Tempi di cambiamenti per Destiny 2. Importanti cambiamenti, che già si intuivano con l’uscita della Season of the Worthy lo scorso marzo e culminati con la Season of Arrivals lo scorso giugno. La rete di satelliti per la difesa dello spazio colonizzato, governata dall’intelligenza artificiale Rasputin, era crollata, sinistre piramidi avevano infatti invaso il Sistema Solare, avvolgendo nella loro stretta ben quattro pianeti: Io, Nessus, Marte e Mercurio. Con il lancio di Beyond Light, l’ultima espansione, i misteri precedentemente presentati sono stati svelati: i quattro pianeti coinvolti sono scomparsi. Una nuova minaccia incombe e i Guardiani sono di nuovo chiamati a raccolta per sconfiggerla. I giocatori saranno trasportati su Europa, quarto satellite più esteso di Giove. Tra i ghiacci che lo avvolgono troveranno risposte che faranno luce sui recenti avvenimenti, incontreranno vecchie e nuove conoscenze e metteranno le mani nuovo loot.

L’antagonista principale dell’espansione sono i Caduti, che questa volta hanno messo le mani su un vecchio e straordinario potere, che i veterani del primo Destiny già conosceranno: l’Oscurità, perfetto antagonista della Luce, madre dei Guardiani. La missione introduttiva è una breve corsa tra i ghiacci di Europa inframezzata da qualche sparatoria. Il gameplay è quello a cui ci ha abituato lo sparatutto Bungie: i nemici sono molti e l’azione è frenetica. Una volta salvata la provvidenziale principessa in pericolo, dotata di qualche arto più del normale, ci verrà presentato il nuovo nemico: l’House of Salvation guidata da Eramis. Questo nuovo avversario è ben caratterizzato e ottimamente doppiato; altrettanto non si può dire di una vecchia conoscenza. La voce inglese di Variks (la nostra versione giocata, ndr) è abbastanza piatta, non denota alcun coinvolgimento emotivo per quanto sta accedendo, pur riguardandolo personalmente. È un peccato perché il resto del cast restituisce un’ottima performance, le voci di Eramis e del Drifter su tutte.

La main quest è divisa in 34 step, la progressione è lineare. Come nelle altre espansioni al giocatore sarà richiesto di raggiungere un certo luogo, raccogliere un numero determinato di oggetti o sconfiggere particolari nemici per poter avanzare nella trama. Un peccato sia stata abbandonata la progressione di Forsaken, la prima espansione, che permetteva un certo livello di libertà, anche se dettata dal livello del giocatore, nell’affrontare i boss presenti nella trama principale. La scrittura non è eccezionale, anzi, alcuni dialoghi sono abbastanza banali, sulle righe di “Troverai la forza dentro di te” e “Anche se è sbagliato dobbiamo farlo”, ma la saga non ha mai brillato per profondità. Funziona nel contesto di gioco per condurre il giocatore verso le attività in end game. Finirla non porterà via più di 3 o 4 ore e completandola si avrà accesso al nuovo potere introdotto dal Beyond Light: Stasi.

Le tre precedenti forze a disposizione dei giocatori erano basate su tipologie differenti di danno (fuoco, elettricità e vuoto) e anche l’ultima introdotta non fa eccezione. Volendo riassumerla in una sola parola, questa sarebbe “ghiaccio”. La stasi permette di rallentare i nemici, congelarli per poi danneggiarli con una potente esplosione di affilati frammenti ghiacciati o lanciare gelidi dardi per immobilizzarli. Sono abilità pensate per il crowd control, non le migliori per massimizzare i danni in PvE, ma dannatamente divertenti in PvP: congelare con una granata ben piazzata i propri avversari e sconfiggerli con un pugno del Titano è fin troppo gratificante. Il Crogiolo non è mai stato così divertente. Dopo aver terminato la main quest e acquisito il nuovo potere inizia il vero gioco, da buon manuale Bungie. Si potrà continuare ad aiutare Variks su Europa per mettere le mani su nuove armi e poteri, si potranno intraprendere nuovi Strike per nuove ricompense, la modalità Azzardo è stata aggiornata, è stata snellita ed è stato ampliato il pool di equipaggiamento ottenibile. Fanno ritorno anche le Prove di Osiride e, dallo scorso 17 novembre, è entrata nel vivo la Season of the Hunt: un vecchio nemico è tornato a minacciare le profondità della Luna, il giocatore, a fianco a Osiride, Zavala e una vecchia, ma inaspettata conoscenza dovranno tuffarsi nelle cupe caverne lunari per affrontarla.

