Lo stealth, ma divertente: la recensione di Kamiwaza

kamiwaza recensione copertina

Kamiwaza, sviluppato da Acquire e pubblicato da NISA, è un titolo originariamente uscito su PlayStation 2 nel 2006, la versione da noi provata e recensita in questa sede è il remaster del titolo che arriverà su PC tramite Steam e console PlayStation 4 e Nintendo Switch il prossimo 14 ottobre.

Provato su PlayStation 5

PS4switch
single player

The Way of the Thief

All’annuncio di Kamiwaza in versione rimasterizzata per il mercato occidentale, non ho potuto fare a meno di inarcare il sopracciglio con un misto di interesse e speranza. Per chi non avesse mai sentito parlare del titolo in questione, si tratta di un “vecchio” gioco per PlayStation 2 pubblicato nel 2006 solo ed esclusivamente in territorio giapponese (non esattamente una novità se consideriamo il periodo di uscita). A rendere interessante il prodotto, però, non è tanto questa sua storia di limitazioni geografiche, lasciamo questi feticci ad altri e concentriamoci su un altro aspetto: gli sviluppatori.

Dietro il prodotto troviamo infatti Acquire, gli stessi che nel 1998 diedero alla luce lo splendido Tenchu, la serie Way of the Samurai, Octopath Traveler e Octopath Traveler II (co-sviluppati con Square Enix) e nel mezzo tanta altra roba (come Akiba’s Trip). Il pedigree è dunque senz’altro interessante, tra esperimenti più e meno riusciti. Probabilmente, Kamiwaza verrebbe relegato a questi ultimi ma, personalmente, in modo del tutto criminoso.

Non nuovi alle meccaniche stealth, Acquire decise di creare un titolo che fosse principalmente orientato sulla furtività e la “way of the thief”, dando vita a Kamiwaza: un gioco dove si impersona un ladro che deve fare di tutto per salvare la bambina che ha adottato in seguito a una tragedia. Nonostante l’incipit del gioco sia decisamente tragico – ci troviamo infatti nel grande periodo di mutamento socio-culturale giapponese, l’immancabile bakumatsu (il periodo che portò alla fine del Bakufu Tokugawa, nel tardo 1800) – e la storia del protagonista Ebizou sia legata al destino della piccola Suzuna, sempre più ammalata e bisognosa di costose medicine, il titolo allevia questa sensazione di pesantezza con un gameplay divertente e a tratti davvero esilarante.

La reputazione è tutto

  • kamiwaza suzuna opening
  • kamiwaza ebizou combo
  • kamiwaza ebizo si nasconde

Abbandonate gli appostamenti, l’idea di nascondersi dai nemici e di fare quanto meno rumore possibile cercando di sottrarre beni a opulenti mercanti: Kamiwaza punta sì allo stealth ma quello caciarone e sopra le righe che contraddistinguerebbe maggiormente un prodotto arcade. Il nostro caro Ebizou, ladro facente parte della cricca dei Gingarasu (i corvi d’argento), è agile come un felino ed è in grado di sottrarre qualsiasi oggetto in modo veloce, anche intere cassettiere, vasi giganti, tavole di legno, alberi, rocce, armature e chi più ne ha più ne metta.

In Kamiwaza molto di ciò che si vede può essere sottratto, infilando tutto comodamente all’interno della sacca da ladro che Ebizou porta sempre fedelmente in spalla. Attenzione però, quando si rubano troppi oggetti questa inizierà a riempirsi e gonfiarsi, ondeggiando sulle spalle del protagonista e, conseguentemente, attirerando l’attenzione di guardie e viandanti. Sebbene lo stealth sia “light”, ciò non vuol dire che potrete andare impunemente a volto scoperto a depredare la brava gente di Mikado.

Ebizou può infatti mascherarsi per non essere riconosciuto, un must quando si parte per una missione. Essere visti in azione a volto scoperto renderà Ebizou di volta in volta più riconoscibile dalle guardie, fino al punto da poter essere inseguito anche quando a volto scoperto. Il tutto è bilanciato da un sistema di reputazione a punti che, qualora dovesse scendere eccessivamente, può essere facilmente rimpolpato decidendo di rinunciare di tanto in tanto a qualche refurtiva, donandola invece agli abitanti del villaggio in cui Ebizou risiede. Anche in questo caso, il gioco tende a nascondere più di qualche divertente segreto, attenzione quindi quale tipo di refurtiva decidete di regalare agli abitanti: non tutti i “tesori” potrebbero essere infatti graditi!

