The Excavation of Hob’s Barrow – Recensione

hob's barrow recensione copertina

Sinistra avventura grafica targata Cloak and Dagger Games, The Excavation of Hob’s Barrow unisce il folklore inglese con punte di horror lovecrtaftiano. Il titolo è disponibile su Steam dal 28 settembre, ma se volete scoprire se ne vale la pena, allora continuate a leggere la nostra fetida recensione.

Provato su PC


single playereconomico budget

Alan Moor(e)

La nebbiosa e piovosa brughiera inglese, ha generato una mole incredibile di storie popolari e di folklore fantastico, al quale ovviamente molti scrittori hanno attinto a piene mani. Persino l’ormai onnipresente H.P. Lovecraft, per alcuni dei suoi racconti, si è ispirato alle opere del gallese Arthur Machen, tra le quali consiglio Il Grande Dio Pan e Il Terrore. Andando ancora un po’ più indietro nel tempo Mary Shelley, Bram Stoker e Robert Luis Stevenson hanno creato i primi grandi “mostri”, diventati poi famosi grazie ai molti film a loro dedicati.

Con The Excavation of Hob’s Barrow, i Cloak and Dagger Games ci portano proprio nella sconfinata brughiera inglese, durante la rivoluzione industriale, creando un’avventura dale atmosfere suggestive, dove i banali jump scare vengono messi da parte a favore del senso di inquietudine generale.

Siamo ovviamente lontani dall’umorismo di Return to Monkey Island, ma fortunatamente The Excavation of Hob’s Barrow riesce a risultare godibile, senza appesantire troppo il giocatore e riuscendo in parte a catturare il gusto magico delle avventure grafiche, grazie anche a un uso sapiente della pixel art.

La protagonista del gioco, la scavatrice di tumuli Thomasina Bateman, si reca nel tranquillo e sperduto villaggio di Bewlay, dopo aver ricevuto l’invito del misterioso Leonard Shoulder. Nella missiva, Shoulder chiede alla nostra Thomasina di avviare uno scavo nel tumulo di Hob (Hob’s Barrow), proposta che lei accetta con entusiasmo. Ovviamente, le cose non saranno così semplici e una volta arrivata alla locanda del luogo, Thomasina dovrà fare i conti con diverse difficoltà che le impediranno l’accesso al tumulo.

La storia del gioco si sviluppa in diversi giorni, ognuno dei quali presenterà nuovi eventi, personaggi e situazioni. Una caratteristica che ho decisamente apprezzato, perché dà proprio quel senso di avventura, con tanto di pernottamento in una locanda di un paesino sperduto.

  • hob's barrow protagonista
  • hob's barrow musica

Ora, più di questo sulla trama non posso rivelare, perché come ben sapete, fare spoiler sulla storia di  un’avventura grafica equivale a distruggere parte, se non tutta, l’esperienza di gioco. Posso però dire che The Excavation of Hob’s Barrow fa un ottimo lavoro nel farci scoprire piano piano il passato della protagonista e allo stesso tempo, nel farci conoscere i personaggi che abitano Bewlay.

I vari abitanti del piccolo villaggio sono estremamente credibili, da una parte superstiziosi, dall’altra semplicemente umani che vivono la loro vita al meglio delle possibilità di qualunque abitante di uno sperduto villaggio nella brughiera inglese nel diciannovesimo secolo. Il contrasto tra la londinese Thomasina e i villici di Bewlay non è poi così marcato, infatti nell’avventura si respira una grande umanità, fatta di contatto e comprensione, al punto da dimenticare completamente le tinte sinistre e horror di The Excavation of Hob’s Barrow.

Ovviamente, queste sono sempre presenti, anche quando non ce ne accorgiamo. Il suono del vento della brughiera, gli edifici fatiscenti, la nebbia nella piazza del villaggio e ovviamente i comportamenti strani e bizzarri di alcuni abitanti del luogo.

