Abbiamo provato la beta di West of Dead, rogue-like con ambientazione Weird West sviluppato da Upstream Arcade e pubblicato da Raw Fury in uscita per PC, PS4, Nintendo Switch e Xbox One. Prestate orecchio alle nostre parole dunque, pistoleri da strapazzo.
Quando un uomo morto con la pistola incontra un uomo morto col fucile…
In West of Dead controlleremo William Mason (doppiato dal mascellosissimo Ron Perlman, già voce narrante dei Fallout per quanto riguarda il mondo videoludico nonché protagonista di una valanga di film), un pistolero morto sforacchiato in una sparatoria fuori da qualche putrido bar di una scialba cittadina del west. Il nostro ‘eroe’ si troverà nel purgatorio dei cowboy, un luogo oscuro dove servono solo gazzosa e i pianisti dei saloon suonano i pezzi di Gigi D’Alessio. Al posto della sua testa ci sarà un bel teschio fiammeggiante, perché l’originalità è di casa.

Nei panni di Mason dovremo farci strada in dungeon composti da stanze piene di non-morti, wendigos e pensionati armati di dinamite che dovremo fare a pezzi usando le diverse armi raccolte durante il percorso. Ogni stanza presenterà combinazioni di nemici diverse e oggetti che ci offriranno copertura, rispondendo al fuoco e rotolando via quando questa viene inevitabilmente distrutta dai proiettili. Potremo anche scavalcare gli ostacoli e dare un bel calcione nei denti dei malcapitati, per poi riempirli di piombo.
Rotolando con il giusto tempismo per schivare i proiettili nemici si attiverà una sorta di ‘slow motion’ alla Bayonetta, senza però avere in realtà alcun effetto pratico sul gameplay. Il sistema di cover automatico funziona abbastanza bene, il personaggio si metterà in copertura appena saremo vicini a un oggetto.
La versione beta presenta qualche imprecisione nella telecamera e a volte nei controlli del personaggio, inoltre, c’è un grosso divario tra la precisione delle nostre armi e quelle dei nemici. Per intenderci, con alcune pistole metà caricatore se ne andrà alle farfalle se non ci posizioniamo alla giusta distanza, mentre invece anche il più fesso dei nemici è un cecchino quasi infallibile. Mason ha una barra della vita che una volta esaurita porterà alla fine della nostra run, ma se non si gioca con attenzione si verrà ridotti a un colabrodo in pochi secondi.
La ricarica automatica delle armi inoltre non aiuta in quanto estremamente lenta. Sarebbe bello se schivando un proiettile con il giusto tempismo, oltre all’inutile slow motion, si potessero immediatamente ricaricare le pistole per tornare a far fuoco. Così si darebbe più dinamicità al gioco, inoltre si avrebbe la possibilità di contrattaccare velocemente e tenere sempre alta l’azione. Sarebbe bello anche avere un sacco di soldi e non dover fare un cazzo dalla mattina alla sera, vivendo con la panza al vento in qualche isola caraibica, ma non si può avere tutto dalla morte.
Le stanze sono molto simili tra di loro, limitate dalla presenza delle coperture necessarie per la sopravvivenza. Ogni stanza presenterà ampie zone scure, dove si annidano nemici, che potremo illuminare solo attivando delle lampade. Una volta accese, queste stordiranno i cattivoni nelle vicinanze, dandoci il tempo di sparare loro una bella fucilata nella schiena. Il problema è che in questo modo, appena entriamo in una stanza, invece di sfruttare le coperture saremo costretti a correre come dei fessi per poter accendere tutte le luci, mentre ovviamente i nemici ancora non visibili ci scaricano addosso chili e chili di proiettili. Una meccanica questa, che unita alle armi poco precise e alla ricarica lenta, spezza il ritmo di gioco, distraendo il giocatore dalle sparatorie che in teoria sono il punto di forza del titolo.
Non è molto chiaro se West of Dead richieda un approccio tattico o aggressivo, in alcuni casi sembra voglia essere entrambe le cose, ma finisce solo per risultare un po’ confuso.
A nostro parere in un gioco dove le cover sono l’elemento principale, costringere il giocatore ad abbandonarle o addirittura ignorarle per accendere delle lampade e vedere i nemici non ha molto senso. Nel secondo livello le cover possiamo per esempio anche ignorarle, in quanto la maggior parte dei nemici saranno dei cani zombie che ci verranno addosso.
Le armi e i power-up non sono convincenti, colpa soprattutto delle animazioni poco curate in alcuni casi e inesistenti in altri (nessuna animazione del personaggio per il lancio di granate o pugnali). Le armi non danno la soddisfazione che ci si aspetterebbe da un gioco d’azione, al punto che sembra di colpire i nemici con dei coriandoli anche quando si usa un bel fucilazzo a canne mozze.

