Cruelty Squad: recensione del trip di acido in forma FPS

cruelty squad recensione copertina

Di rappresentazioni di futuri prossimi deformati in distopie ne sono passate tante sugli schermi dei videogiocatori di tutto il mondo. Deus Ex, System Shock, il recente Cyberpunk 2077, sono solo pochi esempi di titoli che prendono l’immaginario creato dagli scrittori di fantascienza attivi tra gli anni ’60 e ’80, da Philip K. Dick a William Gibson, e lo trasformano, lo rendono reale, quantomeno più tangibile che scritto sulle pagine di un libro.
Poi arriva Consumer Softproducts, un piccolo team finlandese, prende convenzioni cementificate nell’immaginario comune, le mastica, le sputa e le butta nella spazzatura. Il risultato è il loro titolo d’esordio, Cruelty Squad, un immersive sim con elementi da sparatutto tattico, che ricorda le prime incarnazioni di Rainbow Six.


Trip acido

Ambientato su una Terra dove il sistema economico è stato scarnificato ed è ora controllato da mega-corporazioni e una forma di gig economy sfrenata e sotto acidi, il protagonista è un sicario senza nome, licenziato dal suo vecchio lavoro e ora assunto dalla Cruelty Squad, umana società che si occupa di portare a termine omicidi sotto contratto. Il nostro benefattore comparirà nella schermata di briefing e selezione dell’equipaggiamento prima di ogni missione, un essere deforme di lovecraftiana eredità.

Il primo impatto con Cruelty Squad è quantomeno spiazzante. La schermata principale, l’interfaccia in gioco, i colori; fa pensare a qualche shareware zeppo di virus dei primi anni 2000. Si seleziona il livello, si preme “start” e il giocatore viene catapultato all’interno di qualcosa che ricorda un bad trip da acidi. I colori sono una cacofonia di neon che si sussegue senza sosta, le texture dei file jpeg in bassa risoluzione, i modelli degli ambienti e dei nemici a dir poco dozzinali.

È un caos cangiante di forme e colori, geometrie appena accennate. Alcune scelte artistiche mi hanno ricordato “Vangers”, strano titolo russo del 1998 che mischiava elementi da gioco di ruolo a quelli delle simulazioni di guida. Sembra tutto casuale, come se qualcuno avesse preso una miriade di elementi, li avesse messi un frullatore per poi spargerli nel mondo di gioco. Le musiche complimentano quanto accade su schermo. La colonna sonora non è definibile tramite un genere, è una commistione di più elementi: sono presenti influenze chiptune, retrowave, segmenti sonori che sembrano presi da clip earrape di YouTube; alcune delle musiche che vengono riprodotte durante i combattimenti sembrano prese da un disco di Venetian Snares.

E tutto questo è affascinante, riesce a trasportare il giocatore in questo incubo lisergico che è il mondo di Cruelty Squad, dove le corporazioni spadroneggiano e la vita dei singoli individui è insignificante e destinata a terminare nel peggior modo possibile. Una realtà oppressiva dove il protagonista è l’archetipo del doomer: il lavoro è l’unica cosa che lo spinge a continuare, non ha interessi, non ha amici, è un automa in balia di forze più grandi di lui

In ogni livello è possibile eliminare qualsiasi essere si presenti sullo schermo, nemico o civile, senza conseguenza alcuna. E il layout dei livelli e la libertà di approccio a ogni singola missione sono una delle punte di diamante del titolo Consumer Softproducts. Le mappe sono molto grandi, alcune labirintiche, zeppe di passaggi segreti, scorciatoie, armi e gadget da trovare e sbloccare. Livelli all’aperto, al chiuso, un misto dei due, si susseguono per le 13 missioni che formano la campagna.

Non è un titolo lunghissimo, ma è infinitamente rigiocabile, grazie alla quantità di tesori nascosti in ogni missione, non accessibili fin da subito. Per poter vedere e fare tutto sarà necessario lasciarvi pervadere dai vostri più sfrenati desideri transumanisti. Un rampino realizzato con i propri intestini per poter accedere a parti inaccessibili della mappa, occhi bionici per poter migliorare lo zoom con le armi, un piccolo cannone inserito nella testa, che rimpiazza metà del cervello del protagonista; sono solo alcuni dei potenziamenti disponibili che permetteranno di accedere a nuove aree e completare gli obiettivi principali delle missioni in maniera differente.

Ti rimescolo le ossa

La libertà nell’affrontare ogni missione è enorme, il limite è posto dalla fantasia del giocatore. Più di venti le armi disponibili. Gli sviluppatori non si sono di certo risparmiati: dai più classici fucili d’assalto e a pompa fino a giungere al DNA Scrambler, capace di trasformare i nemici in masse pulsanti di interiora e organi sparsi; il nostro amabile protagonista potrà mettere le mani sui migliori ricercati dell’industria bellica per portare a termine nella maniera più sanguinolenta possibile i suoi incarichi.

Il gameplay è quello di uno sparatutto tattico: con Q ed E è possibile sporgersi oltre gli angoli per non esporre la figura intera al fuoco nemico, il tasto R serve per interagire con l’ambiente, le armi si ricaricano tenendo premuto il click destro del mouse e muovendolo verso il basso per far cadere manualmente il caricatore; sembra complicato, ma dopo i primi minuti diventa molto intuitivo, così come padroneggiare tutti gli altri input. il gameplay è lento e metodico: è possibile giocarlo come se fosse un clone di DOOM, entrando e sparando a qualsiasi cosa si muova su schermo, ma un approccio lento rimane sicuramente la soluzione migliore per completare con successo gli obiettivi.

In Cruelty Squad si muore e si muore in fretta, i nemici sono dotati di armi hitscan, capaci di eliminare il protagonista con pochi colpi, prima che il giocatore si accorga della direzione da cui provengono i colpi. Lo stealth è un approccio più che valido e permette di esplorare minuziosamente le mappe di gioco, trovare vie alternative ed eliminare i bersagli con spargimento di sangue collaterale quasi nullo.

In gioco è presente anche un mercato azionario che viene costantemente aggiornato in tempo reale e che influenza l’economia di gioco. Si può investire in azioni, perdere o guadagnare soldi, raccogliere gli organi lasciati cadere dai nemici e rivenderli sul mercato. È anche presente la possibilità di pescare e vendere quanto ottenuto per buone somme che permetteranno di acquistare il necessario equipaggiamento e mod corporee.

A chi consigliamo Cruely Squad?

Nell’arido panorama videoludico del 2021, Cruelty Squad è una rinfrescante oasi di inventiva e divertimento. Quanto realizzato da Consumersoft Products farà storcere il naso ai più, mentre si guadagnerà sicuramente una nicchia di appassionati. Molteplici i suoi punti di forza, dallo stile impiegato alla totale libertà offerta. Un titolo che omaggia ampiamente il primo Deus Ex. Superato il primo, spiazzante impatto, Cruelty Squad offre diverse ore di divertimento per tutti quei giocatori che non verranno disturbati da quanto presente su schermo. Una sorpresa, ma sicuramente gradita.

Qualcosa di diverso nel mondo degli sparatuttoLo stile può far storcere il naso a molti
Solido gameplay
Buona commistione di generi, tra rpg, sparatutto e immersive sim

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