È la dose che fa il veleno: la recensione di Poison Control

Banner Poison Control

Dopo numerosi titoli di successo di vario tipo e genere, Nippon Ichi Software sviluppa un titolo che mescola elementi narrativi tipici degli ultimi anni e un gameplay sparatutto misto con Poison Control, uscito il 13 aprile 2021 su Playstation 4 e Nintendo Switch.

Provato su Playstation 4


Non ha la crudezza del revolver, né quella del coltello

Un protagonista muto dal genere selezionabile si sveglia confuso all’Inferno, senza i ricordi della propria vita e col proprio corpo invaso da uno spirito che gli fa da vero e proprio parassita, Poisonette. Quest’ultima spiega brevemente che per risolvere l’ingarbugliata questione, bisogna raggiungere il Paradiso per avere i propri desideri esauditi, e cioè tornare in vita e riappropriarsi del proprio corpo.

La premessa un po’ banale, soprattutto a causa del protagonista muto e amnesico, permette di mettere in scena le più colorite delle situazioni. L’inferno di Poison Control è infatti un mondo dall’estetica acid pink in chiave anime, alla giusta intersezione tra Avril Lavigne all’era di Hello Kitty e Persona, dove il tragico incontra il comico con un ritmo non sempre vincente.

Le sensazioni negative, i traumi e i malesseri di natura psicologica ed emotiva danno vita al veleno, una sostanza che prolifera all’Inferno e dà vita a demoni conosciuti come Klesha. Sta quindi al protagonista farsi strada tra paludi velenose e narrazioni più e meno traumatiche per portare a termine il proprio lavoro e raggiungere il Paradiso.

I dungeon sono legati a specifiche ragazze (solo ragazze, per qualche motivo) che sono cadute all’Inferno creando paludi particolarmente potenti. Ogni livello è così dedicato a una storia autoconclusiva di una di queste “Belle“, che vengono esplorate tra commenti, siparietti e brevi narrazioni in classico stile visual novel.

Il gameplay è quello di uno sparatutto in terza persona con elementi RPG appena accennati, che alterna un sistema di controllo molto elementare al bisogno di purificare le pozze di veleno grazie all’aiuto di Poisonette, in una sorta di gioco nel gioco sulla falsariga di Qix. Premendo un tasto, Poisonette uscirà dal corpo del protagonista e per qualche secondo potrà camminare liberamente. Se il suo percorso traccia una qualche forma chiusa, il veleno all’interno verrà purificato e talvolta verranno aggiunti alcuni bonus, come danni ai nemici all’interno.

  • Sparatoria in Poison Control
  • Gunplay in Poison Control
  • Combattimento in Poison Control
  • Purificare il livello è importante in Poison Control

I livelli sono generalmente abbastanza brevi, con numerose aree chiuse che vanno completate per poter proseguire nell’esplorazione, e ogni dungeon ha una missione principale per arrivare al completamento, come raccogliere un dato numero di oggetti, sconfiggere un dato numero di nemici o come spesso capita, purificare una data percentuale di veleno nell’area. Questo viene interpuntato da piccole scene, i ricordi delle Belle che permettono al giocatore di conoscerle ed empatizzare con la loro storia.

Inoltre, durante l’esplorazione, Poisonette si trova a commentare col protagonista alcune delle situazioni, e il giocatore potrà scegliere una tra alcune risposte multiple, che andranno ad aumentare uno dei vari parametri umani. Questo è il sistema di progresso personale del giocatore, il modo con cui si apprendono nuove abilità passive, che non permette di essere sfruttato a proprio piacimento: una volta selezionate, le risposte non possono essere modificate o rivisitate riaffrontando il livello.

Infine, ogni dungeon nasconde tre gettoni speciali che, una volta trovati tutti, permette di selezionare le Belle come degli elementi equipaggiabili. In altre parole, per sbloccare l’intero arsenale, bisogna giocare bene e fare attenzione a non farsi scappare questi gettoni. Elemento frustrante però, è il fatto che talvolta la composizione di alcuni livelli non lascia intendere che una data area comporterà la fine dell’esplorazione, e capiterà di dover rivisitare aree per i gettoni mancanti.

Al di là di un sistema di personalizzazione piuttosto ridotto all’osso, il gameplay di Poison Control funziona sì, ma è difficile definirlo divertente, La natura ripetitiva e la generale mancanza di varietà, è solo aggravata da un sistema di munizioni poco calibrato, dove si alternano troppo spesso momenti senza ammo a momenti dove ricariche vengono trovate in ogni anfratto. Il sistema di purificazione poi, sebbene interessante, sembra implementato con imprecisione: Poisonette può fuoriuscire per poco tempo, e la sua camminata rallenta drasticamente verso la fine, troppo spesso non si riesce a chiudere il cerchio in maniera soddisfacente.

Take the Poison… Control!

Qualcosa di simile può esser detto della narrazione: Poisonette, a causa del mutismo del protagonista, si fa portavoce di una buona fetta dell’esposizione, e nonostante una personalizzazione e un doppiaggio di qualità, c’è sicuramente un limite a quanto interessante o divertente possa essere un anime trope che vuole trasmettere una grande gamma di emozioni, mentre scherza, commenta, punzecchia e vuole essere anche oggetto di fanservice.

Un plauso particolare al team di localizzazione che ha fatto esplodere di personalità il testo originale, con battute, giochi di parole e un umorismo sempre sul pezzo, ma ricordiamo che rimane tutto in inglese con audio giapponese. Questo da un lato può allontanare alcuni giocatori, ma è sicuramente lo standard per una certa fetta di mercato, e bisogna tenere a mente che Poison Control va considerato come un titolo budget, come altri sfornati da Nippon Ichi Software. Non a caso, agli occhi attenti non sarà sfuggita una lieve somiglianza con un altro titolo, come The Princess Guide o Lapis x Labyrinth.

  • Equipaggiamento in Poison Control
  • Status in Poison Control
  • Scelte nei dialoghi di Poison Control

La direzione generale dell’esposizione della vicenda risulta spesso confusa: un esempio tra i tanti è la presenza di due personaggi che narrano e commentano prima e dopo le esplorazioni attraverso la radio, spesso portavoci di commenti pungenti, conditi da un umorismo molto moderno a suon di riferimenti, meme e giochi di parole. Spesso questi si ritrovano a essere la parte più spassosa e attuale del titolo, in un modo un po’ confuso, che si schianta inesorabilmente con le scenette fanservice, che sebbene siano poche, stridono a loro volta coi temi brutalmente traumatici di alcune delle storie delle Belle.

A chi consigliamo Poison Control?

Poison Control sembra un titolo che voleva fare tanto e poco insieme, con grandi ambizioni da un lato e poca voglia di realizzarle dall’altro. Il risultato è un esperimento misto: senza dubbio godibile ma ogni area che prova a esplorare risulta imprecisa o in qualche modo abbozzata, con un senso di incompletezza che permea l’intera esperienza. Se giocato a piccole dosi la ripetitività può venire meno e si lascia apprezzare, tra spassosi commenti e rivelazioni dal sicuro carico emotivo. Dal prezzo di listino di €29.99 va considerato come un titolo budget che, a modo suo, risulta valido.

Umorismo talvolta brillanteDirezione generale confusa
Molto ripetitivo

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.