AI: The Somnium Files – nirvanA Initiative – Recensione

ai nirvana initiative copertina recensione

AI: The Somnium Files – nirvanA Initiative, è il secondo capitolo della serie AI di Spike Chunsoft (il cui primo episodio, AI: The Somnium Files, abbiamo recensito proprio sul nostro portale). Questa nuova avventura ci riporta nella mente di Kotaro Uchikoshi (autore di altre visual novel come la serie Zero Escape), con nuovi personaggi e un nuovo enigma da risolvere: lanciamoci quindi nella nostra recensione.

Il titolo è disponibile dall’8 luglio su PC (tramite Steam), PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch.

Provato su PlayStation 5

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vAI in cerca della verità

Come ho già accennato in apertura, nirvanA Initiative è il secondo capitolo della serie AI: The Somnium Files. Se nel primo episodio impersonavamo l’ispettore Kaname Date, qui vestiremo i panni di altri due agenti governativi dell’unità speciale ABIS (Advanced Brain Investigation Squad), chiamati a risolvere un bizzarro caso di omicidio: il corpo di un uomo viene ritrovato tagliato longitudinalmente esattamente a metà. I due investigatori (anche chiamati psyncer), Ryuki e Mizuki, insieme alle loro partner AI, Tama e Aiba, devono mettere insieme i pezzi di questa intricata storia tra eventi passati e futuri, in modo da giungere alla verità che si cela dietro inspiegabili fenomeni.

Dal momento che non posso rilasciare ulteriori dettagli poiché tutto il pathos di una visual novel è dato proprio dall’evolversi degli eventi vissuti in prima persona dal giocatore, tutto ciò che è possibile dire in questo caso è che la scrittura di Uchikoshi non perde colpi e costruisce sugli eventi del primo episodio senza renderlo strettamente necessario per la fruizione di nirvanA Initiative.

Il titolo stesso avvisa il giocatore, nelle prime battute, che non è importante avere dettagli pregressi poiché questa è un’avventura pienamente godibile anche come episodio a sé stante. Indubbiamente personaggi ed eventi, così come piccoli stralci di informazione, sono più comprensibili al giocatore fidelizzato ma si tratta, per la maggior parte, di piccole strizzate d’occhio che non vanno a creare troppa confusione.

AI confini della realtà

Non sono solo la storia a infittirsi e la trama a ingigantirsi, ma in NI (che da ora userò come abbreviazione per nirvanA Initiative) anche la parte cruciale del gameplay, il Somnium, è stata modificata per offrire un grado di sfida aggiuntivo. I Somnium, sempre per chi non avesse giocato il primo titolo, sono fasi di gameplay dove si controlla attivamente l’AI degli investigatori, al fine di scoprire i segreti nascosti nella mente dei personaggi. Si tratta di sezioni a tempo (della durata massima di sei minuti) dove ogni azione intrapresa consuma preziosi secondi: lo scopo è quello di giungere alla verità prima dello scadere del tempo.

Proprio come i sogni stessi, anche i Somnium non seguono le stesse regole della realtà, quindi ci si ritrova in mondi apparentemente senza senso, a metà tra visioni oniriche fantastiche e incubi, a seconda della personalità del personaggio. Ogni Somnium, inoltre, è composto da due o più blocchi mentali che, affrontati in modi diversi possono portare a diramazioni della storia.

Se in precedenza tutto era incentrato sui TIMIE (moltiplicatori che si ottengono nel Somnium e aumentano o diminuiscono il tempo a disposizione) e si andava un po’ a tentoni tra le opzioni proposte dal gioco fino a individuare il percorso ottimale, qui il meccanismo è stato rivisto al punto tale da rendere ogni Somnium un rompicapo diverso. A volte dovrete semplicemente interagire con gli oggetti del sogno (proprio come in passato) mentre altre sarete chiamati a risolvere intricati enigmi (che mi hanno, e lo ammetto senza vergogna, costretto a prendere carta e penna e far lavorare il cervello come non succedeva da tempo).

La modalità interrogatorio è stata relegata a pochi episodi della trama mentre sono stati introdotti nuovi elementi di investigazione (la fase durante la quale si va in giro per la città a parlare con i personaggi per scoprire informazioni). Troviamo quindi il Wink Psync, per leggere i pensieri altrui; la Virtual Reality, dove sarà l’agente a muoversi su una ricostruzione del luogo del delitto, sfruttando visione a raggi X e visione termica per trovare dettagli che possono essere sfuggiti alle forze di polizia, seguita poi dal Truth Reenactment, una simpatica scenetta comica tra l’AI e l’agente ABIS, dove gli indizi raccolti devono essere messi insieme in una linea temporale credibile e funzionale per scoprire cosa è accaduto.

Possono sembrare meccaniche molto diverse e slegate ma, pad alla mano, combaciano tutte egregiamente. Sebbene non si possa parlare di passo in avanti decisivo da parte della serie, è sicuramente un passo laterale che consente di esperire concetti simili al primo capitolo ma in maniera diversa. Ci si poteva adagiare sugli allori e proporre solo una storia nuova, traendo il massimo profitto con il minimo sforzo, per questo è tanto più encomiabile il tentativo di garantire anche un approccio fresco allo stesso universo narrativo.

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Chi ha apprezzato la scrittura di AI: The Somnium Files, troverà anche in NI un ottimo thriller, alternato a fasi più allegre e dialoghi di natura comica. Questi ultimi, sebbene riescano a strappare un sorriso di tanto in tanto, soprattutto quando meno ci si aspetta di incontrarli, appaiono spesso banali e incentrati su doppisensi e il meccanismo comico del tradire l’aspettativa del fruitore.

Il livello di lettura però è più complicato dal momento che si tratta di una produzione giapponese, dove alcune tipologie di comicità sono molto più popolari di altre. La struttura riscontrata in NI, così come anche nel primo titolo, è quella del manzai, una sorta di stand-up comedy a due dove i personaggi ricoprono rispettivamente il ruolo di boke (un sempliciotto divertente) e tsukkomi (personaggio più serioso). Il primo innesca la battuta e il secondo arriva con la punchline, correggendolo, rimproverandolo e talvolta anche colpendolo.

Nel primo episodio, a ricoprire il ruolo di boke era l’investigatore dalla mente perversa Kaname Date, mentre quello di tsukkomi era affidato ad Aiba, la sua intelligenza artificiale. In NI il boke è la dissoluta AI Tama e, il personaggio più serio invece, il psyncer Ryuki. Il capovolgimento dei ruoli dà vita a nuove interazioni comiche, da un punto di vista sì diverso ma non necessariamente originale. Va comunque considerato che è tutto inquadrato in una cornice classica e uno spettatore abituato a tali siparietti riesce immediatamente a incasellarli e trarne il giusto divertimento quando invece il pubblico occidentale potrebbe trovarli semplicemente “cringe”.

A chi consigliamo AI: The Somnium Files – nirvanA Initiative?

Gli amanti delle visual novel vanno praticamente a nozze con questa nuova avventura di Uchikoshi, la trama è sempre a livelli altissimi e con tanti colpi di scena, inoltre il gameplay è stato raffinato e ampliato per garantire una maggiore varietà. Come già sottolineato, anche se non avete giocato AI: The Somnium Files, potete lanciarvi in questa investigazione senza troppi problemi e magari recuperare il primo capitolo in un secondo momento.

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