La presentazione è, come da standard Bungie, molto elevata. Effetti sonori e musiche sono fenomenali: le armi restituiscono un vero senso d’impatto quando i colpi vanno a segno e la colonna sonora accompagna in maniera eccelsa l’azione su schermo. Spicca su tutti il tema principale, intitolato come l’espansione, e il brano per il nuovo Strike ambientato su Europa che permette di compiere un salto indietro nel tempo, ricordando la colonna sonora dei primi Halo sviluppati. Pur essendo uscito nel 2017, graficamente Destiny 2 ha ancora una faretra ricca di frecce pronte da scagliare, merito anche di un art direction molto concreta: le nuove ambientazioni spaziano da ghiacciai spazzati da un gelido vento a città abbandonate quasi sommerse dalle tempeste di neve. Gli effetti grafici mostrati dall’utilizzo del nuovo potere sono ben realizzati. Il design di armi e armature gode di uno standard molto elevato e il gunplay è rimasto frenetico e soddisfacente: vedere i nemici essere lanciati per diversi metri in preda alla fisica del ragdoll dopo un colpo di shotgun ben assestato è sempre molto appagante.
Sulla versione PC, il tutto gira ad un frame rate fisso sulla tripla cifra, merito ancora una volta della bontà dell’ottimizzazione. Ma non è tutto rose e fiori. La decisione della software house statunitense di pensionare buona parte del loot pool e delle location planetarie e persino 5 dei raid (Leviathan, Eater of Worlds, Spire of Stars, Crown of Sorrow e Scourge of the Past) presenti nel gioco ha fatto storcere il naso a diversi giocatori. Con Beyond Light, infatti, non sarà più possibile ottenere determinato equipaggiamento. Salutate quindi fucili d’assalto, di precisione, lanciarazzi, armature e quant’altro rilasciato prima della Season of the Worthy, molto difficilmente torneranno disponibili e questo vale sia per oggetti leggendari che esotici. E se vi siete tenuti qualche ricordo dagli aggiornamenti precedenti, non sarà possibile infonderli per portarli a un livello tale da poter essere utilizzabili nel content futuro, rendendoli totalmente obsoleti.

Va fatto comunque un appunto prima di concludere e ciò riguarda il sistema di monetizzazione corrente. Un nuovo giocatore si trova a disposizione gratuitamente il gioco base, a cui però ora manca la maggior parte dei contenuti. Le due espansioni precedenti Beyond Light, Forsaken e Shadowkeep, costano ancora 25 euro l’una e offrono comunque contenuti necessari per godersi appieno il titolo. Per attirare nuove leve, converrebbe a Bungie offrire, se non completamente a titolo gratuito, un bundle con i due add-on a un prezzo convenzionato per permettere così ai nuovi giocatori di accedere alle molte attività presenti nel gioco.
Beyond Light è un’espansione che risulta non ai livelli di Forsaken, che azzardava scelte più significative, come la morte di Cayde-6, ma comunque godibile e tecnicamente ben realizzata. La trama, che tenta in tutti i modi di presentare e rispondere a quesiti fondamentali per l’universo di Destiny, incespica nei suoi passi, penalizzata da una scrittura tutt’altro che memorabile e da dialoghi banali. Buoni i nuovi contenuti introdotti: i nuovi Strike sono divertenti e le attività permettono un’ottima dose di rigiocabilità, purtroppo non abbiamo potuto provare il nuovo Raid, Deep Stone Crypt, che uscirà il 21 novembre. Un’espansione consigliata a chi, dal 2017 ad ora, non ha abbandonato il titolo Bungie.