Dariusburst Another Chronicle EX+ è uno degli ultimi capitoli dello shmup a scorrimento orizzontale a giungere su console Nintendo Switch e Playstation 4 in formato fisico e digitale (pubblicato da Inin Games che ha recentemente lanciato sul mercato anche Cotton Reboot!), per tutti gli acquirenti che si sono lasciati sfuggire la collezione Darius Cozmic Revelation che include non solo Another Chronicle EX+ ma anche G-Darius HD. Bando alle ciance, però, e andiamo subito al sodo, ovvero la nostra spettacolare recensione di questo epico shoot em up.
Provato su Nintendo Switch
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Storia delle Cronache
La storia del franchise Darius potrà sembrare apparentemente meno complicata rispetto a quella di titoli come R-Type (ricordiamo che abbiamo recensito R-Type Final 2 qualche tempo fa), tuttavia anche questa serie offre i suoi bei grattacapi. Iniziamo subito con il dire che Dariusburst si svolge prima degli eventi di Darius, il primo gioco del 1987, quindi per gli appassionati di trama negli shmup (parliamone, da quando avete sviluppato tali problemi psichiatrici?) non c’è nulla di cui preoccuparsi.
I più smaliziati noteranno però che qui non si parla semplicemente di “Dariusburst” ma bensì di un prodotto che ha almeno sette/ottomila diciture successive, in tipico stile giapponese, ovvero Another Chronicle EX+, che significa tutta sta pappardella? Allora, Il primo Dariusburst fu pubblicato nel 2009 per console PSP , successivamente nel 2010 ci fu la revisione Dariusburst Another Chronicle sempre per PSP, poi Dariusburst Another Chronicle EX nel 2011. Ci siamo? No perché non finisce qui, nel 2012 appare Dariusburst Second Prologue per smartphone, e infine, Dariusburst Chonicle Saviours (un semplice port migliorato di Another Chronicle) arrivò nel 2015 su PC, PS4 e PS Vita. Ora sì che ci siamo! O forse no?
In linea di massima Another Chronicle EX+ che ci troviamo qui a recensire è la forma finale e superiore di tutti gli altri titoli, quindi non preoccupatevi troppo di ciò che è uscito prima e concentrate la vostra attenzione sul nuovo prodotto che ci accingiamo a sviscerare.
Un cabinato per veri eroi
L’anno è il 1904 D.C. (che non sta per dopo Cristo ma, naturalmente, per Darius Calendar) e la flotta spaziale degli esseri umani viene lanciata nel caos dal virus creato dagli invasori Belser. Le astronavi della tipologia Silver Hawk che riescono a fuggire dal pianeta Darius dovranno lanciarsi nel territorio nemico per sconfiggere le truppe avversarie, unendosi alle sacche di resistenza degli esseri umani che si sono disperse ai quattro angoli della galassia.
L’incipt classico ed eroico è ormai un punto fisso dell’epica degli shmup, non ci sono grandi variazioni di tema e dunque è un po’ superfluo sottolineare l’ovvio, tuttavia Darius è sempre stato uno shmup in grado di attirare l’attenzione su di sé per altri motivi. Innanzitutto il design delle boss fight, i grandi nemici che affrontate alla fine dei livelli sono infatti delle versioni robotiche di pesci, ma anche per i cabinati stessi delle sale arcade che vedevano due display uniti per una visuale più ampia, un jack per inserire le proprie cuffie e regolare il volume della musica e il sistema “Body Sonic“, inserito nel sedile che lo faceva vibrare per sentirsi al centro dell’azione, proprio come se foste all’interno della navicella stessa.
Dariusburst non viene (ahinoi) venduto con un cabinato di questo tipo, quindi dovrete accontentarvi della possibilità di vedere lo schermo per intero, con inevitabili bande nere sopra e sotto, oppure zoomare per un’inquadratura più piccola ma fullscreen. Il gioco riesce a stupire in positivo qualora lo si giochi su un televisore da almeno 50 pollici, dimensioni inferiori potrebbero davvero influire negativamente sull’intera visione, costringendo a ripiegare su quella zoomata e perdendo il senso d’insieme dei fantastici stage.
