Dopo il successo di Ender Lilies, il team Adglobe decide di lanciarsi in un nuovo genere, provando a dire la sua nel mondo degli SRPG con Redemption Reapers. Distribuito da Binary Haze Interactive, Redemption Reapers strizza l’occhio a Tactics Ogre, Langrisser, Final Fantasy Tactics e Fire Emblem, provando però a dire la sua, con meccaniche gameplay interessanti che si affacciano sul mondo degli strategici a turni occidentali. Il titolo è disponibile dal 22 febbraio su Nintendo Switch, PC Steam e PS4.
Provato su PC
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Datemi un Mort-ello…
Oh no! La Nazione Senza Nome è stata invasa dai Mort! Questi malvagi esseri, nati da un incrocio tra i Darkspawn di Dragon Age e i classici orchi brutti, vanno da un villaggio all’altro, depredando e uccidendo bifolchi. Al posto dei classici eroi prescelti vestiti in armature luccicanti, in aiuto dei poveri pezzenti arriva la Brigata del Falco di Cenere che indovinate un po’: è un gruppo di mercenari.
A differenza di molti titoli del suo genere, Redemption Reapers ci mette al comando di 5 personaggi, che ci verranno presentati sin dalle prime missioni di gioco e che dovremo imparare a conoscere bene, per poter avere la meglio sui Mort. Seguendo i canoni del suo genere, il titolo si sviluppa in una serie di mappe divise in capitoli che presentano situazioni particolari da affrontare. Queste vanno dall’uccidere tutti i nemici, allo scortare un NPC da un punto all’altro della mappa, insomma… il solito!
Non appena inizierà la missione, potremo compiere diverse azioni con i nostri personaggi, a seconda dei loro AP (Punti Azione). Ad esempio, ci si potrà muovere ed attaccare, muovere e poi difendere, oppure usare delle abilità particolari per attaccare, curare o debuffare i nemici. Una volta effettuate tutte le azioni con i personaggi a disposizione, si passerà al turno nemico.
Vale la regola che se gli eroi o i nemici non si difendono per limitare i danni, ad ogni attacco corrisponderà un contrattacco, a meno che non si usino determinate abilità. Finora quindi, tutto molto classico, già visto, già vissuto.
Ora, potendo controllare solo cinque personaggi per tutto il gioco, Redemption Reapers potrebbe sembrare un filo noioso. E da una parte è vero che per un gioco simile cinque personaggi sono pochi, dall’altra però va detto che il gameplay risulta comunque molto godibile e divertente.
Questo perché si viene portati a sfruttare al meglio le abilità di ogni singolo personaggio. Per fare un esempio, lo spadaccino Glenn è devastante in attacco, ma ha poche soluzioni difensive. Sara può usare degli attacchi speciali che impediscono al nemico di contrattaccare.
Il mefitico Lugh può attaccare in diagonale con la sua lancia, o da un quadratino in più rispetto all’avversario. Il grosso Urs è il tank della situazione, può prendere tanti schiaffi e non sentirli neppure, per poi usare la sua gigantesca ascia per fare piazza pulita. Infine, Karren con il suo arco può colpire i nemici a distanza.
Mort-acci
Le abilità singole dei personaggi sono molto utili, ma Redemption Reapers si basa tutto sul posizionamento. Si perché è possibile eseguire degli attacchi a catena, posizionando un personaggio vicino ad un nemico per poter ottenere uno o più attacchi extra. Faccio un esempio: posiziono Glenn vicino a un Mort, poi lo attacco con Lugh per poter attivare un attacco ulteriore con Glenn.
Questo rende le scelte tattiche molto importanti, perché solo così sarà possibile devastare i Mort in poche mosse. Non sarà quindi sempre necessario attaccare con tutti i personaggi, anzi a volte sarà più opportuno sfruttare bene il posizionamento. In questo si percepisce l’intenzione di Adglobe di fondere lo stile SRPG giapponese, con le esperienze strategiche tipiche dei titoli occidentali come X-Com, ovviamente portando tutto in un mondo fantasy dove le battaglie sono dominate prevalentemente da scontri corpo a corpo. Si sente una certa mancanza della magia e di una maggiore scelta di abilità per i buff e i debuff che avrebbero potuto dare ulteriore profondità alle battaglie.
