R-Type Final 2, progetto intenzionato a portare nuovamente la serie al pubblico amante di shoot ’em up, iniziato su Kickstarter nel 2019, è approdato il 30 aprile su PC, Playstation 4, Nintendo Switch e Xbox One. Lo sviluppo è a opera di Granzella mentre la distribuzione in occidente è a cura di NISA.
Provato su PC
Un nonno tra gli shoot ’em up
Chi legge abitualmente le nostre recensioni saprà già che sono un fanatico del genere, come dimostra la rubrica BulletTime e la quantità spropositata di shmup che negli anni abbiamo avuto modo di recensire. Detto ciò, gli aficionados sapranno anche che, pur non disprezzando quelli a scorrimento orizzontale, preferisco senza troppe misure gli shoot ’em up a scorrimento verticale, se non altro per la più semplice leggibilità. Davanti a un mostro sacro come R-Type, però, bisogna fare necessariamente un passo indietro dal momento che è una serie che fin dalle sue origini ha cercato di inserirsi sul mercato con un approccio nuovo: niente miriadi di proiettili in faccia o sbarramenti impossibili da superare senza l’aiuto della dea bendata ma un approccio lento e ragionato.
R-Type Final 2 arriva dopo ben 18 anni dal lancio del primo Final, che avrebbe dovuto essere, proprio come suggerisce il titolo, l’ultimo capitolo del franchise. Qualche anno fa, nel 2019, Final 2 nasce come progetto Kickstarter lanciato dalla compagnia giapponese Granzella (già autori di Disaster Report 4), composta perlopiù da membri della squadra originale di Irem, che aveva creato la serie. Il kickstarter ha avuto un discreto successo, con oltre un milione di dollari di budget, segno che i fan del franchise non erano ancora pronti a lasciar andare per sempre R-Type. Eccoci dunque qui a recensire questo shmup dalla spiccata dualità: meccaniche core e consolidate unite a uno stile grafico nuovo.
Concetti retro, motore nuovo
Il motore che anima il gioco è il classico Unreal Engine 4, ormai utilizzato dalla maggior parte degli sviluppatori e che garantisce una gran versatilità e capacità creativa. Ci si sarebbe aspettati, alla luce di queste premesse, un titolo tecnicamente migliore e con un design più accattivante. Nei vecchi episodi della saga R-Type gli sviluppatori e gli artisti sono sempre riusciti a tratteggiare un universo dove si contrappongono esseri umani con le loro navicelle meccaniche e l’Impero Bydo basato invece sulla biomeccanica, con scenari che potrebbero essere stati tranquillamente partoriti dalla mente del genio visionario Hans Ruedi Giger.
In R-Type Final 2 è tutto sì molto pulito e organizzato ma in modo quasi asettico e poco coeso, non c’è un estro creativo che unisce tutti gli elementi e dà vita a scenari davvero elaborati e fantasiosi: gli sviluppatori hanno puntato sul sicuro, riproponendo un po’ quanto già visto in Final e mescolando le carte grazie a UE4.
Tolto il dente marcescente del level design, che non lascia il segno e non si presenta incisivo quanto ci saremmo aspettati, diamo invece credito a Granzella per quanto concerne i contenuti bonus. Nella maggior parte degli shmup avrete tre o quattro navicelle con poteri unici tra cui scegliere ma in R-Type Final 2, proprio come nel primo, il conteggio delle astronavi arriva a ben 99, di cui tre disponibili all’inizio mentre le altre 96 dovranno essere sbloccate dal giocatore.
Il metodo di sblocco è leggermente poco intuitivo: bisogna, naturalmente, affrontare il titolo e accumulare risorse in-game come crediti e materiali specifici, quando avrete raggiunto una quantità sufficiente allo sblocco di una nave dovrete recarvi nel “R-Museum” che si rivela un vero e proprio museo dove potrete ottenere tutti i veicoli. Sottolineo che potrebbe rivelarsi confusionario poiché nei menu è anche presente una voce “Shop“, dove però non otterrete le astronavi ma solo oggetti per personalizzarle come sticker o caschi e tute da pilota. Una scelta che lascia qualche dubbio ma che non altera in alcun modo la sostanza, ovvero una marea di astronavi che vi aspettano, differenti per attacchi, aspetto e con una propria lore.
Shmup strategico
Se non avete mai provato alcun titolo della serie, è importante capire che rispetto agli altri shmup, la hitbox della vostra astronave è grande quanto la navicella stessa, dunque è di vitale importanza capire bene gli spazi e spostarsi in accordo con lo sviluppo del livello.
Ho sottolineato come si tratti di uno shoot ’em up strategico, ma ciò non vuol dire facile, soltanto che pone sfide diverse come la scelta del giusto power-up per affrontare determinate sezioni di gioco o il posizionamento del Force. Quest’ultimo è stata la vera innovazione del franchise fin dal lancio nel 1987 ed è una sorta di unità satellite che può essere agganciata nella parte anteriore o posteriore della nave, proteggendola da alcuni attacchi nemici. In questa formazione la nave spara uno tra tre tipi di attacchi (determinato dal power-up preso in partita): rosso in linea retta, blu in direzioni oblique, giallo in verticale. Qualora il satellite venga lanciato, questo stazionerà dislocato dall’astronave, sparando proiettili in varie direzioni.
Per i neofiti che si stanno già fasciando la testa, indecisi sull’acquisto del titolo, sottolineiamo come le diverse difficoltà selezionabili, a partire da Practice fino a R-Typer coprano una vasta gamma di livelli di abilità, non preoccupatevi dunque troppo poiché con la pratica e la ripetizione metodica degli stage riuscirete a carpire segreti e tecniche per affrontarli al meglio.
La ripetitività è insita nel genere, e qualche traccia più incisiva e degna del nome R-Type sarebbe stata sicuramente ben accetta, tuttavia ho avuto davvero difficoltà nel ricordare anche solo mezza traccia dopo svariate run, davvero un brutto segno. Non mi stancherò mai di ripetere come gli shmup debbano costruire il proprio successo su soundtrack orecchiabili e, dispiace davvero dirlo, quelli di Granzella non sono riusciti nell’intento.
A chi consigliamo R-Type Final 2?
Se non avete mai sentito della campagna Kickstarter, molto probabilmente siete nuovi non solo del genere, ma dell’intero franchise e probabilmente il gioco non fa per voi, anche al netto di un prezzo di vendita non particolarmente basso per uno shmup. Qualora invece abbiate un genuino interesse per R-Type, sappiate che Final 2 può non essere il capitolo introduttivo migliore ma ha comunque un’elevata rigiocabilità, data dalla notevole mole di astronavi sbloccabili, gallery e oggetti per personalizzare il proprio pilota.
Quantità di contenuti sbloccabili elevata | Stile grafico nuovo, ma poco ispirato |
Diversi finali in base al percorso scelto | Soundtrack quasi impalpabile |
Difficoltà scalabile | Menu poco intuitivi |