Al mio mulo non piacciono i rogue-like…
Una volta completata una stanza si potrà avanzare nel dungeon, fino a trovarne l’uscita. Durante l’esplorazione potremo trovare nuove armi e altari per il potenziamento temporaneo del personaggio. Trattandosi di un rogue-like ci sarà una sola possibilità a disposizione per completare il gioco. La versione beta comprende due livelli con un boss finale, inoltre tra il primo e il secondo livello troveremo un ‘negozio’ dove acquistare dei potenziamenti come la classica pozione di cura, ma non sappiamo se nella versione finale questi saranno permanenti tra le varie run. La beta non fornisce alcuna informazione su cosa sarà aggiunto o meno nel gioco completo quindi possiamo solo immaginare che all’uscita West of Dead presenterà molti più livelli, opzioni e ovviamente armi e power-up.

Grand Mignolesco
Per quanto riguarda il comparto grafico, ci troviamo di fronte a un gioco chiaramente ispirato alle tavole di Mike Mignola, creatore di Hellboy, il demone cacciatore di mostri guarda caso interpretato proprio da Ron Perlman nei due ottimi film di Guillermo del Toro. Il design dei livelli e dei personaggi non ci ha entusiasmato, tra l’altro le zone scure rendono l’azione confusa e spesso si fa fatica a seguire i movimenti dei nemici e del proprio personaggio. Magari in un rogue-like dove ogni errore costa caro forse si poteva optare per qualcosa di più chiaro per il giocatore.
L’ambientazione Weird West viene sfruttata con sufficienza, infilando qualsiasi nemico stereotipato possibile e immaginabile. Anche il talento di Ron Perlman non riesce a tirare su l’atmosfera, con un doppiaggio pigro ed eseguito senza troppa convinzione. Probabilmente il vecchio Ron avrà registrato le linee vocali da casa con un microfono cardioide da youtuber, rubato al figlio, al nipote o magari alla sua scimmia ammaestrata (tutti gli attori di Hollywood ne hanno una). Forse la trama e l’ambientazione avranno un senso una volta uscita la versione completa, dove probabilmente ci verrà illustrata la storia del gioco.

Quando si spara, si spara! Non si parla!
Il rischio del rogue-like è sempre quello di risultare stantìo dopo un paio di run, senza dare al giocatore ‘casual’ delle motivazioni per sbattersi a finire un gioco con una sola vita a disposizione. Allo stato attuale West of Dead non ci ha particolarmente colpiti sebbene possiamo vedere del gran potenziale dietro le meccaniche delle cover.
A nostro parere, per creare un titolo divertente e appassionante Upstream Arcade dovrà lavorare un po’ di più sul design del gioco, eliminando alcune parti superflue, aggiungendo un po’ di ‘potenza’ nelle sparatorie, lavorando sulle animazioni e dare un po’ di varietà ai livelli. Perlomeno dovranno decidere in quale direzione puntare. Abbiamo la sensazione che in West of Dead ci siano davvero troppe cose e che nessuna di queste venga sfruttata a fondo.
Forse evitando il classico errore di voler realizzare a tutti i costi un gioco ‘difficile’, gli sviluppatori potrebbero trasformare West of Dead in un prodotto dinamico e frenetico, capace di catturare i gamer appassionati di western non necessariamente in cerca di una sfida troppo elevata.
Yippee-ki-yay.