Sviluppato da un team che comprende creatori di Vanishing of Ethan Carter, Painkiller e il sempre sottovalutato Bulletstorm, Witchfire è un promettente FPS che unisce progressione roguelike, il gunplay di Doom Eternal con la difficoltà e il sistema di livelli di Dark Souls. Che dite, unisce troppe cose? Scopritelo nella nostra anteprima dell’Early Access, disponibile su Epic Games Store per PC.
Provato su PC
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Livin’ on a Preyer
In Witchfire vestiremo i cenciosi panni di un Preyer, una sorta di Doomguy del Vaticano specializzato in armi da fuoco, incantesimi, con il compito di masticare chewing gum e spaccare culi. Peccato che come tutti i veri duri, abbia finito il chewing gum! Citazioni di capolavori del cinema a parte, lo scopo del Preyer è dare la caccia a una potentissima Strega per conto del Vaticano, massacrando qualsiasi cosa gli si pari davanti.
Il gioco si divide in scenari aperti, dove si troveranno orde di mostri di tre livelli diversi, tesori, trappole, mini boss e boss. Al momento sono disponibili due scenari, ma nella versione completa dovrebbero essercene 6, più uno aggiuntivo che presenterà delle regole diverse.
Il gioco parte da un Hub dove sarà possibile svolgere diverse azioni, come aumentare le statistiche del Preyer (vitalità, stamina, etc.), creare pozioni curative, ricercare nuove armi, magie e gingilli per poi potenziarli. Ovviamente, l’ottenimento di nuovo arsenale, potenziarlo e livellare il Preyer sono passi fondamentali per poter sopravvivere ai combattimenti. Dal nostro Hub potremmo scegliere liberamente quale livello affrontare. Lo scopo è uccidere i famigli della Strega in ogni livello, per poter poi affrontare la temibile megera. Chiaramente, il gioco non è completabile nella versione Early Access.
Una volta catapultati in un nuovo scenario, potremo aprire una mappa e vedere dove sono posizionati i gruppi di mob, il boss, eventi speciali e altro. Sta a noi decidere cosa fare, se buttarci subito a capofitto in uno scontro difficile, oppure seguire un percorso graduale per potenziarci, raccogliere witchfire e tornare alla base per livellare. Il witchfire è ovviamente preziosissimo e, come le anime dei giochi From Software, servirà per aumentare le statistiche del Preyer. Inoltre, sconfiggendo le orde di mostri, si potranno ottenere potenziamenti temporanei che varranno solo per la run attuale, grazie ai quali sarà possibile costruire una build in base alle armi e agli incantesimi che abbiamo scelto di portare in missione.

Quando veniamo accoppati, perderemo tutto il witchfire accumulato, lasciandolo nel punto dove siamo morti, pronto per essere recuperato. Ma non temete, se una run sta andando male si può decidere di ritirarsi, utilizzando uno dei portali sulla mappa. Ovviamente si dovrà fare attenzione a non incappare in una zona piena di nemici ed evitare i malvagi mini boss che si aggirano per la mappa.
Le difficoltà però non finiscono qui, perché il nostro Preyer deve fare i conti anche con la sua sanità mentale. Determinate azioni, come ad esempio premere il tasto per la cura quando non si hanno più pozioni, possono scatenare un evento Calamità che a sua volta attiverà una barra della Sanità che scenderà progressivamente. Per fermarla, si potrà distruggere la Calamità stessa (collocata in un punto della mappa), oppure portare a termine un obiettivo come uccidere un certo numero di mostri.
In generale, Witchfire richiede al giocatore una pianificazione, perché andando a zonzo per la mappa senza pensare, si rischia di finire in orde composte da mostri più potenti. Allo stesso modo, fuggendo senza guardare dove si va, solitamente si finisce schiacciati tra due orde o magari addosso a un miniboss. Per ora i miniboss sparsi per la mappa non fanno altro che evocare famigli, delle versioni più potenti dei mob normali.
A tutto questo si aggiunge il fatto che quando il Preyer aumenta di livello, cresce anche la potenza della strega che potrà avvalersi di mob più pericolosi, trappole e altre diavolerie per metterci i bastoni tra le ruote. Il tempo passato in spedizione manda avanti le ricerche di nuove armi, incantesimi e altri potenziamenti, quindi piuttosto che lanciarsi a braccia aperte verso un combattimento, spesso è meglio cercare di prendersela comoda… ma non troppo, perché dopo un po’ di tempo i portali di rientro all’hub si chiudono!
C’mon baby light my fire!
Passando al gameplay, la versione Early Access di Witchfire ha fatto un’ottima impressione. Il movimento del personaggio e il gunplay ricordano quelli di Doom Eternal, ormai punto di riferimento per gli FPS di stampo moderno. Il nostro Preyer potrà correre, doppiosaltare e schivare, tutte azioni necessarie per destreggiarsi negli scontri, ma che consumano Resistenza. La Resistenza è estremamente importante, in quanto una volta esaurita ci renderà facili bersagli dei nemici. Uccidendo mob senza venire colpiti, si aumenterà il Focus, un’abilità che consentirà al Witchfire di mirare e colpire un punto debole dei mob per stordirli.
