Pucciosi orrori cosmici: la recensione di Lamentum

lamentum recensione copertina

Il caro vecchio H.P. è ormai stato un po’ sdoganato in ambito videoludico: non passa mese senza che esca qualche titolo indie a base di tentacoli e grottesche deformità. Gli orrori cosmici sono i nuovi zombi anche per gli Obscure Tales che con il loro Lamentum vogliono lanciarsi nel genere Survival Horror, citando a più non posso uno dei capostipiti del genere: Resident Evil. Avete fame di striscianti e urlanti pixel? Di una magione vittoriana piena di orrore? Di nobiluomini depressi armati di schioppo a pallini? Allora scoprite di più leggendo la recensione in basso.

Provato su Nintendo Switch


Di che ti Lamentum?

La premessa di Lamentum è alquanto struggente: il giovane Victor (vagamente somigliante ad un certo ‘temibile pirata’) è alla disperata ricerca di una cura per la moglie Alissa, la quale ha contratto una malattia terminale. E cosa succede quando la medicina tradizionale fallisce? Semplice, ci si rivolge ad un nobile del New England che nel tempo libero si diletta a stringere patti con divinità aliene ed esseri extradimensionali.

Arrivati alla magione di Grau Hill e speranzoso di poter risolvere la situazione, il povero Victor invece si risveglia nella sua stanza avvolto in un lenzuolo di sangue, in preda a una leggera amnesia. Ovviamente l’intera magione ha cambiato aspetto (grazie Silent Hill) ed è piena di robaccia sinistra come quadri e statue inquietanti, con una larga manciata di tentacoli e bestie immonde pronte a uccidere qualsiasi cosa si muova. La missione di Victor sarà sopravvivere, ritrovare la moglie e cercare di capire cosa diamine stia succedendo.

Lamentum è fondamentalmente un survival horror vecchia scuola riproposto in pixel art. La visuale dall’alto ci permette di vedere chiaramente i vari scenari, rendendo la navigazione abbastanza intuitiva. I controlli sono basilari: potremo camminare, correre e usare delle armi da fuoco o ravvicinate per poterci difendere dalle varie mostruosità che popolano gli anfratti più oscuri della magione. Sempre seguendo le sue fonti di ispirazione, Lamentum propone anche la classica gestione dell’inventario e richiederà spesso la soluzione di diversi puzzle per poter proseguire, così come un po’ di sano backtracking.

Buona parte del gioco la passerete ad andare da un punto all’altro della casa, risolvere enigmi e cercare di non farvi accoppare dai nemici combattendo o fuggendo. Se decidete di combattere, preparatevi a scontri un filo tediosi: la scarsità di munizioni per la pistola e l’elevata potenza delle indistruttibili armi ravvicinate (anche le più blande come l’attizzatoio) costringe alla classica danza ‘colpisci-indietreggia’ da ripetere ad nauseam fino a che il mostro non giace accoppato in una pozza di sangue. Agli sviluppatori non è certo mancata la fantasia e l’ispirazione: orrori striscianti, bestie tentacolari, ripugnanti donne lumaca, tripodi mutanti che sputano ragni dagli orifizi e immancabili neonati deformi vanno ad arricchire il catalogo del terrore. Un vero peccato che combattere tutto questo diversificato bestiario richieda sempre la stessa identica strategia.

  • lamentum dialoghi
  • lamentum statua
  • lamentum corridoio
  • lamentum risveglio
  • lamentum mappa

Diciamo che nella maggior parte dei casi, non avrete problemi a far fuori anche il più tosto dei tentacolosi abitanti di Grau Hill. Spesso però, proprio per la natura poco avvincente degli scontri, la scelta migliore è quella di dribblare gli orrori cosmici stile Ronaldinho, in modo da risparmiare tempo, anche perché l’uccisione dei mostri non fornisce alcuna ricompensa in termini di oggetti. Nel caso siate particolarmente agguerriti, tenete conto che la vostra vitalità sarà limitata e che potrete ripristinarla bevendo delle grosse sorsate di Laudano, un medicinale presente in grosse quantità all’interno della magione.

Per un titolo di stampo lovecraftiano, c’era da aspettarsi qualche meccanica particolare sul lato della ‘sanità mentale’, ma l’unico malus arrecato al giocatore per la visione di creature inspiegabili è l’affaticamento. Se correte con dei mostri nei paraggi, lo schermo inizierà a diventare progressivamente scuro, fino a che Victor non dovrà fermarsi per riprendere fiato, come dopo aver mangiato la parmigiana di zia Nellina sotto il sole cocente. Un sistema un po’ debole che poco fa per mettere in seria difficoltà il giocatore.