Passando ai Mort, questi sono ben distinti per tipologia e ognuno presenta una notevole minaccia. Mort armati di ascia, Mort arcieri, grossi Mort armati di scudo, Mort che debuffano e Mort che esplodono. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. E ci sarà anche da bestemmiare un po’, perché anche il più stupido dei Mort può togliere quasi tutta l’energia con un colpo alla maggior parte dei personaggi. Ogni mappa ci metterà in notevole svantaggio numerico, quindi sarà assolutamente necessario sapere quali sono i Mort più pericolosi da abbattere subito, per evitare di venire maciullati in pochi secondi.
In Redemption Reapers si possono taggare i nemici, per tenere d’occhio la situazione e cercare di giocare nel modo più strategico possibile, avendo sempre a schermo le loro caselle di movimento e di attacco, una soluzione utile per non mandare gli eroi incontro a una morte certa.
Il titolo di Adglobe è abbastanza difficile, sebbene la maggior parte delle volte giochi pulito e permetta ai giocatori di imparare dai propri errori. Si tratta di un titolo punitivo, ma che può dare delle grandi soddisfazioni, specialmente quando si azzeccano le scelte e si riesce a finire la missione con tutti i personaggi in piedi. Pianificare le mosse di ogni mercenario è fondamentale, così come cercare di posizionarli vicino ai nemici, per poter sfruttare sia il loro turno d’attacco, sia quello per l’attacco ulteriore in combinazione con gli altri membri della squadra.
A tal proposito, ogni personaggio avrà una pozione curativa, ripristinabile toccando alcune fonti sulla mappa. Una volta che la barra della vitalità si azzera, quel personaggio viene messo fuori combattimento e costretto a ritirarsi. Non preoccupatevi però, perché tornerà subito in forma per la prossima missione. Se muoiono tutti i personaggi o se si fallisce l’obiettivo, sarà necessario cominciare la missione da capo, dato che è possibile salvare solo tra una mappa e l’altra.
Il tutto comunque è ben bilanciato, con un RNG preciso che premia gli attacchi del giocatore e si dimostra piuttosto fedele alle statistiche dei singoli personaggi. Va apprezzata anche la velocità con la quale si passa da un turno all’altro che rende le battaglie frenetiche e scandendo bene il ritmo. L’unica cosa che non mi spiego è perché non aggiungere agli eroi controllabili anche gli altri due membri della Brigata dei Falchi di Cenere, ovvero il tenebroso Socius e il capitano Rowan. Questi due, figureranno come NPC controllati dalla CPU in diverse missioni, quando invece sarebbe stato interessante averli nel party.
Mort-ale
Il level design di Redemption Reapers è di buona fattura, le mappe sono ben organizzate e i nemici sono posizionati in modo ben ordinato. L’intelligenza artificiale fa il suo dovere in modo abbastanza buono, dando sempre priorità agli eroi con meno vitalità e attaccando senza pietà. Nella mappa troverete sparsi anche dei forzieri contenenti nuove armi e accessori per i personaggi, così come oggetti per potenziare le armi.
Tra una missione e l’altra, ci sarà un semplice menù di gioco, nel quale potremmo far salire il livello delle singole skill degli eroi. Dopo qualche missione, si attiverà anche la possibilità di rigiocare quelle già superate nella modalità Skirmish, un buon modo per riprovare le ultime e far aumentare un po’ di livello i personaggi, prima di affrontare quella successiva della storia. Sarebbe stato gradevole poter affrontare delle side quest, perché effettivamente ripetere le stesse battaglie è un filo tedioso. Tra l’altro, le Skirmish delle prime missioni, presentano Mort di livello nettamente inferiore a quello degli eroi, cosa che azzera sia la sfida, sia la motivazione di affrontarle, se non per aprire qualche forziere o raccogliere degli oggetti.
Ci sarà anche un mercante per comprare\vendere equipaggiamento e per riparare o potenziare le armi, cosa che mi fa subito passare al difetto di design più grosso del titolo. Le armi di Redemption Reapers, dopo un po’ di utilizzi, si rompono e diventano praticamente inutili, fino a che non vengono riparate, un po’ come per la serie Fire Emblem. Questo non sarebbe un male, se riparare un’arma non costasse un occhio della testa e dopo aver superato una missione, non si ottengano soldi.
