Circondati da stronzio: la recensione di Chernobylite

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Nel fantastico e cipolloso immaginario dei videogame, i russi e gli esteuropei “buoni” sono individui che adorano le maschere antigas, parlano in modo rude, usano la vodka come collutorio e le radiazioni come deodorante. Tutto è cominciato con il libro Picnic al ciglio della strada, dal quale è stato tratto il film Stalker e di conseguenza il primo gioco omonimo. Sempre seguendo questo filone letterario, 4A Games ci ha deliziati con la splendida trilogia di Metro, lasciando i vari appassionati assetati di melmosi liquidi radioattivi e di mutazioni assortire da sparacchiare a destra e a manca.
Chernobylite di Farm 51 che andiamo qui a recensire riprende le atmosfere da disastro nucleare, gli AK-47 e le immancabili maschere antigas di cui i personaggi sono dotati per coprire la carenza di fondi nel realizzare le animazioni facciali.

Pur essendo un indie, Chernobylite ha molta stoffa da vendere e può permettersi di sedersi tranquillamente al tavolo di titoli ben più blasonati. Il titolo già disponibile per PC, arriverà su Xbox One e PS4 il 28 settembre, andando a riempire la line-up di videogiochi del 2021, un’annata che come sappiamo non ci ha dato molte sorprese. Cambiamo il filtro, ricarichiamo il kalashnikov e andiamo a scoprire di più su Chernobylite.

Provato su PC


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Amore Nucleare

Chernobylite è un action GDR in prima persona con elementi survival, dove ci troveremo nei panni del rude e intelligente Igor, un fisico ex dipendente della centrale nucleare di Cernobyl per indagare sulla scomparsa della sua amata Tatyana, avvenuta durante il disastro che purtroppo tutti conosciamo.

Per aiutare il buon Igor nella sua passionale ricerca, dovremo esplorare la zona nuclearizzata di Pripyat, reclutare specialisti, raccogliere risorse e allestire una base, gestendo le necessità di tutti i personaggi che avranno la malsana idea di unirsi alla nostra causa, al fine di poter attaccare l’esercito governativo e salvare la bella di turno.

Fin qui tutto regolare, giusto? Maschere antigas, radiazioni, AK-47, gente che parla in russo come se fossero perennemente incazzati e tutto il cucuzzaro. La differenza è che questa nostra gita nell’immaginario post-nucleare viene condita da una bella cucchiaiata di chernobilite, ovvero dei grossi cristallazzi verde fosforscenti altamente radioattivi. Nonostante sia pericolosa, la chernobilite permette di creare dei portali per viaggiare nello spazio-tempo e dai quali ovviamente fuoriescono anche dei simpatici mostri, tutti da abbattere a suon di shotgun. Oltre ai mostrazzi, durante le nostre esplorazioni dovremo fare attenzione anche ai soldati a guardia della zona radioattiva, scegliendo tra approcci più aggressivi e lo stealth.

La particolarità di Chernobylite sta nella struttura del gameplay che prende spunto da diversi generi, staccandosi dalla mera esplorazione e dallo spara-spara con una parte gestionale ben congeniata. Dopo una breve introduzione dove scopriremo il potenziale dei portali creati dalla Chernobylite e che ci permetteranno di viaggiare agevolmente da un punto all’altro, ci troveremo nella nostra base che dovremo gestire in modo da renderla funzionale e allo stesso tempo confortevole. Potremo decidere di mandare in missione i nostri compagni, per far cercare loro del cibo o delle medicine necessarie per poter sopravvivere, mentre noi ci occupiamo delle missioni principali per mandare avanti la trama.

Al termine di ogni missione dovremo distribuire il cibo ai nostri brat e verificare il loro stato di salute, prendendo provvedimenti in modo da non farli schiattare o impazzire. Si perché in Chernobylite Igor e i suoi compagni avranno una barra della vitalità e una della psiche da tenere a bada, quindi per aiutare i nostri perennemente mascherati compagni a tenere botta durante la dura vita radioattiva sarà imperativo costruire dei letti e qualche altra comodità. Fortunatamente spesso saranno loro stessi a dirci di cosa hanno bisogno, senza farci scervellare inutilmente. Inoltre, non dovremo stare attenti solo alla situazione ‘domestica’, ma preoccuparci anche di com’è messa la zona di alienazione che potrà cambiare nel corso delle missioni, presentando più soldati, più radiazioni o più mostroidi.

Saremo liberi di decidere quale missione affrontare e quale assegnare ai nostri compagni, fornendo loro armi ed equipaggiamento per aumentare le possibilità di successo. Le missioni ‘secondarie’ per la raccolta di risorse possono ovviamente fallire e i vari commilitoni riporteranno danni fisici e mentali. Le missioni principali invece, oltre ad avere obiettivi particolari da portare a termine spesso ci metteranno di fronte a delle scelte, tutte molto importanti che impatteranno sulla storia e in alcuni casi anche con lo scenario stesso. Una caratteristica molto apprezzabile e ben realizzata, in quanto nulla ci suggerirà la scelta giusta o sbagliata, ma lo scopriremo solo in seguito se abbiamo fatto un nobile gesto o una cazzata allucinante. E se avessimo davvero fatto una minchiata compromettente? In tal caso ci pensa la morte. Se schiattiamo durante una missione perderemo degli oggetti, ma potremo anche decidere di sfruttare la Chernobylite per modificare gli eventi e fare altre scelte attraverso un particolare hub al quale avremo accesso solo quando schiatteremo malamente. L’idea della morte come parte integrante della trama sembra essere diventata un leit motif nei videogiochi in uscita quest’anno, basta pensare all’ottimo Deathloop di Arkane.