Il fatto che si possano abbattere delle mostruosità cosmiche con un banale attizzatoio toglie un filo di immersione e di credibilità al gioco, come anche il fatto che Victor abbia il sangue freddo per farlo senza versare una goccia di sudore, manco fosse Kevin Durant con il Dream Team alle Olimpiadi. Qualche idea in più per mettere i bastoni tra le ruote al giocatore o almeno per non fare di ogni combattimento uno scappa-colpisci sarebbe stata largamente apprezzata.

The thing that should not be

Se sulle meccaniche di gioco Lamentum è uno Shoggoth fuori forma, riesce comunque a catturare grazie al suo ottimo level design e a una storia che per quanto non sia niente di originale comunque tiene attaccati alla console con un ritmo serrato. Gli ambienti della magione sono magnificamente interconnessi da un sistema di porte e chiavi, si passa dai corridoi a stanze anguste, per poi finire in luoghi bui dove è necessario farsi luce con la lampada a olio per poter vedere in anticipo le varie schifezze ambulanti che ci aspettano dietro l’angolo per addentarci il sedere.

La mappa è sempre molto chiara nel fornire informazioni sulla posizione di Victor e sulle stanze dove c’è ancora qualche mistero da risolvere, cosa che rende la navigazione del gioco sempre fluida e piacevole. I puzzle sono abbastanza elementari, cosa da apprezzare in quanto non interrompono la progressione. Sparse per Grau Hill troverete anche varie safe room dove potrete depositare gli oggetti in un baule e degli scrittoi dove potrete salvare la partita. Attenzione però, perché come vuole la tradizione i salvataggi saranno limitati e potrete effettuarli solo se avete l’inchiostro necessario per scrivere. Il gioco è abbastanza generoso anche su questo, così come con la vasta presenza di Laudano curativo, quindi a meno che non siete delle pippe totali potrete gestire i salvataggi senza alcun problema.

  • lamentum fulmine
  • lamentum nemico
  • lamentum telescopio

La narrazione complessiva del titolo si fa apprezzare, mettendo il giocatore in situazioni claustrofobiche capaci di aumentare la tensione, per poi far apparire qualche disgustosa creatura da un angolo buio, magari anticipando il tutto con dei suoni sinistri. La storia è a tratti telefonata, ma d’altronde quando si attinge al materiale del visionario di Providence è difficile non andare a parare sempre sui soliti cliché. Nel corso dell’avventura si potranno incontrare anche altri pazienti di Grau Hill, scoprendo le loro vicende personali attraverso lettere e diari. Alcuni di loro saranno davvero importanti ai fini della trama che tra l’altro può essere portata a termine con quattro finali differenti a seconda di alcune scelte particolari. Ogni tanto veniamo graziati da delle cutscene realizzate con disegni che ricordano il compianto illustratore Richard Corben, uno dei migliori a portare l’horror su tavola.

Un peccato che la pixel grafica del gioco non usi proprio questo stile e non arrivi ai livelli di dettaglio di altri titoli indie moderni, ma c’è da dire che alcune stanze e punti della casa possono comunque risultare sinistri al punto giusto da far rizzare più di un pelo dietro la schiena. Le animazioni sono ai minimi storici, sia del personaggio principale sia dei vari mostri, ma almeno questi ultimi sono stati realizzati con una buona cura a livello prettamente ‘estetico’.

A chi consigliamo Lamentum?

Lamentum è un survival horror, quindi o lo si ama o lo si odia. Se vi manca esplorare sinistre ville e scoprire misteri, magari accoppando mostri o fuggendo come conigli, allora il titolo di Obscure Tales potrà fare al caso vostro. Solo non aspettatevi niente di innovativo, in quanto l’esperienza si rivelerà comunque abbastanza derivativa.

Il titolo scorre bene e si fa giocare piacevolmente, ma allo stesso tempo lascia la sensazione di essere solo un mega mash-up tra Resident Evil e le opere di Lovecraft dove però è difficile trovare spunti originali e creativi, sia in termini di narrazione, sia per il gameplay sul quale si poteva osare di più senza necessariamente andare a riprendere le stesse identiche meccaniche di giochi usciti negli anni ’90. Tutto sommato Lamentum è una buona prima prova, alla quale potrebbe seguire un titolo più personale e magari con un taglio più moderno per snellire le meccaniche obsolete. Ia! Ia!

Buon level designMeccaniche di gioco obsolete
Ottima atmosfera tgeneralePixel art non eccelsa
Narrazione coinvolgente
Quattro finali differenti

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