Le armi sono responsive e soddisfacenti, con effetti sonori curati che danno proprio l’idea di stare maneggiando delle bocche da fuoco d’epoca. Inoltre, le diverse armi (7 in totale al momento) si adattano a diversi approcci. Gli ignoranti come me imbracceranno lo shotgun e si butteranno nella mischia, altri invece potrebbero preferire il fucile dalla distanza.
Alle armi si uniscono le magie, fondamentali per la sopravvivenza. Queste variano da incantesimi tattici come una campana magica che stordisce tutti gli avversari, alla classica palla di fuoco. Anche i vari gingilli come anelli e feticci contribuiscono a modificare il gameplay e il modo in cui affrontiamo gli scontri.

Tutto l’arsenale (armi, magie, anelli etc.) del Preyer si può potenziare, portando a termine alcuni obiettivi relativi al singolo oggetto e infine sbloccando l’upgrade tramite la ricerca nell’hub. Non preoccupatevi, gli obiettivi per il potenziamento sono molto intuitivi e facili da completare. Ogni potenziamento aggiunge una caratteristica particolare, ad esempio lo shotgun potenziato potrà sparare proiettili infuocati sui nemici.
A proposito di nemici, per adesso c’è una buona varietà: la carne da cannone è rappresentata da non-morti armati di forcone o arco, mentre nemici medi come Moschettieri e Spadaccini potranno darvi del filo da torcere. Ogni nemico ha degli attacchi particolari, inoltre solitamente si verrà assaliti da orde sempre più minacciose, quindi è necessario conoscere cosa possono fare e gestire al meglio la battaglia, utilizzando coperture e i classici bariloni esplosivi sparsi per la mappa.
Al momento, il boss finale del primo stage è una versione potenziata dello Spadaccino che ogni tanto evoca non-morti. Uno scontro canonico, poco entusiasmante, ma che immagino verrà cambiato nella versione definitiva… o almeno spero.
L’equilibrio
Il problema di questo Early Access però non è questo, bensì il bilanciamento. Partendo dalle armi, ho trovato il fucile dalla distanza e il lanciadardi esplosivo poco incisivi. Il primo non arreca danni sufficienti a tornare utile, anche perché nel tempo in cui si mira e si spara, i mob ci hanno già accerchiati e fatto a pezzi. Il lanciadardi esplosivo invece, sebbene sia esplosivo, ha un AoE limitato a uno o due mob.
Altri problemi si vedono proprio con il danno arrecato dai mob, a volte decisamente esagerato. Inoltre, sebbene ci siano degli indicatori che ci avvisano dei colpi alle spalle, spesso è difficile capire cosa ci ha colpiti e quanta energia ci è stata tolta.
Se nel primo scenario la curva di apprendimento e della difficoltà sono ben bilanciate rispetto all’equipaggiamento sbloccabile e al livellamento del Preyer, nel secondo scenario si affronta un salto di difficoltà incredibile.
Non appena si entra nel secondo livello, si viene aggrediti da nuovi cattivissimi mob quali il Granatiere, capaci di devastarci nel giro pochi secondi. Quindi, per arrivare al boss del secondo livello, ci si vedrà costretti a ripetere il primo, con un po’ di quel sano grind che nella versione finale spero si possa evitare, o quantomeno ridurre.
Sul lato tecnico, Witchfire fa molto bene cosa deve fare. Sebbene gli scenari siano un po’ delle cartoline e presentino ben poca interazione, l’atmosfera è stata ben curata e riesce a dare l’idea di essere braccati dalle forze del male. Il design dei nemici è funzionale, ma nella versione completa spero di vedere qualcosa di diverso dal solito scheletro e del tizio nerboruto in armatura. Buone le animazioni dei mob che permettono al giocatore di capire esattamente quando stanno per colpire o sparare.
Great Balls of Fire!
I pareri di questo vecchio amante degli shooter su Witchfire sono molto positivi. Il gameplay e la progressione funzionano benissimo, così come la possibilità di esplorare le mappe e decidere le proprie mosse in base alla situazione. Il potenziale alla base c’è, ci troviamo di fronte a un FPS promettente, dove incredibilmente le meccaniche roguelike non stonano, anzi spronano il giocatore a continuare a combattere per sbloccare sempre nuovi potenziamenti.
Insomma, ne voglio di più e spero che questo progetto venga portato avanti con le dovute modifiche al bilanciamento, nuovi livelli, nemici, boss e ovviamente armi! Tuttavia, non vi consiglio di acquistarlo proprio adesso, perché come detto in sede di recensione, lo sbilanciamento tra il primo e il secondo scenario è veramente troppo alto. Inoltre, questa versione Early, per quanto ci siano abbastanza armi e potenziamenti, si rivela un filo troppo risicata per il suo prezzo attuale di 35,99 euro. Se siete appassionati di FPS e roguelike tenetelo d’occhio, perché Witchfire potrebbe davvero diventare un titolo coi controzebedei.