Dall’Egitto con furore, la recensione di Kowloon High-School Chronicle

Kowloon High-School Chronicle Banner

È piuttosto difficile immaginare il processo che abbia portato alla distribuzione in occidente del remaster di un piccolo titolo di culto del 2004, ma eccoci qui, con la recensione di Kowloon High-School Chronicle, sviluppato da Shout! Design Works Co. e distribuito da PQube per Nintendo Switch.

Provato su Nintendo Switch


Un liceo, del paranormale e Indiana Jones?

Il titolo originale fa parte di Tokyo Majin Gakuen, lunga e prolifica saga di dungeon crawler in prima persona , riconoscibile da alcune caratteristiche che lo distinguono anche a un occhio meno esperto dalla massa. I temi trattati sono sempre fortemente incentrati sull’occulto, il paranormale, con un gusto futuristico tutto anni ’90, dove le influenze, tra Indiana Jones, Cowboy Bebop e Ghostbusters trapelano da ogni poro di una saga che identifica in un fotogramma il culmine della cultura che oggi chiameremmo sommariamente nerd dell’epoca.

Il grosso del loop di gioco resta invariato da titolo a titolo, dove si alternano sezioni in stile visual novel, in cui si esplorano le aree studentesche e si stringono i rapporti con i personaggi secondari, tra side-quest e side-story che sono al centro del fascino della saga e rimpolpano riccamente l’intreccio narrativo. Dopo una breve sezione di preparazione, si scende nei dungeon, dove il complesso, a volte più per la meccanicità che altro, sistema di esplorazione e combattimento, portano il giocatore a vivere l’azione strategica in tutta la sua gloria.

  • Kasuka Shiraki, in Kowloon High-School Chronicle
  • Rui Li, in Kowloon High-School Chronicle
  • Il bel Minakami, in Kowloon High-School Chronicle
  • L'inquietante Nanako, in Kowloon High-School Chronicle

Molti di voi avranno sentito parlare di Kowloon, una parola chiaramente non giapponese che appare in diversi titoli spesso non collegati fra loro. In breve, il nome è riferimento alla Città murata di Kowloon, una caotica meraviglia architettonica che fece da insediamento popolare fino al 1993 a Hong Kong. Durante il ventesimo secolo, questo agglomerato di appartamenti estremamente fitto fece da casa a oltre cinquantamila residenti nei suoi 0,026 km². Completamente fuori da un reale controllo governativo, divenne in breve tempo centro di ogni forma di malavita e, il caos generale, lo rese al contempo spaventoso e ricco di un’inconfondibile fascino misterioso.

Nel 2021, un gruppo di ragazzi del liceo che si trovano a combattere misteriose forze sovrannaturali non sorprenderà un po’ nessuno, ma fino ad allora il fenomeno era ben individuabile in alcuni specifici esempi. Kowloon High-School Chronicle mette il giocatore nei panni di uno studente che si trasferisce improvvisamente alla Kamiyoshi Academy, una scuola superiore di Shinjuku, Tokyo, scuola che per qualche motivo vede un continuo viavai di trasferimenti di studenti e insegnanti.

Il gioco suddivide l’avventura in veri e propri episodi, con tanto di intro e presentazione per ogni transizione tra una sezione e l’altra, che si consuma in un giorno intero di scuola. Dopo la sezione visual novel a scuola, si torna al dormitorio per esplorare infine i dungeon sotterranei nascosti sotto al cimitero della scuola. Il protagonista infatti, è un cacciatore di tesori della Rosetta Society, inviato con l’esplicito scopo di venire a capo dei confusi misteri e leggende metropolitano di quella scuola.

La prima parte è segnata da un marchio di fabbrica della saga: un sistema di risposta emotiva, dove il giocatore può scegliere in che modo, o meglio con quale emozione, rispondere agli interlocutori. Quattro categorie per due intensità, ci sono sempre otto opzioni per rispondere, e vi sorprenderà quanto risposte diverse portino a interazioni ben diverse.

  • Un enigma in Kowloon High-School Chronicle
  • L'esplorazione in Kowloon High-School Chronicle
  • Sezione intermedia in Kowloon High-School Chronicle
  • Uno spaventoso nemico in Kowloon High-School Chronicle

Bisogna però sottolineare che in questo titolo non c’è esattamente un sistema di squadra, bensì troviamo un buddy system, attraverso il quale scegliere ogni volta un massimo di due compagni che facciano da supporto al giocatore. I compagni, oltre 20, sono quasi tutti ben caratterizzati e distinti da un originale set di abilità che portano con sé.

Io non credo nella magia, sono soltanto un mucchio di stupide superstizioni

Essendo questa una recensione, purtroppo bisogna dire che la parte in cui senza dubbio Kowloon High-School Chronicle mostra gli anni è prevedibilmente nel sistema di combattimento. Tra i peggiori nemici di questo titolo, troviamo sicuro la navigazione dei menù. Non tanto quelli della parte visual novel, semplici e a modo loro efficienti, ma quelli dell’esplorazione dei dungeon, che non sono stati peraltro aggiornati o adattati in nessun modo significativo, una mancanza che si fa sentire.

La cosa che affascinerà o allontanerà gli utenti, ad ogni modo, sarà il forte focus sui puzzle durante l’esplorazione dei dungeon. Questi sono creati da una serie di stanze, la maggioranza delle quali con un enigma da risolvere. Nella quasi totalità dei casi, il giocatore ha ogni strumento per venirne a capo, ma capita il caso strano che richiede il ricorso a una guida online. Ad ogni modo, un approccio così intensamente legato all’ambiente e meno al puro grinding, è qualcosa che se da un lato mostra gli anni, ha un sapore nostalgicamente molto soddisfacente.

  • Menù Oggetti Esplorazione in Kowloon High-School Chronicle
  •  Mappa della scuola in Kowloon High-School Chronicle
  •  Combattimento in Kowloon High-School Chronicle
  • Menù delle sidequest in Kowloon High-School Chronicle

A proposito di grinding, in realtà i nemici non sono casuali e anzi, sono sempre nelle stesse specifiche posizioni a ogni esplorazione. Questo significa che, nei casi in cui si volesse fare un po’ di power-leveling, bisogna uscire e tornare nel dungeon per resettare la posizione dei nemici. Essendo un titolo di un’epoca andata, l’equilibrio nella difficoltà è talvolta precario, con boss a volte molto difficili e qualche improvviso salto di difficoltà.

Un plauso va comunque fatto agli sviluppatori, che hanno mostrato un impegno non indifferente per ampliare il bacino di utenza di un genere come questo: i dati originali di gioco erano in parte danneggiati, e c’è stato il bisogno di ricrearli e aggiustarli. Non solo, è stato anche registrato un nuovo doppiaggio, anche se solo in giapponese, per dare un’esperienza fully voiced, per la campagna principale.

A chi consigliamo Kowloon High-School Chronicle?

Kowloon High-School Chronicle è un titolo un po’ unico nel suo genere, che porta al tavolo un gusto specifico di gameplay, misto a una personalità chiaramente ben definita, intrisa di tutti quei sapori di cultura pop e nerd degli anni ’90, che mostra senza alcun riguardo. La trama e i personaggi hanno un fascino innegabile, ma il gameplay risulta a volte macchinoso. L’esperienza generale è comunque positiva, e partendo da un prezzo retail di circa 30 euro, non ha neanche bisogno di grandi sconti per convincere i dubbiosi.

Grande fascino nella caratterizzazioneUn po’ macchinoso nell’esplorazione
Intriso di cultura pop dell’epocaQualche picco di difficoltà improvviso
Enigmi soddisfacenti

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