Wandering Sword è l’atteso RPG indie dalle mani di Xiameng Studio, o il più masticabile The Swordman Studio, distribuito da SpiralUp, disponibile esclusivamente su PC tramite Steam dallo scorso 15 settembre 2023.
Provato su PC e Steam Deck
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Dalla Cina con… una carovana.
Wandering Sword è la storia di un ragazzo che finisce coinvolto quasi per caso in un conflitto che lo porta in fin di vita. Salvato da un misterioso passante, scopre di esser afflitto da un particolare tipo di veleno che sembra incurabile. Ormai solo, e spinto dal senso di gratitudine nei confronti dell’uomo, inizia una lunga avventura che lo porterà a una grande crescita di sé e a viaggiare per tutto il paese. L’atmosfera, come richiede il wuxia, genere cappa e spada cinese, è intrisa di musiche, colori e architetture locali. Segue un po’ quei temi portanti classici, come la coltivazione spirituale e i viaggi per trovare se stessi, tra lotte per la vita e per l’onore.
Il tutto è sotto forma di RPG a turni che presenta anche un originale sistema in tempo reale. Questo, però, richiede un po’ di abitudine per essere sfruttato al meglio. Le battaglie, infatti, prendono ispirazione da quanto visto in Live-a-live, con un sistema a griglia semi tattico. Il livello di difficoltà è onestamente piuttosto permissivo, a parte alcuni boss, dove una maggiore concentrazione e un più curato uso della turnazione diventano cruciali. Elemento interessante, le battaglie non hanno un reale momento di transizione, che lascia talvolta un po’ confusi su quanto succede.

Cercando un attimo di evitare di parlare dell’ovvio, la splendida realizzazione grafica strizza più che un occhio allo stile 2D-HD di casa Square, tanto che a uno sguardo inesperto, potrebbero sembrare lo stesso titolo. Grande cura è stata data ai personaggi, agli scenari e in parte dalle animazioni in battaglia. Lo stesso non si può dire però per l’interfaccia: a UI e la UX sono, ad essere gentili, macchinose, goffe, ineleganti. La navigazione dei menù è un ostacolo a parte. In battaglia come fuori, i menù non hanno animazioni, fade-in o fade-out, le pagine scattano, i cursori sono erratici, e questo è esacerbato da un ricco sistema di crescita e sviluppo, che va usato sapientemente per rimanere al passo con la sfida di gioco.
Espansione e potenziamento
I diversi personaggi possono essere potenziati ed espansi attraverso un ampio, ben sviluppato sistema di crescita, per potenziare le abilità con le armi, le arti marziali, tecniche spirituali e altro ancora. Al di là di un’evidente frustrazione di natura puramente tecnica, questo permette un certo livello di personalizzazione, a modo suo molto soddisfacente. Oltre al protagonista, tra l’altro, si possono reclutare oltre una decina di altri personaggi, generalmente trattati come NPC con i quali sviluppare o nutrire un rapporto sociale. Questo sistema, rudimentale quanto necessario per progredire, ha i suoi momenti di realizzazione, ma risulta spesso frustrante, con richieste, sidequest o altro che richiedono un tempo non sempre ben ripagato.
L’esplorazione è spesso molto gradevole, grazie a un comparto grafico di tutto rispetto, un ottima sistema di illuminazione, e una certa varietà nelle aree di gioco, che attraversano tutto quello che normalmente vi aspettereste da un RPG di stampo classico. I combattimenti, non troppo frequenti, possono essere visivamente gradevoli ma non altrettanto divertenti. Una cosa da cui Wandering Sword non si tiene lontano è la prolissità. Tutto, dai dialoghi, le cutscene, le spiegazioni, i tutorial, è estremamente prolisso. Il dono della sintesi non è parte del mondo wuxia, e questo a forte discapito dell’esperienza. Un giocatore nuovo difficilmente investe una tale quantità di tempo a leggere gli obiettivi e muri di testo che appaiono a ogni passo dell’avventura, perdendo immersione e interesse.
Al netto di quanto detto, Wandering Sword è un titolo molto godibile, soprattutto per quei giocatori che non badano molto allo stile dei menù o alle minuzie della realizzazione tecnica. Lo stile grafico, forse un po’ troppo vicino ai cugini di casa Square, tradisce le radici wuxia e l’ispirazione classica cinese che permettono al gioco di staccarsi e mostrare un’identità propria. La storia, forse non il lato migliore, da un lato forse a causa di una traduzione inglese a tratti discutibile, ha difficoltà a spiccare, tra scene molto lunghe e dialoghi verbosi oltre ogni ragionevole misura. Il sistema di crescita e i combattimenti, in ogni caso, offrono un’esperienza piacevole e soddisfacente in cui affondare i propri denti e le diverse ore che portano a uno dei finali multipli, promettendo ore e ore di rigiocabilità, non necessariamente giustificata.
A chi consigliamo Wandering Sword?
Wandering Sword è un ottimo RPG di debutto per lo studio cinese, che mostra una maestria nel comparto grafico di tutto rispetto. Il combattimento è a volte avvincente, e la possibilità di passare tra sistemi a a turni e in tempo reale può dare maggiore spazio ai giocatori incerti o non abituati ai classici del genere. La realizzazione tecnica, tuttavia, non è delle più pulite, tra singhiozzi e navigazione dei menù, in battaglia come fuori, che lascia a desiderare. I testi, infine, decisamente troppo prolissi oltre ogni giustificabile pay-off, distraggono da una potenziale immersione, spinta da musiche e ambientazioni squisitamente realizzate. Il prodotto finale è un mix di alti e bassi, di splendide idee e di incerte realizzazioni. Gli scogli che propone, tuttavia, non sono necessariamente per un’ampia gamma di giocatori.