L’unico modo per guadagnare sporche monete d’oro è vendere gli oggetti, ma sapete cosa? Le armi rotte valgono 0 soldi. Cosa succede quindi? Che bisogna portarsi in battaglia anche le armi vecchie. Ebbene sì, prima di ogni attacco o movimento con un personaggio, sarà possibile scegliere l’arma con la quale attaccare.
Una meccanica che non ha praticamente senso di esistere e diventa solo uno sgambetto antipatico per il giocatore. Tra l’altro, non si viene neanche avvisati quando un’arma si sta per rompere, cosa che spesso si traduce in attacchi con 0 danni ai nemici o a vuoto. Insomma, una svista non da poco. Teniamo anche conto del fatto che per prendere le nuove armi, bisogna aprire i forzieri in una mappa, cosa non sempre facile, specialmente nelle missioni più difficili dove bisogna vendere cara la pelle in combattimenti devastanti contro più nemici.
Finché Mort non vi separi
Passando alla parte grafica, Redemption Reapers non è proprio un bel vedere. I toni scuri, da una parte funzionano perché remano contro il solito stile ultragiappo pieno di minorenni maggiorate supercolorate e dalle vocine stridule, dall’altra però fanno sembrare il tutto un filo troppo anonimo.
I personaggi tutti rigorosamente vestiti di nero, non spiccano particolarmente, tranne Lugh che effettivamente ha un design un filo più curato, sebbene derivativo. Gli stessi Mort sono mostri umanoidi generici che non riservano particolari sorprese, anche quando cominciano a spuntare le tipologie di nemici più toste, verso i livelli avanzati del gioco.
Come detto in precedenza, le mappe di Redemption Reapers sono ben disegnate, peccato però che le ambientazioni siano noiosette: campagna, villaggio distrutto, miniere… insomma funzionali al gioco, ma che non lasciano certo un ricordo indelebile nella mente del giocatore.
Vedendo il lavoro fatto da Adglobe sull’ottimo Ender Lilies, ci si aspettava di più dal design generale di personaggi e livelli. D’altra parte, però, ho apprezzato il fatto che i mercenari del gruppo, sebbene siano poco interessanti, non siano le solite macchiette esagerate e nei dialoghi mantengano toni tutto sommato accettabili, nonché realistici vista la situazione precaria nella quale si trovano.
Fortunatamente, la storia non si mette mai troppo in mezzo al titolo, visto che non è il suo punto di forza principale. Tra una missione e l’altra ogni tanto assisteremo a delle cutscene, dove si svilupperanno parti importanti della trama e metteranno spesso Sara al centro delle vicende. Il tutto però scorre senza particolare entusiasmo, creando semplicemente un contesto attorno alle missioni.
Un plauso particolare va alla colonna sonora del gioco che riesce a creare la giusta tensione in ogni mappa, accompagnando le cruente battaglie a turni e dando una certa dinamicità ai movimenti e agli attacchi dei personaggi.
A chi consigliamo Redemption Reapers?
Redemption Reapers è un buon SRPG che in diverse occasioni risulta decisamente appagante. Il combattimento tattico basato sul posizionamento e sulle skill dei personaggi, le animazioni ben realizzate e la colonna sonora di ottima fattura sono tutti punti a favore. Ci sono alcuni punti altalenanti che andrebbero limati, come i picchi di difficoltà classici del genere, la durabilità delle armi e l’assenza di ricompense in oggetti o denaro alla fine di ogni missione.
In sostanza, il gioco mi è piaciuto molto dal lato gameplay, ma posso consigliarlo posso consigliarlo solo ai veterani degli SRPG vecchia scuola, in cerca di una sfida valida e di un’esperienza tattica che prova a unire lo stile giapponese con quello occidentale. I neofiti del genere potrebbero trovare Redemption Reapers troppo punitivo e abbandonarlo velocemente.
Vanno comunque fatti i complimenti al team di Adglobe per il coraggio: non solo sono passati da un metroidvania ad uno strategico a turni, ma anche dal 2D al 3D e con risultati comunque molto gradevoli.
Giusto un paio di segnalazioni per i giocatori PC: il titolo al momento non presenta opzioni grafiche. Sebbene si tratti di uno strategico, consiglio vivamente di usare il gamepad, perché il supporto mouse tastiera non è dei migliori. Con l’ultimo fix sono state sbloccate le risoluzioni superiori ai 1080p. Ora potremo tutti vedere la crapa pelata di Urs nel massimo del dettaglio.