia Dojima. Non andrò oltre per evitare i tanto odiati spoiler ma posso affermare con sicurezza che anche qui abbiamo un’ottima storia da crime drama, con toni superiori a Kiwami che da questo punto di vista è un po’ invecchiato male, d’altronde si trattava pur sempre di un gioco uscito ormai nel 2005, primo esperimento nato dalle ceneri di Shenmue.

Il drago di Dojima non è mai stato così sfavillante, il Dragon Engine è una vera gioia per gli occhi e il passaggio dal vecchio motore grafico a quello nuovo si fa sentire tutto, fin dalle prime battute di gioco passeggerete per una Kamurocho che sebbene mantenga ancora le sue dimensioni contenute, si amplia con trovate interessanti che meglio riflettono il dedalo di stradine e passaggi della vera Kabukicho dando l’idea di un quartiere vibrante e pieno di vita.
Per farvi un esempio pratico, nei capitoli in cui non viene adottato il Dragon Engine è impossibile infilarsi in un edificio, a meno che la trama non lo richieda, o salire su un tetto, così come non potrete esplorare zone sotto il livello della strada. In Kiwami 2 tutto ciò è possibile e chi non ha avuto modo di provare Yakuza 6 (unico altro titolo della serie in cui è stato adottato il motore grafico nuovo) non potrà non sentire un brivido di piacere.
Un altro dettaglio che aumenta la giocabilità del titolo è la quasi totale assenza di caricamenti nel momento in cui entrate in un negozio, il passaggio dagli ambienti esterni a quelli interni è immediato, fattore seamless che contribuisce a lanciare la serie nel nuovo millennio (se ne sentiva l’esigenza) offrendo un’esperienza più godibile.

Il gioco era già disponibile dall’anno scorso per console Playstation 4, quindi cosa è cambiato in realtà in questo port per PC? Chi ha avuto modo di giocarlo sul dispositivo Sony ha dovuto accontentarsi di un valore FPS bloccato a 30, mentre i giocatori PC possono raggiungere e superare i 60 FPS, rendendo il tutto molto più veloce e fluido. Per i puristi della grafica è inoltre possibile spingere il gioco a 4K, per un’esperienza visiva dai tratti mistici grazie agli asset e le texture realizzate con cura certosina, persino quelle dei personaggi secondari che nei capitoli precedenti lasciavano un po’ a desiderare.
Chi ha detto Kamurocho? In Kiwami 2 potrete passeggiare e risolvere side-quest e missioni principali anche a Sotenbori, equivalente osakiano di Kamurocho, già vista in Yakuza 0, con attività esclusive per la zona verso la quale potrete viaggiare in (quasi) tutti i momenti del gioco tramite l’utilizzo di un taxi.

Rispetto all’originale Yakuza 2, alla storia sono stati aggiunti dei capitoli aggiuntivi dove potrete controllare uno dei personaggi preferiti dai fan, Majima Goro, nemesi e amico di Kiryu, che ritorna qui a gran richiesta dopo la sua assenza in Kiwami, titolo in cui la sua unica funzione era quella di nemico ricorrente. Al comando di Majima non avrete la possibilità di aumentare abilità o effettuare side-quest come in Yakuza 0 ma potrete comunque sbizzarrirvi ad accoltellare i vostri nemici nel letale stile del cane pazzo di Shimano, che alla fin fine è tutto ciò che conta in realtà!
La durata complessiva del titolo è di circa 20 ore che salgono però a più del doppio qualora decidiate di impegnarvi in tutte le side-quest e attività secondarie presenti, assestandosi quindi sulla media degli altri titoli se escludiamo Yakuza 0 e Yakuza 4/5 (questi ultimi due ancora esclusiva Playstation).
UN BASTIMENTO CARICO CARICO DI… MAZZATE!
Il combattimento in Kiwami 2 è stato completamente rivisto. Dimenticate le lunghe attese ogni volta che incontrate sgherri che non vogliono farsi gli affari propri e anche l’aspetto macchinoso delle battaglie che faceva digrignare i denti ai rabbiosi giocatori “action oriented”. Il movimento di Kiryu è fluido, spettacolare e ricco di effetti di luce che rendono le scazzottate più entusiasmanti.

Spesso, negli altri capitoli, capitava di schivare i nemici per non perdere troppo tempo tra caricamento della battaglia e ritorno all’esplorazione, in questo caso invece mi sono ritrovato più volte a lanciarmi nella mischia per afferrare il primo nemico a portata di mano e scaraventarlo in una vetrina del konbini più vicino, vedendola con mia sorpresa andare in frantumi! La distruttibilità di parte dell’ambiente aumenta la credibilità delle risse e garantisce un rapporto causa-effetto soddisfacente per il giocatore. Non preoccupatevi eccessivamente per la serietà, però, dal momento che tutti i classici momenti “à la Yakuza”, sopra le righe ed esagerati, sono sempre presenti. Volete utilizzare un’insetticida spray come un lanciafiamme? Nessun problema! Il ferro da stiro rovente è alla ricerca di una faccia grinzosa da mettere a posto? Impugnatelo pure in battaglia! Le armi “non convenzionali” offrono quel je ne sais pas in grado di stamparvi un sorriso in faccia anche dopo una pessima giornata, regalandovi scene comiche da incorniciare con uno screenshot memorabile.

