Dopo la recensione di Valis: The Fantasm Soldier Collection non avrei mai immaginato che il publisher Edia avrebbe effettivamente ascoltato i fan e lavorato affinché gli altri titoli della serie Valis fossero disponibili per console moderne, eppure, eccoci qui a parlare proprio della Valis: The Fantasm Soldier Collection II.
Il gioco verrà pubblicato in Giappone il 22 settembre su Nintendo Switch eShop, mentre una release occidentale non è ancora ufficializzata (sebbene Limited Run Games stia lavorando alla versione fisica da distribuire). Abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima grazie proprio al publisher giapponese Edia, vediamo dunque un po’ di cosa si tratta.
Provato su Nintendo Switch
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Chi è pronto per una lezione di storia?
Ok, so che le mie lezioni di storia del media possono risultare stancanti e fastidiose, come quel maledetto saccente che si erge e tenta di impartire la conoscenza a chi non ha alcun desiderio di imparare. Tuttavia, non è per questo motivo che oggi vi grazierò ma semplicemente perché ho già ampiamente discusso il fenomeno nella recensione del primo capitolo di questa collection e che, pertanto, vi invito assolutamente a recuperare tramite il link di poc’anzi.
Giusto qualche cenno, legato alla presenza dei titoli in questa collection, è però obbligatorio. Valis: The Fantasm Soldier Collection II è una naturale estensione del primo capitolo. Se nel precedente era possibile giocare tre dei titoli più importanti del franchise, in questa nuova collection troviamo quattro titoli:
- Mugen Senshi Valis (MSX, 1986)
- Mugen Senshi Valis (SEGA Megadrive, 1991)
- Valis IV (PC Engine, 1991)
- SD Valis (SEGA Megadrive, 1992)
Come potete vedere dalla lista, sono stati inclusi titoli inspiegabilmente tagliati fuori dalla prima raccolta, che avrebbero sicuramente arricchito il pacchetto rendendolo più goloso (dettaglio che già sottolineai a tempo debito). Tuttavia, la situazione è quella che è e quindi ci si becca questo nuovo pacchetto, chinando il capo e ringraziando per la possibilità di giocare legalmente queste chicche.
Mugen Senshi Valis, quante versioni!
Nella prima recensione ho avuto modo di parlare della migliore versione del primo capitolo mai uscita, quella del 1992 su PC Engine Super CD-ROM, un remake migliorato sotto tutti i punti di vista e molto più piacevole da giocare rispetto alle versioni arcaiche. È proprio di queste ultime che vi parlerò, però, dal momento che nel pacchetto ne troviamo ben due, la prima, quella canonica, è quella uscita sull’oscuro MSX, nel 1986 esclusivamente in Giappone.
Non indorerò la pillola in merito: si tratta di un gioco brutale, difficile e pensato per masochisti. La storia è sempre la stessa: la giovane Yuko è chiamata a difendere il pianeta Terra e il regno del sogno, Vecanti, dalla minaccia del demone Rogles. Si inizia subito con lo scorrimento orizzontale tra colori fluo accecanti, in piena tradizione dell’epoca. La quantità di nemici a schermo e il flickering estremo rende difficile non solo colpire ma anche il non farsi beccare dagli avversari e basta davvero poco per vedere la propria energia ridotta al minimo, lasciando la povera Yuko a baciare il pavimento e costringendo a ricominciare dall’inizio.
Lo scopo è quello di sconfiggere quanti più avversari possibili spostandosi tra le piattaforme per raggiungere il boss di fine livello, continuando così fino al termine del gioco. Il problema è che, per i non avvezzi ai prodotti di questa tipologia (ma parlerei di annata, in questo caso), può rivelarsi più un tormento che un diletto. La versione di Valis in questione, pertanto, deve essere presa per quello che è: un’aggiunta interessante e di natura collezionistica, più che prettamente videoludica. Per chi vuole soffrire, comunque, anche stavolta troviamo dei tool che assistono il giocatore come Rewind e i Save State.