Scegli la tua strada
Gli shmup classici hanno un numero variabile di livelli, da quattro a otto generalmente, Dariusburst nella sua modalità Original e Original EX ne ha solo tre consecutivi, tuttavia la differenza sta nei percorsi possibili. I livelli selezionabili sono in tutto 12, ogni stage ha una lettera che va da A a L e potrete scegliere la “route” che preferite: dalla A si diramano i livelli Easy, dalla B quelli Normal mentre dalla lettera C quelli Hard, per un’esperienza del tutto personalizzabile. Allo stesso modo la modalità Original EX ha altri 12 livelli, da O a Z, simili a quelli originali ma remixati per renderli molto più difficili.
Se questa doppia modalità non dovesse bastare a soddisfare la vostra voglia di pew pew, allora potrete godervi altre due opzioni: Chronicle Mode, dove il giocatore seleziona un sistema interstellare al cui interno vi sono una miriade di percorsi con regole specifiche. Lo scopo è quello di liberare i sistemi dalle truppe Belstar lavorando al completamento dell’impresa insieme ad altri giocatori di tutto il mondo che faranno lo stesso dalla propria console. Una sorta di multiplayer asincrono, dunque, che non permette di giocare insieme online, ma si lavora comunque insieme per il raggiungimento dello stesso obiettivo. La quantità di stage in questa modalità è impressionante e potreste impiegare centinaia di ore per portare a termine l’impresa, soprattutto se considerate che i progressi sono condivisi dai giocatori in base al “Virtual Cabinet” (almeno un centinaio differenti) selezionato dalle impostazioni.
L’ultima modalità, Event Mode, contiene 21 stage che furono rilasciati nei cabinati arcade tra il 2012 e il 2013, si tratta di sfide costruite ad hoc, principalmente livelli riarrangiati con nuove musiche.
Se la difficoltà del tutto vi può far tremare le ginocchia, in realtà è bene sottolineare che avrete quasi sempre “continue” illimitati, pertanto anche chi non è il miglior giocatore del mondo può godersi questo shmup senza troppo stress. Magari non lascerete il segno nella leaderboard mondiale, ma un bel CHISSENE è d’obbligo, d’altronde chi fra noi sarebbe in grado di competere con i pazzi giapponesi lì fuori a cacci di high-scores?
No, non dimentichiamo la soundtrack
Uno dei pregi più importanti di tutto il franchise Darius sono però le musiche della band Zuntata, creata dalla stessa Taito per realizzare soundrack per i propri giochi, hanno dunque dato vita ad alcune delle tracce più iconiche di tutta la serie Darius, così come per Bubble Bobble e The Ninja Warriors. Le tracce in Dariusburst si alternano tra suoni synthwave, jazz e musica classica, con un’aura etera e spettrale, creando un mix unico ed estremamente piacevole. Come amo ripetere in OGNI recensione di shmup, il 70% buono dell’esperienza è dato dalla musica, e Dariusburst Another Chronicle EX+ ha una soundtrack eccellente, e questa non è un’opinione ma un dato di fatto.
A chi consigliamo Dariusburst Another Chronicle EX+?
Gli shmup sono bestie strane, perché chi li ama li acquista tutti a prescindere (o quasi), chi li odia non li toccherà mai nemmeno se glieli raccomandasse una divinità scesa in terra appositamente, quindi ben conscio di ciò non ho la presunzione di convincere i miscredenti della bontà di Dariusburst Another Chronicle EX+.
Detto questo, l’operazione di recupero del franchise è ben accetta e la quantità di contenuti è davvero sorprendente, nonché superiore a quanto offerto da altri shmup. Se avete dunque paura di spendere troppo per un gioco da poche ore, accantonate completamente questo pensiero e lanciatevi nello spazio alla volta delle armate aliene Belsar.
Estremamente duraturo grazie a una mole impressionante di contenuti | Pensato per schermi molto grandi |
Soundtrack come sempre emozionante e travolgente | Mancano opzioni per rendere le bande nere meno invasive |
Adatto anche ai principianti grazie al Free Play |