Non ritornano stavolta gli stili di combattimento, visti in Yakuza 0 e Kiwami che permettevano di sfoggiare abilità diverse in battaglia tramite la pressione di uno dei tasti del d-pad, usufruendo del set Brawl, Beast, Rush e Dragon. Se a risentirne è un po’ la varietà di attacchi a disposizione inizialmente, procedendo nella storia ne sbloccherete di aggiuntivi e la scelta di eliminare gli stili diverrà meno pesante. Altra piccola nota dolente è data dalla fisica ragdoll, non sempre precisa e con nemici e oggetti distruttibili che volano un po’ troppo in giro, quasi come se gli attacchi di Kiryu fossero effettuati agitando la pala di una macchina scavatrice in mezzo alla folla, tutto sommato divertente nonostante sia un effetto indesiderato.

A essere rivisto è anche il sistema di “level up”, ora diviso in valori diversi: Strength, Agility, Spirit, Technique, Charm. Potrete acquisire punti per ognuno di questi ambiti con attività diverse, come raggiungere dei milestone (tipo sconfiggi 10 nemici, mangia 30 volte e così via), consumando cibo presso i ristoranti, combattendo contro gli avversari o completando le side-quest.
Attenzione però, perché anche la meccanica del cibo si è ampliata per accomodare questo cambiamento. Nel menù principale avrete un indicatore di sazietà, una volta riempito questo potrete continuare a mangiare per ripristinare l’energia di Kiryu ma non riceverete punti esperienza finché non avrete digerito il pasto precedente. E qual modo migliore di digerirlo se non danzando il tip tap sulla schiena di uno yakuza poco educato?
Quando avrete punti a sufficienza potrete spenderli nel menù dei potenziamenti, migliorando per esempio le statistiche di attacco e difesa o ampliando la vostra selezione di attacchi speciali.
Minigiochi ne abbiamo?
In quantità inferiore rispetto al passato ma sì, sono ovviamente presenti come ci si aspetterebbe da ogni Yakuza che si rispetti. Ritroviamo classici come il karaoke, il centro in cui giocare a baseball, il poker, il blackjack, giochi di carte incomprensibili come oicho-kabu e koi-koi accompagnati da alcuni provenienti da altri capitoli come il golf e…rullo di tamburi…i nuovi ToyLet. Cos’è un ToyLet vi state chiedendo? Un gioco che si gioca in bagno, naturalmente! Avete presente quando vi sta scoppiando la vescica e vi sentite come un idrante pronto a scoppiare? Quello è il momento migliore per usufruire di tale minigioco! Vedere per credere…
Nelle sale giochi troverete due capisaldi dell’intrattenimento videoludico: Virtua Fighter 2 e Virtual-On, il primo è uno dei picchiaduro classici di Sega, e se non ne avete mai sentito parlare probabilmente siete nati l’altro ieri, mentre se non conoscete il secondo, una sorta di gioco di lotta tra robot in un ambiente tridimensionale, avete un’attenuante: uscì originariamente solo nelle sale arcade e per la sfortunata ma brillante console Sega Saturn.
Una delle critiche che devo però muovere a Kiwami 2 è data dalla difficoltà del minigioco UFO Catcher, il passaggio al Dragon Engine ha reso molto più difficile capire dove il gancio atterrerà, fattore che potrebbe rendere frustrante l’esperienza di “cattura” dei peluche, necessari in alcuni casi per affrontare alcune side-quest.
Tra le attività secondarie più intriganti troviamo anche la gestione del kyabakura, ovvero i Cabaret Club provenienti dritti dritti da Yakuza 0, con la stessa meccanica che vi vedrà impegnati a reclutare delle ragazze che potrete far lavorare nel vostro club. Il minigioco funziona quindi sostanzialmente nello stesso modo visto in 0, aprirete il club e dovrete gestire i tavoli, rispondere alle richieste delle ragazze e cercare di guadagnare soldi e fan per sconfiggere i vostri avversari a Sotenbori.
Alla sua prima apparizione invece c’è l’attività Majima Construction, una sorta di tower defense in cui controllerete personaggi reclutabili in città o pagando alcune decine di migliaia di yen. Il minigioco in questione si inserisce all’interno della storia, sviluppando gli eventi che hanno visto coinvolto Majima Goro dopo la fine di Kiwami, pertanto non entrerò nel dettaglio ma ci tengo comunque a precisare che è realizzato in modo divertente e permette di staccare di tanto in tanto e dedicarsi a qualcosa di diverso dalle solite attività.
Chi dovrebbe giocare Yakuza Kiwami 2?
A dover necessariamente mettere le mani su questo capitolo sono tutti coloro che hanno già completato Yakuza 0 e Yakuza Kiwami e non vedono l’ora di sapere come se la caverà Kiryu dopo la perdita subita nel capitolo precedente. In realtà si rivela un ottimo “entry point” anche per chi non ne ha MAI giocato nemmeno uno poiché il Dragon Engine mette a proprio agio anche i più esigenti, con un comparto grafico d’eccezione, una storia d’impatto e un gameplay vario e divertente. Gli unici a cui il titolo potrebbe stare un po’ stretto sono i giocatori che senza sottotitoli in italiano iniziano ad avere crisi di panico dal momento che ogni singola linea di dialogo è in inglese (doppiata ovviamente in giapponese). Se la lingua di Albione vi terrorizza ci sono due soluzioni: munirsi di dizionario o passare oltre.
Kiwami 2 rappresenta un punto di evoluzione della saga e ci piacerebbe davvero vedere anche gli altri episodi del franchise portati a nuova vita grazie al Dragon Engine. Sebbene non vi siano alcuni piani per garantire lo stesso trattamento ai più recenti capitoli 3, 4 e 5, speriamo che Sega e i Ryu ga Gotoku Studio decidano in futuro di rivedere questa decisione alla luce del successo che sta giustamente riscuotendo questa saga troppo a lungo messa da parte dai giocatori occidentali.