Mugen Senshi Valis per SEGA Megadrive, invece, è stato sicuramente un passo nella giusta direzione. La revisione avvenne in pieno boom 16-bit, quindi è giusto che il gameplay fosse molto più simile a prodotti dell’epoca, avvicinandosi a quanto poi Wolf Team/Laser Soft fece con Valis II e III. Ancora ben lungi dai fasti di Mugen Senshi Valis (il remake di cui vi ho parlato per PC Engine), questa versione per Megadrive è comunque gradevole, molto più giocabile e il modo migliore per vedere come la serie ha mutato pelle dopo la nascita su MSX. Si controlla naturalmente Yuko, che inizia il suo viaggio verso Vecanti per sconfiggere Rogles, con tanto di “filmati” in stile anime pixel tra i vari livelli.
Syd of Valis e le bizzarre localizzazioni
Passiamo quindi senza troppi preamboli a una stranissima quanto bizzarra entry, SD Valis, uscito per SEGA Megadrive nel 1992, quando la serie aveva ormai detto e fatto tanto, divenendo un caposaldo, almeno in Giappone. Pensate infatti che i titoli arrivavano in occidente mescolati, con titoli bislacchi e rendendo molto difficile stabilire una consecutio.
In questo caso, si decise di localizzarlo come Syd of Valis, cambiando completamente il senso del titolo: non esiste nessun Syd, il gioco ha un look SD, ovvero Super Deformed, da cui il nome. Nella versione giapponese, ovviamente, è mantenuto il titolo originale corretto. Dunque, questa versione è una sorta di spin-off/parodia di Valis II, dove vediamo una Yuko allegra e felice che viene minacciata da un nuovo nemico. Intenta a mangiare un cono gelato, non si perde d’animo e lo trasforma nella sua fida spada, recandosi nel mondo Vecanti.

Se a prima vista SD Valis può sembrare un prodotto pensato per i più piccoli (e probabilmente lo era, data la relativa semplicità), nasconde anche un sistema interessante: sconfiggendo i boss si acquisiscono nuovi poteri e armature, che modificano gli attributi dell’eroina. Questi si possono selezionare dal menu in pausa, per cambiare al volo l’attacco (homing, three-way, singolo oppure ad area) e la difesa (cambia anche lo stile dell’armatura a schermo).
I livelli non sono tantissimi e se da un lato risulta più semplice del Valis medio, l’avventura presenta comunque picchi di difficoltà inaspettati, che richiedono l’uso di una strategia specifica, soprattutto per sconfiggere i boss.
Valis IV, gemma della Collection II
Grande assente nella prima collection, la mancanza di Valis IV si è fatta sentire, soprattutto perché titolo main del franchise, come si evince dal numero quattro. L’idea è forse stata quella di non inserire il gioco dove la protagonista degli altri, Yuko, è assente. Infatti al termine di Valis III questa diventa una sorta di nume protettore di Vecanti e, quando il mondo è nuovamente minacciato, vengono chiamate tre eroine diverse a proteggerlo: Lena, Amu e Asfal.
Valis IV, prodotto dopo Valis III (ma prima del remake), ne mantiene la struttura a più personaggi, sostituibili al volo durante i livelli per sfruttare le diverse abilità (come il salto doppio di Amu, per esempio). Per quanto concerne l’aspetto visivo, Valis IV si attesta su buoni livelli pur non raggiungendo la qualità e il dettaglio di Mugen Senshi Valis. Non mancano le cutscene animate e doppiate con gran pulizia audio tra i livelli e anche intermezzi all’interno dei livelli stessi, segno di quanto fosse speciale l’hardware dell’epoca.



In ultima analisi, sì, questa collection è convincente e, proprio come la prima include strumenti di assistenza per i gamer meno pazienti (rewind e Save State precedentemente citati), sound mode e video mode per ogni titolo – per ascoltare le tracce e vedere i filmati in qualsiasi momento – nonché le scansioni dei manuali originali, una gioia di cui i videogiocatori odierni non godono quasi più.
A chi consigliamo Valis: The Fantasm Soldier Collection II?
Se non avete acquistato e giocato la prima raccolta, ha davvero poco senso consigliarvi questa seconda che funge da completamento dell’esperienza. Viceversa, se già avete acquistato la prima e avete giocato con soddisfazione i primi tre titoli, non potete assolutamente esimervi dall’investire sul prodotto, per concludere l’excursus nel mondo di Valis.
Se siete capitati in questa recensione per caso, allora è il vostro giorno fortunato: potete magari acquistare sia Valis: The Fantasm Soldier Collection sia la raccolta numero due qui presa in esame. Fanatici della storia del gaming del Sol Levante, quindi, unitevi sotto lo stendardo di Valis, apprezzando (si spera), una pietra miliare degli anni ’80/’90 che non ha ricevuto un giusto trattamento in occidente, almeno fino a oggi!