Jack Move è un JRPG indie sviluppato da So Romantic e distribuito da HypeTrain Digital, disponibile su ogni maggiore piattaforma dal 20 settembre 2022.
Provato su Nintendo Switch
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A colpi di bit
Jack Move è un RPG reminiscente della vecchia scuola 16-32 bit, ispirato ad alcuni classici ma che propone una storia futuristica e moderna al tempo stesso, con un gameplay curato e ben progettato. In un futuro cyberpunk forse non troppo lontano, una grande corporazione chiamata Monomind, controlla ogni aspetto della vita. Nei panni di Noa, una hacker ribelle, scopriamo presto che il padre col quale non avevamo rapporti da anni è stato misteriosamente rapito, e che le motivazioni dietro al rapimento sono ben più complesse di quanto si possa immaginare.
Jack Move è principalmente un JRPG di taglio breve, la cui durata oscilla tra le 6 e le 9 ore, con una trama chiaramente definita e un cast piccolo e ben caratterizzato. Noa, l’unica protagonista dell’avventura, è coraggiosa, ribelle, di grande spirito e dal forte senso della giustizia. Al suo fianco troviamo Ryder, un hacker disabile ancora scosso per la prematura scomparsa del suo amato, Ming, causata da un non meglio identificato incidente.
Durante le prime battute di gioco, dopo aver terminato un incarico grazie al fidato aiuto di Ryder, scopriamo che il padre della protagonista è stato rapito. Inizialmente creduto ancora fedele alla Monomind, viene rivelata la sua ribellione e che a rapirlo è stata proprio la multinazionale, che pare abbia bisogno delle sue ricerche.
Alla morte della madre, i legami si erano spezzati e ormai Noa viveva sola, accompagnata solo dal compagno di avventure e il facoltoso, frivolo e geniale zio, bislacca ma calorosa figura genitoriale che più volte nell’avventura sarà di grande aiuto e sostegno. È così che con grande turbamento interiore, la protagonista si dirige alla ricerca del padre e del mistero più grande dietro la direzione di Monomind.
Fatti sotto, testa di malware!
Jack Move colora il suo linguaggio di gergo informatico qui e lì per dare ai dialoghi di un gusto leggero e scanzonato, cosa che si adatta benissimo ai temi portanti, spesso più intimistici, come la famiglia, i legami, la perdita di una persona importante. È anche questo contrasto a conferire al tutto un’atmosfera più intima e umana. Data anche la brevità generale, le scene sono rapide e tutte rilevanti.
Il gameplay sarà piuttosto familiare a chiunque abbia provato qualche JRPG dell’epoca, con il twist che Noa è l’unico personaggio utilizzabile. Non c’è un party, ma un singolo personaggio personalizzabile. La turnazione, stabilita dal parametro di velocità, ci permette di hackerare un nemico, e cioè attaccarlo. I nostri eseguibili invece sono le abilità, simili alle magie di altri titoli. Attaccando e subendo danni poi ci permetterà di lanciare una Jack Move, una sorta di megamossa in gradi di causare danni ingenti.
La chicca qui è che Noa può equipaggiare un numero limitati di software e di hardware. Gli hardware, fino a un massimo di tre pezzi, corrispondono più o meno all’equipaggiamento, e conferiscono a Noa un boost nei parametri o alcune abilità passive come resistenze, dei buff automatici a inizio battaglia e la capacità di contrattaccare. I software, le abilità da usare in battaglia, occupano un dato numero di slot, fino a un massimo di 23. Questo comporta quindi che sarà sempre impossibile equipaggiare e/o usare tutte le abilità utili del caso. Infatti, al costo di un turno, possiamo gestire da zero l’equipaggiamento software tramite l’apposito comando di installazione.

Un’altra bella trovata del sistema combattimento è la possibile di selezionare cache, attraverso il quale difendersi per un turno limitando i danni e dando la possibilità di agire una volta in più al prossimo giro. È proprio questo, e cioè l’intelligente gestione delle debolezze, degli elementi, e quindi un sapiente uso dei proprio turni, che determinano la vittoria in battaglia. Detto ciò, i combattimenti in generale non offrono poi una grande sfida, eccezion fatta per i pochi ma buoni boss, che sanno dare del reale filo da torcere al giocatore, soprattutto nell’ultima sezione di gioco.
Un plauso va fatto alla sceneggiatura, semplice e talvolta anche sbrigativa, ma che mette su schermo dei conflitti reali e d’impatto. Dietro al pretesto di una minaccia cibernetica e di una fumosa multinazionale perfida e spietata, si nasconde una storia di conflitti famigliari, di legami perduti, di amicizie che vanno curate davvero, il dolore che lasciano le persone che se ne vanno, e cosa farci, per chi resta.
A chi consigliamo Jack Move?
Jack Move è un (J)RPG curato e progettato con cura, da chi è ben familiare con il genere ma anche con un tipo di narrazione più moderna e vicina a un pubblico contemporaneo. Dato anche il prezzo contenuto e la lunghezza che rispetta i tempi di un adulto, è un titolo che consigliamo vivamente.
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