MediEvil – Recensione

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MediEvil è un gioco che quasi non ha bisogno presentazioni: sviluppato da Mamma Sony e il suo studio Guerilla Cambridge e remake firmato Other Ocean, è uno dei più celebri giochi d’avventura in pieno stile anni ’90.

Provato su PS4.

ProContro
+Avventura memorabile-Si poteva fare sicuramente di più
+Nostalgia over 9000-Nostalgia (un po’) canaglia
+Un’aggiunta speciale alla già ottima libreria PS4 

In guardia, marrano!

Per chi è nato dopo la gloriosa era degli anni ’90, facciamo un breve recap: nell’antico regno di Gallowmere, il giovane mago di corte Zarok era il braccio destro del Re, ma un giorno venne cacciato perché praticava di nascosto le arti oscure della necromanzia… come spesso capita. Incapace di accettare la decisione del Re, attaccò il castello con un esercito di morti, ma venne prontamente messo fuori combattimento dalle gloriose gesta del coraggioso Sir Daniel Fortesque, che ferito e allo stremo delle forze, gli infierì il colpo di grazia.

O almeno questo è quello che registrano gli annali. In realtà Sir Daniel non era che un simpatico cantastorie che mentiva e si vantava di gesta mai avvenute, e fu solo per caso che venne scelto come capo dell’esercito. Una volta in battaglia infatti, venne ucciso al primo attacco, ma data la fortuna e la fama di cui godeva a corte, divenne il simbolo della vittoria.

Quando Zarok riporta in vita le orde di soldati da portare a suo fianco, per errore porta in vita anche il goffo Sir Daniel, che si scopre attorniato da personaggi che lo disprezzano per la sua fama fondata su menzogne. A questo punto il nostro protagonista ha l’occasione di rivendicare il suo onore e sconfiggere lo stregone una volta per tutte.

Cosa porta questo Remake?

Il punto di forza, e in qualche modo anche il punto debole di questo titolo, è la grande fedeltà all’opera originale. Il trend iniziato con Crash Bandicoot N. Sane Trilogy e poi Spyro the Reignited Trilogy di fare un remake perfettamente uguale all’originale è motivo di celebrazione ma è difficile non dire anche di qualche perplessità.

MediEvil si presenta con una veste grafica splendida, pulitissima, lucida e vivida che esplode di colore, per quanto l’atmosfera cimiteriale mantenga tinte buie di grigio, marrone, tortora, il tutto è affiancato da verdi e blu luminosi, effetti di luce brillanti. Le animazioni poi, fluidissime come non mai, danno un’esperienza visiva degna di questa generazione.

Il doppiaggio (questo vale per inglese come italiano) è la versione rimasterizzata dello storico doppiaggio originale, fatta qualche piccola eccezione, con quel gusto caricaturale e teatrale tipico di quei primi doppiaggi d’epoca. Le voci esplodono di carattere e portano in vita (ah-ah!) i personaggi, dandogli quella dimensione in più.

Il level design è ottimo, è un piacere avventurarsi con Sir Daniel per i poco più di venti livelli di gioco, per un ammontare di circa dieci ore complessive. Gli anni ’90 avevano un gusto molto specifico nel level design, un po’ per l’evoluzione storica del genere, un po’ forse per le limitazione dovute all’hardware, e rivederlo oggi ha un qualcosa di magico che però lascia non completamente soddisfatti. I livelli non sono uguali nella loro sostanza, c’è spesso una componente puzzle e qualche lieve sezione platform non sempre godibile.

La splendida colonna sonora è stata ricreata interamente da una gloriosa orchestra sinfonica e se siete stati tra i bravi ragazzi ad acquistare il gioco tramite preorder, avrete su PS4 anche dei video sulla composizione delle musiche e il processo di questo remake.

Il combattimento è a volte confuso, gli scontri sono frequenti e caotici in un modo che non dipende molto dall’abilità del giocatore. Il tutto è talmente goliardico che non pesa realmente sull’esperienza generale, ma un nuovo bilanciamento del combattimento sarebbe stata una miglioria importante. I colpi di spada mancano del peso che dovrebbero avere, risultando nella strana sensazione che invece di combattere si stia agitando un bastone a caso. Comunque l’arsenale del nostro Sir Daniel è più vario di quanto non si possa immaginare, con spade, martelli, archi e balestre, coltellini da lancio, particolari scudi e anche un’armatura speciale. E non si sono certo dimenticati dell’arma opzionale che trasforma i nemici in cosce di pollo fritte che recuperano anche i punti salute del nostro eroe!

Ad ogni modo, questa nuova versione porta qualche aggiuntina niente male, che serve a rendere l’esperienza più piacevole. In qualsiasi momento, la pressione di un tasto ci permette di cambiare arma: questo si rivela particolarmente utile con una spada magica che consuma energia ogni volta che è impugnata, e nel giochino del ’98 questo comportava un continuo apri e chiudi del menù per evitare il problema. La telecamera è ora assegnata allo stick, anche se gli ambienti non sono stati creati con questa meccanica in mente, e capitano momenti un po’ imbarazzanti.

Inoltre, ci sono alcune novità a livello di contenuti tra cui una quest tutta nuova che ci farà fare un po’ di backtracking qui e lì verso la fine del gioco, con tanto di trofeo annesso.

A chi consigliamo MediEvil?

MediEvil è un classico della storica libreria Sony e rivederlo in queste vesti è un piacere. Il risultato finale è un ottimo prodotto con qualche incertezza, un remake che porta la bellezza dell’originale senza necessariamente elevarlo a nuovo classico moderno ma anzi mantenendo i passi falsi dell’epoca perfettamente intatti anche oggi. Se anche il secondo capitolo fosse stato incluso nel pacchetto forse il risultato sarebbe stato più convincente.

Sir Daniel è un ottimo compagno a pochi giorni da Halloween, e con un prezzo budget di circa trenta euro, è difficile non consigliare un’esperienza che, nonostante qualche intoppo, risulta piacevole da inizio a fine.

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