Touken Ranbu Warriors è l’adattamento del noto titolo per mobile sviluppato da DMM Games in collaborazione con Nitroplus in chiave musou/warriors, in collaborazione con Omega Force e KoeiTecmo Games, disponibile su Nintendo Switch e PC dal 24 maggio 2022.
Provato su Nintendo Switch
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Tou-che? Per i non iniziati
Touken Ranbu nasce su mobile come risposta al ben più noto Kantai Collection (KanColle), un titolo dove si accumulano versioni moe personificate di carrarmati da guerra. In Touken Ranbu infatti si collezionano personificazioni maschili di note spade storiche, con backstory e un lato lievemente romantico che fa da contorno a uno strategico f2p piuttosto semplice.
Non a caso la trasposizione nel super caotico genere action musou ha sorpreso, e non poco. A questo scopo sono state selezionate 15 lame e i rispettivi 15 bei giovinetti da lanciare in campo contro le nuove forze del male che minacciano di cambiare il corso della storia.
Arriviamo dunque al dunque: l’antagonista di questa avventura è l’associazione chiamata History Retrograde Army (HRA), un gruppo di revisionisti storici che viaggia nel tempo, nello specifico nel periodo Sengoku (1467-1615), per modificare alcuni momenti storici e l’intero corso della storia con essi. Guidati da un saggio, nella forma della volpe parlante Honnosuke, i quindici spadaccini devono trasportarsi avanti e indietro per fermare la minaccia revisionista senza apportare cambiamenti a loro volta.
15 lame per domarli tutti
Il gameplay è suddiviso in due aree principali: la gestione preparativa nell’honmaru, la cittadella collocata nel presente, e le sortite nei disparati campi di battaglia a zonzo nel tempo. Ogni volta sarà necessario selezionare due tra i bellocci del gruppo disponibili, selezione fin troppo spesso bloccata dal gioco per motivi di trama.
Le missioni sono molto simili a quanto già visto nel genere, ma tutto ridotto al minimo e drasticamente semplificato. Si tratta infatti di mappe piuttosto striminzite, in termini di ampiezza, eventi, numero di nemici e dettagli, che richiedono un tempo che varia dai 30 secondi ai 5 minuti. Non bisogna solo sterminare ogni nemico che intralcia il cammino però, anzi talvolta c’è bisogno di investigare elementi della mappa, evitare uno scontro o di passare inosservati in brevi missioni stealth.
La maggiore aspettativa è riposta nel sistema di combattimento, e purtroppo la risposta non soddisfa pienamente: molti elementi base del genere musou sono sì presenti, ma il risultato è meno della somma delle parti. Un singolo tasto d’attacco, uno per gli attacchi speciali, uno per la hissatsuwaza (la mossa speciale che attiva una splendida animazione), e un tasto per attivare un attacco speciale insieme al compagno di squadra. La schivata è piuttosto generosa e i nemici poco aggressivi. Le mappe non pullulano neanche di nemici e la generale strettezza degli ambienti non stimola alcun tipo di backtracking.
Se questo fosse per alcuni un po’ troppo complesso, il titolo propone anche di giocare in modality easy con i controlli semplificati, e cioè lasciando alla CPU la scelta di attivare le mosse speciali quando ritiene opportuno. Aggiungiamo poi che le tecniche speciali non hanno alcun tipo di cooldown, abbassando ancor più marcatamente la mancanza di una qualsivoglia strategia d’attacco.
Tornati all’honmaru, ci si può prendere brevemente cura della gestione degli ambienti, potenziare i touken danshi (come vengono chiamati i protagonisti di quest’avventura), o partecipare ai pochi minigame che spezzano il ritmo di gioco con diversivi rapidissimi, con la promessa di denaro o risorse.
In questo senso, la più evidente differenza rispetto al genere, è la totale mancanza di elementi opzionali, nella forma di quest, collezionabili, upgrade o quant’altro. L’honmaru è infatti un mini hub, una sorta di semplice menù che inframezza le brevissime missioni.
Questo non fa che togliere rilevanza anche al timido sistema di potenziamento dei personaggi, per lo più sotto forma di aumento di parametri o sblocco di una nuova mossa speciale. La totale mancanza di difficoltà mista all’assenza di complessità nel sistema, rende il tutto generalmente vacuo. Se si considera anche l’assenza di collezionabili o extra, la possibilità di rivisitare missioni passate lascia più perplessi che altro, con una certa fatica a immaginarne l’utilità.
È forse la mancanza di commistione tra i generi, di coesione tra gli elementi di gioco, che non eleva il titolo a nessuna posizione particolare, né in un genere né in un altro. Ci sono molti elementi giusti, eppure nel complesso presenta troppe mancanze.
A chi consigliamo Touken Ranbu Warriors?
Touken Ranbu Warriors fa fatica e anzi fallisce come titolo musou, ma fa il giro e si pone comodo in un altro angolo di mercato, quello di transizione tra completo neofita del genere a possibile curioso, magari nella speranza di convertirlo a fan. L’estrema semplicità del titolo lo rende un piacevole button masher senza alcun senso di sfida, ma soprattutto chi viene dal mondo mobile o è poco avvezzo agli action, potrebbe al contrario trovare una certa comodità per provare per la prima volta qualcosa di, ammettiamolo, spesso fin troppo complesso e rigiocabile. In altre parole, se l’interesse verso questo titolo nasce dall’esperienza action, ci rincresce dover confermare che non è sufficientemente competente. Di contro, se invece è il setting, le splendide musiche, l’intrigo storico e la speranza di un leggero passatempo senza troppe pretese, potrebbe essere quello che stavate cercando.