I soldi o la salute?

  • kamiwaza ebizou fugge
  • kamiwaza ebizou combo
  • kamiwaza ebizou nascosto

Il giocatore si rende ben presto conto che dovrà compiere una scelta: arricchirsi o investire il denaro nelle costose medicine per la piccola Suzuna. Trascurare troppo a lungo la giovane può portare a un precoce Game over e il gioco consiglia di fornirle almeno una medicina al giorno per scongiurare tale esito. Ciononostante, con ben quattro finali diversi a seconda delle vostre azioni, Kamiwaza offre più di un motivo per ripartire da capo e scoprire altri percorsi, personaggi e situazioni (un po’ un marchio di fabbrica di Acquire se consideriamo la serie Way of the Samurai). Il loop di gioco è semplice e vi vede impegnati ad accettare missioni generate casualmente per ottenere denaro mentre contestualmente la trama procederà dirigendosi in luoghi prestabiliti di giorno o di notte.

Il gameplay crea da subito dipendenza proprio perché pur essendo stealth, è veloce e non si prende troppo sul serio. Ebizou può compiere piroette, ruote e azioni spettacolari per sfuggire dagli sguardi indiscreti, e tutto con la semplice pressione di un tasto. Eseguendo un “perfect stealth”, ovvero premendo la schivata quando qualcuno ci sta per scoprire, si lasceranno allibiti i presenti e, pur con questi presenti, potrete derubarli dei loro averi o sottrarre immediatamente i tesori nelle vicinanze, guadagnando così punti Stylish. Questi possono essere sfruttati, successivamente, per sbloccare nuove mosse, nuovi outfit e persino sfide uniche per mettere alla prova la propria abilità e conoscenza del gioco.

Anche il sacco da ladro di Ebizou ricopre un ruolo essenziale, si può rubare solo quando lo si ha in spalla ma può essere usato in diversi modi, a seconda del proprio stile di gioco. Se amate lo stealth puro potrete utilizzarlo in tante situazioni in maniera originale: lasciandolo a terra e usandolo come distrazione o persino calciandolo contro i nemici per far perdere loro i sensi! Non mancano anche gadget come i piccioni, i gatti e i fuochi d’artificio per distrarre delle guardie un po’ troppo solerti nel loro giro di pattuglia.

Nonostante i tanti punti a favore, c’è anche qualche nota negativa. Purtroppo, l’operazione di remaster non ha arricchito in alcun modo il gioco che si presenta dal punto di vista del gameplay e dei contenuti, fedelmente aderente all’originale. Naturalmente sia i caricamenti, sia la fluidità del titolo sono migliorate, così come la qualità visiva e la pulizia generale, ma qualche piccolo bonus sarebbe stato sicuramente gradito.

A chi consigliamo Kamiwaza?

Il titolo proviene da un’altra epoca, si tratta di un gioco che, come più volte ho sottolineato, risale al 2006 e nonostante la pulizia del remaster, mostra ancora oggi tutte le limitazioni di grafica e texture datate nonché controlli che talvolta possono essere leggermente legnosi – pur senza scadere nel frustrante. Questo può essere un deterrente? Per molti consumatori sì, non lo si può negare, ma se volete la mia personalissima opinione (e dal momento che state leggendo questa recensione, suppongo la vogliate), Kamiwaza è una delle ultime testimonianze giapponesi di un modo di fare videogiochi che è andato via via sparendo, con poche e sporadiche eccezioni, pertanto degno di acquisto da parte dei fan delle sperimentazioni viste su PlayStation e PlayStation 2.

Se siete sempre alla ricerca di esperienze diverse, divertenti e al di sopra delle righe, e siete in grado di chiudere un occhio o due sulla realizzazione tecnica, allora questo è un prodotto perfetto da prendere in considerazione. Ricordando che, per sua brevità, (una prima run può durare dalle 8 alle 10 ore, ma le successiva anche meno di due, se si ha ben chiaro il loop di gioco) per esperirlo al meglio potrebbe essere necessaria più di qualche run.

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