Radio Ga-Gattivo

Ora, passando alla parte più ‘attiva’ del gioco, le varie missioni saranno ambientate in diverse località della zona di alienazione, ognuno realizzato con grande cura grazie ad una scansione 3D di quella reale. A seconda della missione, dovremo cercare scorte di cibo, equipaggiamento o medicinali, esplorando la mappa raccogliendo il più possibile, trovando il necessario grazie al nostro fido radar.

Il gameplay risulterà subito familiare ai gamer più navigati, specialmente per gli amanti degli FPS. Mirare, sparare, correre, accovacciarsi e stendere i nemici con un attacco alle spalle sono tutti nella lista, a questi si aggiunge la componente ‘survival’ che ci imporrà una gestione dell’inventario e la creazione di accampamenti di fortuna dove poter creare medicinali e munizioni.

Questo fattore però risulta molto fluido: le risorse si trovano facilmente e creare gli oggetti base per combattere e curarsi non richiede più di due ingredienti, cosa da apprezzare in quanto permette anche ai giocatori meno esperti di proseguire senza troppi patemi d’animo. L’esplorazione risulta molto piacevole e avvincente, almeno nelle fasi iniziali, grazie a una serie di luoghi indicati sulla mappa da punti interrogativi che possono rivelarsi edifici diroccati pieni di risorse o magari NPC con i quali barattare. Come in tutti i giochi con elementi survival c’è da aspettarsi un filo di ripetitività quando le varie località si cominciano a conoscere a menadito e occorre raccogliere delle parti specifiche per poter craftare un particolare oggetto con il quale produrre armi sofisticate o quant’altro.

I combattimenti sono un po’ il lato debole del titolo, l’intelligenza artificiale dei nemici non splende e spesso basteranno un paio di headshot dalla copertura per accoppare i malcapitati soldati governativi. A tirare su le sorti ci pensa un buon gunplay, le armi sparano con piacevoli effetti sonori e rinculo credibile, mentre i colpi impattano sugli avversari facendo esplodere crani e creando fontane di sangue.

Se non amate combattere, potrete sempre risolvere tutto con un po’ di sano stealth, sebbene il tutto sarà limitato allo sgattaiolare da un cespuglio all’altro ed effettuare il classico ‘takedown’ sugli ignari nemici umani. I mostri invece, come giustamente vuole la tradizione, vi caricheranno a testa bassa, quindi sempre meglio tenere pronto il fucile a pompa per far saltare i loro bei dentoni.

L’esplorazione, i combattimenti, la raccolta delle risorse così come il completamento della missione ci daranno punti esperienza che potremmo poi investire parlando con i nostri compagni. Questi ci addestreranno per migliorare le nostre skill, ad esempio Oliver potrà insegnarci ad atterrare furtivamente i nemici senza ucciderli, in modo da non perdere punti psiche. Il fatto che la progressione del personaggio sia legata ai nostri alleati è un motivo in più per tenerli in vita, gestendo le loro richieste e premiandoli quando necessario con scorte di cibo aggiuntivo, o magari con una giornata di riposo.

Chernobylite riesce incredibilmente a mantenere tutto questo malloppo di roba ben incollato, senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: far divertire il giocatore senza risultare tedioso. Nonostante i vari elementi che lo compongono, il gioco scorre con grande fluidità, inoltre la difficoltà liberamente scalabile consente a tutti di godersi l’esperienza. Gestire la base e i compagni aggiunge quel pizzico di pepe in più che rende Chernobylite particolare e allo stesso tempo avvincente. La trama pur mostrando poca originalità, riesce comunque ad appassionare e mantiene alta l’attenzione con espedienti un po’ ‘telefonati’, ma comunque efficaci.

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Forse si poteva fare qualcosa di più per caratterizzare Igor e suoi alleati, tutti rigorosamente e perennemente coperti da cappuccio, tuta militare e maschera antigas che lascia poco spazio alle emozioni. Dialoghi e doppiaggio non riescono a fare il miracolo, spesso sembra infatti di parlare con marionette impazzite più che con altri esseri umani. Probabilmente si tratta di una scelta fatta per limitazioni tecniche o di budget, ma che pesa un po’ in quanto i compagni di squadra sono un punto cardine del titolo.

A chi consigliamo Chernobylite?

Chernobylite brilla di luce radioattiva, grazie ad un sapiente incrocio tra vari generi e un gameplay stimolante, con soluzioni interessanti e spesso inaspettate, come ad esempio la gestione delle scelte attraverso la morte. Se avete amato Stalker e i Metro allora Chernobylite è il vostro prossimo verde boccone nucleare che vi potrà ampiamente saziare. Chiaro, non aspettatevi niente di particolarmente entusiasmante dal lato tecnico, ma se cercate un titolo concentrato sul gameplay e sulle scelte del giocatore, allora rimarrete molto soddisfatti dall’esperienza. Tra i giochi in uscita per PS4 e Xbox One, Chernobylite è probabilmente una delle sorprese più gradite per lasciarsi dietro l’estate e affrontare il freddo autunno.

Ovviamente, se maschere antigas e zone radioattive non fanno per voi allora evitate Chernobylite, perché effettivamente tende a spingere parecchio sugli stereotipi che solitamente caratterizzano questa particolare ambientazione di gioco.
E attenzione appassionati di FPS, questa non è la solita minestra, riflessi e mira in Chernobylite sono solo una piccola parte, quindi valutate l’acquisto, specialmente se non potete proprio soffrire le meccaniche di crafting e survival.

Gameplay fluidoParti horror con poco mordente
Gestione della base piacevolePersonaggi mal caratterizzati
Missioni con scelta multiplaStealth nella media
Ottima realizzazione delle ambientazioni
Trama avvincente

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