Moor of the same

Nonostante in generale le cose funzionino e trasportino il giocatore fino alla fine, The Excavation of Hob’s Barrow ha diversi problemi che coinvolgono la narrazione. L’interessante tema della scienza e conoscenza vs superstizione e folklore si regge un po’ sul filo del rasoio, perché data la sua breve lunghezza, il gioco non ha il tempo di equilibrare tutto a modo.

Ad un certo punto il gioco perde un po’ l’orientamento, a tratti lasciando perdere il folk horror in favore dell’ambientazione e dei dialoghi, quasi come se fosse più interessato a mostrarci la vita tipica del paesino inglese, piuttosto che a intrigare con il soprannaturale.  

E quando arriva il soprannaturale, non c’è niente di particolarmente sorprendente, anzi diventa quasi scontato. Vista la costruzione dei personaggi e della trama in generale, mi aspettavo qualche sorpresa in più che si allontanasse dalle classiche soluzioni. The Excavation of Hob’s Barrow infatti, allunga il collo per farsi vedere, ma poi si rifugia nel guscio in sicurezza, lasciando un po’ di amaro in bocca. Ed è un peccato poi, che facciano capolino le inevitabili citazioni lovecraftiane, per espedienti già visti, già sentiti e ormai fin troppo abusati.

Passando ai puzzle, quelli di The Excavation of Hob’s Barrow altalenano pericolosamente tra il banale e il già visto. Chiunque abbia giocato un paio di avventure grafiche in vita sua, non avrà problemi a risolvere i vari puzzle proposti dal titolo di Cloak and Dagger.

  • hob's barrow dialoghi
  • hob's barrow bambola
  • hob's barrow fiori

Come nella maggior parte delle moderne avventure grafiche, l’interazione con il mondo di gioco avviene tramite i due tasti del mouse, uno per esaminare e l’altro per usare\raccogliere\aprire\etc. Avremo anche a disposizione una mappa per il viaggio rapido, ideale per spostarci nei dintorni di Bewlay senza dover attraversare zone dove non c’è nulla da fare o dove abbiamo già risolto tutti i puzzle.   

Spesso, la soluzione di alcune situazioni avviene tramite il dialogo con altri personaggi, altre volte richiede solo un minimo di logica e ragionamento nell’uso degli oggetti. Certi puzzle risultano un filo forzati per allungare il brodo e in generale non ho trovato nulla di particolarmente ispirato o originale. Da apprezzare il fatto che la maggior parte dei puzzle e delle situazioni da risolvere sia comunque legato al contesto e all’ambientazione rurale del titolo.

E a proposito di ambientazione, questa è proprio il punto di forza di The Excavation of Hob’s Barrow. Cloack and Dagger games ha fatto un ottimo lavoro con la pixel grafica in stile retrò, creando le distese infinite della brughiera, edifici tipici dell’epoca, gli utensili di lavoro e il vestiario dei personaggi.

Le cutscene perfettamente integrate nel gioco, sono dei piccoli capolavori di pixel art che rispediscono il giocatore indietro nel tempo.  Da lodare anche il comparto sonoro e il doppiaggio, così come la colonna sonora minimale che accresce il senso di disagio nel giocatore.

A chi consigliamo The Excavation of Hob’s Barrow?

In conclusione, posso dire di aver gradito molto The Excavation of Hob’s Barrow dal lato audiovisivo, per l’ambientazione originale e per i suoi personaggi. Davvero un peccato per la narrazione altalenante e scontata, così come per i puzzle decisamente semplici, che non permettono all’ambientazione e agli stessi personaggi del gioco di esprimersi al massimo, finendo così un po’ nel dimenticatoio.

Se solo avesse osato un po’ di più e si fosse preso più libertà narrative, il titolo di Cloak and Dagger sarebbe risultato più convincente, almeno agli occhi di questo vecchio brontolone che lo ha finito e recensito. Che dire quindi? Come avventura grafica posso consigliarla principalmente ai patiti del genere che allo stesso tempo amano l’horror dalle atmosfere inquietanti, ma anche in misura minore a chi gioca questo genere per la prima volta, perché intrigato dalla trama del titolo. D’altronde, il prezzo davvero contenuto lo rende un acquisto di cui difficilmente vi pentirete.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.