Venba è una breve titolo narrativo intriso di cultura, amore e cucina, dalle mani di Visai Studio, disponibile su PC tramite Steam, Nintendo Switch, PlayStation e Xbox.
Provato su PC e Steam Deck
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Idlis, Dosas, Biriyanis!
Venba è la storia di una famiglia tamil che si trasferisce negli anni ’80 in Canada, in cerca di una nuova vita e un nuovo futuro. Sin da subito le cose si rivelano compresse, l’integrazione e la ricerca del successo, anche nel piccolo, sembrano irraggiungibili. Col tempo si trovano a sfidare i commenti sempre poco comprensivi quando non chiaramente discriminatori dei potenziali datori di lavoro. Nonostante tutto, però, decidono comunque di rimanere in Canada e di dare alla luce un figlio, impegnandosi per il suo futuro.
Venba, così sì chiama la madre di questa famiglia, agisce e reagisce agli eventi principalmente attraverso il cibo. Gli eventi della storia sono infatti spesso scanditi da piccole sessioni culinarie, che richiederanno la mano del giocatore. Il ruolo del giocatore è infatti, al di là del godersi la narrazione splendidamente illustrata, quello di partecipare alla preparazione dei cibi, spesso seguendo le vecchie ricette lasciate in un vecchio taccuino scritto in Tamil dalla nonna.
Le ricette in sé sono perfettamente integrate nella narrazione, e sono estremamente morbide e permissive nell’esecuzione. Questo forse un po’ come a sottolineare che la cucina è un processo creativo e non proprio un set di regole da seguire. Durante questi momenti, il giocatore può riflettere sulla ricetta del caso, talvolta svelando dei background sui personaggi e il loro passato, altre volte sfociando in una sorta di piccola lezione sulla cucina popolare tamil.
In ogni caso, una volta creato il piatto, si torna a vivere la piccole vicissitudini e a mandare avanti la storia, spesso di anni. Purtroppo, non possiamo dire molto più di questo, poiché Venba è un titolo decisamente breve, arrivando ottimisticamente a circa un’ora e mezza per completarlo. Non ci sono bivi o sezioni segrete, in questo modo eliminando ogni reale potenzialità di rigiocabilità.
Questo ovviamente non inficia sulla squisita essenza del prodotto. Venba è infatti la storia di una migrazione, di speranze, di una famiglia che fatica per dare del proprio meglio e cercare di infondere amore nella propria casa, tra la lingua madre tamil e i profumi della cucina. La controparte molto interessante è data dalla figura di Kavin, che lotta col suo nome non proprio inglese, una lingua madre che gli sta un po’ stretta e una cucina che, per i compagni, puzza.
I circa 30 anni che coprono l’arco narrativo di questa famiglia sono dolci, amari, toccanti, accompagnati da una splendida musica che tiene per mano il giocatore per la durata dell’esperienza. Il vero problema, se di problema si può parlare, è che l’incredibile voglia di mangiare che Venba riesce a infondere nel giocatore, è fortemente contrastata dalla sensazione che non ce ne sia abbastanza.
A chi consigliamo Venba?
Venba è un titolo decisamente ben fatto, gradevole in ogni suo elemento e ogni sfaccettatura è curata senza mai sbagliare il tiro. La narrazione, vero focus del gioco, è toccante ed emozionante quanto basta. L’unica vera pecca è la durata, così breve da lasciare il dubbio se non ci fosse lo spazio per “di più”, sotto forma di contenuti, storie, scene, cucina. Il prezzo budget, in ogni caso, spinge ad assaggiarlo, anche così.