Un barile… no, tre? Recensione di Atelier Mysterious Trilogy DX

Atelier Mysterious Trilogy DX è la ripubblicazione della trilogia di casa Gust, distribuito da Koei Tecmo su piattaforme moderne, che includei Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book, Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey e Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists and the Mysterious Paintings, in un comodo e compatto bundle con alcune migliorie e la maggioranza dei DLC usciti ai tempi dell’originale pubblicazione.

Provato su Playstation 4

PS4
tempo di gioco infinito

Quando un solo mistero non basta più

Come già successo per la trilogia del crepuscolo che trovate recensita qui, anche stavolta le trame, sebbene ben separate e concentrate su uno specifico snodo narrativo da seguire, sono collegate tra loro in modo tale da essere apprezzate sia singolarmente, sia giocate in successione. L’avventura prende inizio con il primo dei tre titoli: Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book.

Atelier Sophie vede l’omonima giovane alchimista al centro di un’accidentale scoperta: in un libro impolverato lasciato nel suo studio si cela l’anima di una potente alchimista che, con neanche troppa sorpresa, sembra aver perso i ricordi. Mano mano che l’alchimista provetta integra il contenuto del libro con nuove ricette, l’anima all’interno del libro riacquisisce i propri ricordi. Questo incidente è ciò che mette in moto un’avventura che va ben oltre quanto inizialmente immaginato.

Qui vengono gettate le basi del sistema alchemico che fa da filo conduttore per la trilogia: un set di strumenti progressivamente più variegati e personalizzabili si aggiungono all’estrema ricchezza di varietà nelle proprietà dei singoli oggetti. La complessità del sistema sta nel riuscire a sfruttare al meglio i numerosi sistemi in gioco per ottenere oggetti alchemici sempre più potenti.

Per rassicurare i giocatori più ansiosi, ricordiamo che Atelier Sophie è tra i titoli della saga a non imporre alcun tipo di sistema di gestione del tempo. Esiste una rotazione delle ore della giornata che va modificando i nemici e gli oggetti in cui ci si imbatte, ma non esistono limiti o scadenze da rispettare.

  • Sophie Alchimia
  • Sophie combattimento
  • Sophie Esplorazione
  • Sophie scena
  • Sophie CG
  • Sophie e Plachta

Tra i tre titoli questo è quello che ha goduto di minore attenzione da parte degli sviluppatori. Eccezion fatta per la presenza dei numerosi DLC venduti separatamente nella versione originale, non c’è molto di qualitativamente diverso rispetto alla prima stampa. In altre parole, se già siete in possesso di una copia di Atelier Sophie, non c’è un reale incentivo per un nuovo acquisto.

Atelier Firis: The Alchemist and the Mysterious Journey è la storia incentrata sulla crescita e la maturazione della giovane Firis. Cresciuta nella città miniera di Ertona, Firis non ha mai avuto modo di uscire dalla città-grotta in cui è nata e non ha mai visto il mondo esterno coi propri occhi. È grazie al fortuito incontro con Sophie, sì, proprio lei, che la motiva ad andare contro la sua comunità, e partire per il lungo viaggio allo scopo di ottenere la licenza di alchimista ufficiale nella capitale.

Il tono stavolta è un filo più cupo e più maturo insieme. Il viaggio è lungo e pericoloso, il che si traduce in un limite di tempo parziale: Firis ha a disposizione un anno intero per viaggiare e ottenere tre lettere di raccomandazione da portare alla capitale per accedere all’esame. Una volta ottenuta la licenza, il limite viene del tutto tolto e l’esplorazione si fa completamente libera e più indipendente.

Parte dello splendore del secondo titolo di questa trilogia è infatti il senso dell’avventura e la libertà nell’esplorazione. Sebbene da un lato il gioco spinga verso una zona o l’altra, la scelta di dove andare e in quale ordine raggiungere i tre mastri alchimisti è totalmente lasciata al giocatore. Purché venga rispettata la scadenza ultima di un anno, il mondo è totalmente aperto al gusto del singolo.

Il sistema di combattimento che in Sophie si presentava semplificato a livelli non sempre godibili, stavolta prende nota da alcuni dei suoi predecessori e reintegra alcune modalità per renderlo più veloce e dinamico. Tutto, dagli oggetti, alle abilità dei compagni, alle combo date dalla burts chain danno nuova vita all’avventura della piccola Firis.

  • Firis CG
  • Firis e la gang
  • La protagonista, Firis
  • Un simpatico test
  • Creare oggetti in Atelier Firis
  • Oggetti in battaglia

Al di là degli ovvi DLC inclusi del pacchetto, numerose nuove quest e quattro nuovi veicoli di esplorazione arricchiscono questo bundle con modalità per rendere più agevole l’esperienza di gioco.

Ultimo di questo bundle è Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists and the Mysterious Paintings. L’unico già presente su Nintendo Switch, vede al centro della trama le vicende la coppia di sorelle Lydie e Suelle, che vogliono fare fortuna con il proprio atelier. La loro vicenda prende inizio quando scoprono di poter entrare in alcuni dipinti che sembrano celare misteriosi mondi al proprio interno. Nuovi mondi, sempre più variegati e ricchi di materiali preziosi, rendono questa avventura a modo suo più lineare, piuttosto emozionante.

Come da copione, il terzo titolo che fa chiusura a questa trilogia vede il cast più numeroso del trio, e include la presenza delle precedenti due alchimiste. Il sistema di combattimento è una piccola evoluzione di quanto visto in Firis, stavolta ancora più veloce ed esplosivo. L’esplorazione torna un filo più lineare, segue la traiettoria dettata dalla narrazione.

  • Lydie e Suelle e le amiche al mare
  • Gemelle a rapporto
  • Diario di bordo
  • Alchimia in Lydie e Suelle
  • In battaglia

Il più moderno dei tre, è quello che presenta anche le più gradite migliorie: oltre alla ormai aspettata aggiunta dei DLC già disponibile per la versione base, l’edizione DX presenta un intero mondo dipinto basato sullo spin-off Nelke & the Legendary Alchemists ~Ateliers of the New World~, di cui trovate una nostra vecchia recensione qui.

Al netto di quanto detto, le tre edizioni deluxe portano con sé un discreto numero di migliorie, una copiosa quantità di DLC e aggiunte varie, e forse la cosa più convincente, un discreto numero di quality of life improvements. Alcuni menù riorganizzati, la possibilità di velocizzare animazioni e combattimenti rendono tutto più appetibile soprattutto per chi non è al primo incontro con queste storie… misteriose.

Nonostante la nostra versione provata su Playstation 4 giri, come ci si aspetta, splendidamente, l’edizione Switch riporta alcuni problemi di framerate a volte anche molto evidenti che potrebbero inficiare sulla godibilità dell’esperienza.

A chi consigliamo Atelier Mysterious Trilogy DX?

Atelier Mysterious Trilogy DX è forse il prodotto meno richiesto dell’intera saga, data la sua pubblicazione originale per le console di questa generazione. È su Nintendo Switch che segna un nuovo approdo e aumenta vastamente il bacino di utenza, che proprio grazie a questo bundle può godere della trilogia nella sua migliore versione possibile. Purtroppo però chi ha già vissuto l’intera esperienza su Playstation 4 non ha molto motivo di tornare alle avventure misteriose. Questo non toglie nulla alla godibilità e alla qualità ovviamente alta dei prodotti in sé, che consigliamo vivamente a chi invece non è mai partito per nessuna di queste misteriose avventure.

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