Salta, schiva, spara. Tre parole che riassumono l’essenza di Project Warlock 2, ultima fatica – in early access su Steam – di Buckshot Software. Forti del successo del primo titolo, uno sparatutto che univa ad un gameplay frenetico, poteri magici e tonnellate di nemici, la software house è tornata sulla scena con una formula che poco si discosta da quella del precedente titolo, ma con alcune aggiunte e accorgimenti. Sarà abbastanza? Scopriamolo.

Poco fumo, tanto arrosto
La premessa di Project Warlock 2 è molto semplice, il protagonista fa appunto parte dei “warlock”, un gruppo di stregoni viaggiatori del tempo, il vostro leader è scomparso e tocca a voi ritrovarlo. Inizia qui l’avventura che porterà il giocatore ad attraversare castelli, foreste, dungeon e paesaggi desolati alla ricerca del proprio mentore. Il tutto accompagnato da un’enorme quantità di sangue e interiora. La nuova fatica di Buckshot Interactive non lascia tempo per pensare: appena avviata la prima partita – dopo aver scelto la difficoltà tra le due disponibili (facile e medio) – si viene subito lanciati nell’azione con poche spiegazioni.
Con noi uno spadone a due mani ed un fucile d’assalto per neutralizzare le prime orde di nemici che compariranno su schermo. Pochi suggerimenti, a cui si accede tramite dei terminali in game, forniscono le informazioni basi su come muoversi, sugli oggetti e i poteri presenti. E via, che il massacro abbia inizio. Il gameplay è frenetico e lascia poco tempo per pensare, la memoria muscolare e infilare headshot su headshot è l’aspetto più importante. Le forze del male che tenteranno di impedirci di raggiungere il nostro obiettivo sono innumerevoli (ogni mappa contiene circa 600 nemici): da zombi e ghoul a cavalieri in armatura con lanciarazzi e demoni maiale; per poi culminare, al termine di ogni livello, in una boss fight.

Magia e polvere da sparo
L’arsenale a disposizione non è immenso, ma è funzionale. Sono tutte armi funzionali e ben collaudate, nulla fuori dal normale. La sacra triade – fucile d’assalto, fucile a pompa e lanciarazzi – è presente e sono sicuramente le tre armi che vedranno il più vasto utilizzo. Tutte e tre hanno buon danno e l’impatto su schermo, soprattutto dello shotgun, è molto gratificante: nulla mette il sorriso sulla bocca come tagliare a metà qualche demone con una fucilata ben assestata. In ogni livello sarà poi possibile trovare una stazione che permetterà di migliorare un’arma scegliendo tra due percorsi possibili, ad esempio per il fucile d’assalto sarà possibile scegliere se farlo diventare un fucile laser, diminuendo così rinculo e la necessità di ricaricare, oppure se renderlo più potente e preciso, aumentandone il danno ma diminuendo i colpi nel caricatore.
Non ci sono scelte giuste o sbagliate, ma alcune faciliteranno di non poco alcuni incontri, non un vero problema, ma un fattore che gli sviluppatori dovranno meglio bilanciare prima del lancio ufficiale del titolo. Oltre le sole armi da fuoco, il giocatore avrà a propria disposizione anche tre poteri: una modalità “berserker” che permetterà di impugnare due armi contemporaneamente; la possibilità di lanciare una sfera ghiacciata che congelerà i nemici nell’area dell’impatto e un incantesimo di fuoco dall’utilizzo molto simile a quello di un lanciafiamme. Se i primi due – la modalità akimbo e la sfera di ghiaccio – si riveleranno sempre utili e fondamentali per averla vinta nelle situazioni più difficili, il terzo potere è invece abbastanza deludente: poco il danno e la distanza alla quale i nemici possono essere colpiti, uniti ad una durata piuttosto breve. Utilizzato una sola volta, subito dopo averlo sbloccato, non è mai stato più toccato per la durata della prova. Ovviamente i tre, una volta utilizzati, avranno la necessità di essere ricaricati e qui entra in campo il sistema di combo di Project Warlock 2.

È facilmente spiegato: più uccisioni, più punti; più punti, maggiore possibilità di ottenere pickup come munizioni o frammenti che ridurranno il tempo di ricarica delle nostre abilità. La carneficina ha quindi un certo ritmo che ripagherà l’abilità del giocatore non solo nello sparare e muoversi, ma anche nell’utilizzare l’abilità giusta al momento giusto, a volte permettendogli di scatenare la propria furia per un periodo di tempo prolungato.
Ogni livello termina con una bossfight non particolarmente ostica in un’arena dalle dimensione più o meno contenute: le vostre abilità di circle strafing saranno messe alla prova in quelle più piccole, mentre quelle più vaste saranno meno punitive. I primi due incontri serviranno giusto per far abituare il giocatore alle meccaniche del gioco e a nuovi nemici che ritroverà nel proseguo dell’avventura, dal terzo episodio in avanti i boss di fine livello mostreranno meccaniche e attacchi differenti, offrendo una sfida sempre nuova. Il gunplay è quindi viscerale e gratificante, con esplosioni gratuite di gore ad ogni colpo andato a segno; gli input di movimento rispondono al millisecondo, durante gli scontri a fuoco stare fermi equivale a morte certa, anche se è capitato più volte di rimanere incastrato all’interno dei muri, problema che ad oggi ancora non è stato del tutto fixato.

Key hunting e un po’ di confusione
Project Warlock 2 è uno sparatutto che segue il successo del primo capitolo e dei moltissimi “boomer shooter” usciti negli ultimi anni (Graven e Wrath, per fare degli esempi). Per completare il livello e accedere all’area del boss sarà infatti necessario dedicarsi a del sano e vecchio “key hunting”: in ogni livello saranno presenti tre chiavi, rossa, gialla e blu, e andranno recuperate per poter avanzare; oltre ad una miriade di segreti da sbloccare che forniranno preziosi approvvigionamenti, come salute e armatura aggiuntiva e munizioni extra nel momento del bisogno.
I livelli sono vari – castelli, foreste e sotterranei la fanno da padrone – e molto articolati, fino a risultare addirittura confusionari. Il backtracing è preponderante ed è facile mancare una piccola porta di cui non si era notato l’interruttore o un’apertura in un muro che prima non c’era. Totalmente inutilizzabile la mappa: essere in due dimensioni non aiuta la navigazione quando le mappe si estendono su più livelli, una freccia, poi, indicherà vagamente la direzione da prendere, ma capiterà di perdersi o di attraversare più volte zone già completate per cercare il più piccolo segno che permetterà di proseguire. Ottimi anche gli sprite e le animazioni delle armi, nonché quelli dei nemici, tutti di chiara ispirazione “doomiana” e “quakeiana” (c’è addirittura lo shambler di Quake).
A chi consigliamo Project Warlock 2?
Project Warlock 2 è un titolo che, pur in accesso anticipato, si aggiunge a quella fetta sempre crescente dei retro fps che oramai da qualche anno spopolano su Steam. Un connubio a metà strada tra Heretic e Doom, l’ultima fatica di Buckshot Software garantisce tanto divertimento con il minor utilizzo possibile di materia grigia. È grezzo, è violento ed è appagante. Il prezzo è basso e allettante, c’è sicuramente ancora del lavoro da fare ma il futuro è roseo.