Due occhi nel buio: la recensione di Inscryption su Nintendo Switch

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Uscito su PC e disponibile dal 2021, Inscryption ha raggiunto rispettivamente PlayStation 4 e PlayStation 5 il 30 agosto 2022, giungendo infine su Nintendo Switch l’1 dicembre 2022. La versione analizzata in sede di recensione è proprio quella dell’ibrida Nintendo, piattaforma senz’altro ideale per questo tipo di esperienza.

Inscryption è un roguelite deck-building, dove con un mazzo di carte bisogna affrontare diversi avversari con un numero di vite limitate, tuttavia è sicuramente difficile da incasellare in questa specifica categoria dal momento che fa e vuole essere decisamente più di quanto non sembri.

Provato su Nintendo Switch

PS4switch
single player

Quell’oscura capanna

Inscryption è una di quelle esperienze che trascendono il genere di appartenenza e ampliano le proprie competenze a una vasta gamma di generi, dall’horror al puzzle game, rivelandosi per sua natura molto difficile da presentare in ottica di recensione. Verrebbe quasi da ridurre tutto a un: “provate il gioco e non ve ne pentirete”. Tuttavia, per ovvie ragioni questo non può essere (e non sarà) il modo di affrontare la questione e quindi partiamo direttamente dall’inizio.

In Inscryption sarete un povero malcapitato all’interno di un’oscura capanna, seduto a un tavolo di legno in un’atmosfera chiaramente minacciosa. All’altro capo avrete due misteriosi occhi a scrutarvi dal buio. Il personaggio vi invita cordialmente a sedervi, a prendere alcune carte, e vi spiega quelli che sono i rudimenti del gioco che vi apprestate ad affrontare.

Il gioco di carte alla base del gameplay di Inscryption è apparentemente tanto semplice quanto stratificato: davanti a voi avrete una tabella di gioco con spazio per quattro carte e a ogni turno potrete giocarne quante ne desiderate fino a riempire l’area di gioco. A inizio turno si può pescare una carta generica, lo Scoiattolo, oppure una carta facente parte del proprio mazzo. Gli Scoiattoli non hanno altra valenza se non quella da fungere da sacrifici per giocare creature più potenti, come lupi, ermellini, orsi, cervi e tante altre bestie.

Lo scopo del gioco è quello di attaccare il giocatore avversario fino a quando la bilancia segnapunti non pende completamente dal lato del nemico. Naturalmente a modificare il flow del gameplay sono proprio le creature piazzate in gioco, con le quali ci si può difendere dagli attacchi avversari e, grazie alle abilità “inscritte” sulle stesse, ottenere il vantaggio tattico.

Il valore del sacrificio

  • inscryption carte
  • inscryption sacrificio
  • inscryption ermellino

Il leitmotiv del gioco è proprio questo, il “sacrificio”. Inscryption è stato creato da Daniel Mullins dopo il successo del gioco da cui il progetto ha avuto origine, chiamato non a caso Sacrifices Must be Made, disponibile su itch.io dal 2019.

Le carte non vengono solo sacrificate per giocare creature durante il proprio turno ma anche all’esterno delle partite, mentre il giocatore avanza con la propria miniatura sulla mappa. Questa è posta sul tavolo dalla creatura che ci guarda dall’oscurità dopo le battaglie. Ogni tappa sulla mappa è un evento in grado di modificare il proprio mazzo, aggiungendo o perdendo creature. Che sia fermarsi attorno al fuoco con dei viandanti sconosciuti, sperando che questi siano amichevoli, o anche acquistare pelli di animali da un misterioso cacciatore.

La meccanica più interessante è quella legata alla tappa del sacrificio rituale, dove si può trasferire l’abilità inscritta su una carta a un’altra, per potenziare creature specifiche e salutando per sempre la povera bestia immolata. Il giocatore ha a disposizione due vite, rappresentate dalla flebile luce di due candele. Finite queste sarà game over e verrete riportati all’inizio, perdendo i progressi fatti ma con una maggiore consapevolezza di ciò che vi attende, in pieno stile roguelite.

Due occhi nel buio

  • inscryption viandanti
  • inscryption porta
  • inscryption boss

Se Inscryption fosse solo questo, sarebbe un classico deckbuilder roguelite come tanti sul mercato, ma non è esattamente così. Infatti nulla vieta al giocatore di alzarsi dal tavolo di gioco ed esplorare l’ambiente tridimensionale attorno a sé, dove si nascondono puzzle e interazioni che contribuiscono a dare altri dettagli sulla situazione.

Questi non si rivelano mai troppo difficili e fanno affidamento sulle stesse meccaniche del card game, tuttavia sono essenziali per procedere in modo spedito e, potenzialmente, battere finalmente il misterioso individuo che si cela nell’oscurità.

Spingersi ulteriormente in spiegazioni equivarrebbe a “bruciare” l’esperienza per tutti, quindi non è possibile dilungarsi oltre in tal senso, bisogna però parlare di ciò che Inscryption riesce a fare in quanto videogioco. La sua peculiare composizione, rompe talvolta la quarta parete, trascinando a fondo il giocatore in una spirale ossessiva e compulsiva motivata dalla volontà di avere sempre più informazioni su ciò che sta effettivamente avvenendo.

Il tutto coadiuvato però da un gioco di carte che, pur rimuovendo tutti i fronzoli che compongono l’esperienza completa, si rivela molto solido e divertente. I più accaniti videogiocatori ricorderanno sicuramente esperienze come Triple Triad o Tetra Master (ma anche Gwent di The Witcher, volendo), due giochi di carte inseriti rispettivamente in Final Fantasy VIII e Final Fantasy IX, che, pur decontestualizzati ed estratti dal gioco di appartenenza, funzionavano maledettamente bene anche come prodotti a se stanti.

Inscryption riesce quindi, passatemi la battuta, a “inscrivere” nella narrativa che porta avanti, un gioco ricco di sfaccettature e tantissime strategie differenti, con creature volanti, che si spostano a ogni turno indipendentemente dal volere del giocatore o che addirittura si evolvono sul campo di battaglia dopo qualche turno.

Tutto ciò trova, come già accennato in apertura, un luogo perfetto dove esprimersi, ovvero Nintendo Switch. Ho avuto modo di testare il gioco sia in modalità portatile e docked, ma è nella prima che splende davvero e sembra quasi realizzato proprio per dare il massimo sulla console della casa di Kyoto. Qualche incertezza in termini di fps qui e lì c’è, parliamo sempre di un titolo che offre un ambiente di gioco tridimensionale, ma passa tutto in secondo piano una volta catturati dalla magia del prodotto.

A chi consigliamo Inscryption?

Molto semplice consigliare il gioco ai fanati di card games, Inscryption è infatti un’esperienza galvanizzate pur con la sua anima roguelite che non è facilmente digeribile da tutti. In questa sede però consiglio caldamente questa esperienza anche a chi, in fondo, i giochi di carte non se li è mai filati più di tanto. Potreste infatti scoprire una vera e propria gemma del panorama indie (sebbene Devolver Digital, il publisher, sia ormai andata come compagnia ben oltre la semplice nicchia dei giochi indipendenti), tra i migliori videogiochi del 2022.

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