The Elder Scrolls V Skyrim, pensavate di non dover leggere più recensioni su questo gioco, eh? E invece, ci troviamo qui a parlare dell’ultimissima versione del titolo Bethesda, che amplia in modo considerevole l’esperienza della Special Edition con l’Anniversary Edition, per festeggiare i 10 anni di Skyrim.
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Provato su PC
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Ma TES 6 no?
La domanda che molti si stanno ponendo. Ok, abbiamo capito che non ne potete più di aspettare la prossima iterazione di The Elder Scrolls, davvero lo capiamo, ma sapete che lì fuori ci sono ancora tanti videogiocatori che non hanno mai provato Skyrim? Il gioco ha ben 10 anni, che in ambito videoludico sono quasi un secolo, è quindi giusto che venga riproposto per chi se l’è fatto sfuggire all’uscita o, semplicemente, non ha mai prestato tanta attenzione al brand.
Questa Anniversary Edition, che intendiamoci subito ha le sue pecche, è un modo di introdurre Skyrim nella sua forma più completa a un nuovo pubblico e potenzialmente fidelizzarlo per rendere il lancio di un futuro Elder Scrolls 6 ancor più sensazionale, non possiamo biasimare Bethesda per questo, no?
Inoltre, ricordiamo ai più distratti che la software house è alacremente al lavoro su Starfield, nuovo universo della compagnia che assorbe tutto lo sforzo creativo. Quindi ingoiate il boccone amaro e realizzate che TES6 non apparirà sui radar se non dopo la pubblicazione del promettente sci-fi. Bando alle ciance
Vanilla, Special Edition e Anniversary, ma che cambia?
L’edizione dell’anniversario è sostanzialmente la Special Edition pubblicata a cavallo tra il 2016 e il 2018 su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e Amazon Echo. Dire però che non abbia nulla per risultare appetibile è errato, a differenza della SE, la AE (abbreviazioni che useremo da ora in poi per non tediarvi) include più di 500 mod provenienti dal Creation Club, ovvero i migliori contenuti realizzati non solo da Bethesda ma anche da membri della community, commercializzati precedentemente nella SE attraverso un sistema di punti acquistabili con valuta reale.
I giochi Bethesda si sono sempre prestati al modding e i giocatori più appassionati hanno sviluppato negli anni una mole di contenuti estesa senza vedere alcun ritorno economico. Il Creation Club è un modo quindi per dare un riconoscimento per il duro lavoro svolto e, sebbene si sia preso la sua bella dose di critiche al lancio, non vogliamo unirci a questo coro di hater poiché puerile e senza alcun senso.
Tra i contenuti gratuiti più pubblicizzati dalla AE ne abbiamo quattro principali che fungono da portabandiera: il sistema di pesca, tramite il quale sarà possibile ottenere quest e pescare oltre 20 specie diverse; la modalità Sopravvivenza, richiesta a gran voce dai giocatori hardcore, selezionabile a piacimento e che include la necessità di utilizzare pasti per evitare che la propria barra dell’energia diminuisca e ripararsi dagli agenti atmosferici per non subire danni; Santi e Seduttori, una lunga sidequest pubblicata nel 2019 con una notevole mole di contenuti tra cui armi e nemici e infine Rarità ricercate, beni venduti dalle carovane khajiiti in giro per Skyrim.
Oltre a questi, come già confermato in precedenza, effettuando l’upgrade da SE ad AE, al costo di 20 euro circa, avrete anche tutti i contenuti del Creation Club, così come le quest dedicate a Morrowind e Oblivion, i precedenti giochi della serie TES.
L’altra faccia della medaglia
Chi possiede già la SE, avrà negli anni installato sicuramente Mod esterne al Creation Club, ancora disponibili, che potrebbero non essere compatibili con la AE. In alcuni casi potrebbe essere impossibile avviare un salvataggio poiché le Mod che dipendono da script specifici interferirebbero con i nuovi aggiornamenti introdotti. Bisogna notare che tali update, però, sono comunque gratuiti e non legati all’acquisto della AE, pertanto tutti i giocatori che possiedono il titolo del 2016 potrebbero esserne affetti.
Naturalmente Bethesda è al corrente della situazione e non mancheranno aggiornamenti per appianare i problemi che affliggono i giocatori di vecchia data. Sottolineiamo che al momento della stesura dell’articolo è in lavorazione anche una versione del tool di modding per la Anniversary Edition, che si spera sarà in grado di appianare i problemi presentati dalla patch anche se ci sarà un po’ da attendere per una piena compatibilità.
Per i nuovi giocatori, invece, quelli che non hanno acquistato la SE, non ci sono problemi di grossa entità, a parte il fatto di dover comunque pagare un prezzo un tantino elevato, ovvero 50 euro.
Skyrim è sempre Skyrim
Al di là dei problemi tecnici, il gioco mantiene a distanza di 10 anni la sua carica iconica e non nascondo che le fasi iniziali hanno risvegliato moltissimi ricordi. Enorme è stata la mia sorpresa nello scoprire di ricordare perfettamente alcune sezioni specifiche di gioco nonostante siano passati ormai molti anni dalla mia prima run.
Ritrovarsi a esplorare ancora una volta i pericolosi dungeon e la mappa di gioco del mondo, avvertendo però al tempo stesso un “vibe” nuovo, ha sciolto i miei dubbi in merito a questa produzione. Rivestire i panni del dovhakiin, il mitico Sangue di Drago, è sempre emozionante ma ciò che mi ha trascinato subito di nuovo nel mondo di gioco, rendendo difficilissimo staccarmici per poter scrivere la seguente recensione, è stata la possibilità di vivere l’esperienza con qualche miglioria che svecchia notevolmente il prodotto.
Per quanto concerne i contenuti aggiuntivi, non sono mai stato un grande fan dei minigiochi di pesca nei videogiochi ma la differenza in questo caso è data dalla semplicità. Pescare deve essere un’attività rilassante da intraprendere quando si vuole staccare per un po’ dalla carneficina di mostri e bestie mitiche che popolano Skyrim, quindi basterà tirare fuori la canna da pesca e selezionare uno dei tanti cesti porta-esche nei pressi degli specchi d’acqua per iniziare subito l’attività, che si espleta tutta con la pressione di un solo tasto: comodo e meditativo.
A chi consigliamo Skyrim Anniversary Edition?
Inizio col dire che l’unico MA, potrebbero presentarlo, a ragione, gli utenti che hanno acquistato poco tempo fa la Special Edition e non vogliono spendere altri 20 euro per tutti i contenuti del Creation Club.
Qualora abbiate giocato la versione vanilla del 2011, credete alle mie parole, ritornando su Skyrim troverete una quantità di contenuti tale che lo farà sembrare quasi un gioco nuovo. Se invece non avete MAI giocato Skyrim, non c’è nulla da attendere, bisogna acquistarlo subito e lanciarsi in questo universo senza porsi troppe domande, il perfetto antipasto (ma anche primo, contorno e dolce) in attesa di Starfield e The Elder Scrolls 6.