Una lotta contro i colonizzatori. Recensione di Vanaris Tactics

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Vanaris Tactics è un piccolo TRPG dal singolo sviluppatore brasiliano Matheus Reis, distribuito da Toge Productions, disponibile su PC dal 2022 e ora su tutte le maggiori piattaforme.

Provato su Nintendo Switch

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In fuga per la libertà

Vanaris Tactics non perde tempo, e inizia in medias res, con un conflitto già esploso e un piccolo gruppo di ribelli che vuole cercare la salvezza. Matheus Reis, lo sviluppatore, ideatore e creatore del titolo, ha voluto creare un RPG tattico dal forte impianto narrativo per raccontare la violenza della colonizzazione. Sin dalle primissime battute, in primo piano troviamo la terra di Vanaris, con i suoi popoli in conflitto, dopo una conquista e successiva colonizzazione culturale e religiosa, che mette a nudo le profonde, spesso violentissime incongruenze di quella che passa sotto al nome della libertà di espressione.

Morgana, una madre separata dal figlio, è in viaggio col fratello Nigel e il nipote Adrien, cercando un posto sicuro e di ricongiungersi coi propri famigliari. Questo non sarà semplice, però, perché i conflitti interni, nati dall’improvvisa e forzata convivenza di popoli dalle abitudini, credenze e culture diverse, inserite in un clima egemonico di oppressione, rendono ogni incontro profondamente teso e pericoloso. Fortunatamente, il piccolo gruppo di eroi in fuga, non è sprovveduto, e deve far ricorso alle proprie abilità di lotta per uscirne vivo.

Ora, come avrete già intuito dalle illustrazioni, Vanaris Tactics strizza l’occhio all’originale Final Fanasy Tactics, con uno stile grafico, almeno nelle illustrazioni ufficiali, piuttosto reminiscente del mostro sacro di mamma Squaresoft. Anche il gusto per il sociale, per le ingiustizie amare della guerra, le aree grigie di conflitti in cui nessuno realmente ne esce intero, è di chiara ispirazione. Quanto a gameplay, però, il tutto è vastamente semplificato, nel bene e nel male, a formare un’esperienza molto più rapida e digeribile.

Esperienza mordi e fuggi

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Tenendo a mente che si tratta dello sforzo di un singolo sviluppatore e del prezzo obiettivamente budget, teniamo anche le aspettative a bada. Il titolo, che ruota attorno alle decina o poco più di ore, permette di reclutare un party non molto ampio, che include alcuni personaggi opzionali. Questi occupano chiaramente una delle classi che conosciamo bene del genere, dai tank, ai ranger, i rogue e quant’altro. Queste, inoltre, non possono essere cambiate né personalizzate, ma crescono in potenza e abilità, attive o passive che siano, in modo autonomo, tramite il classico sistema di level up.

La mappa di gioco, che peraltro permette di affrontare liberamente dei combattimenti per del buon vecchio grinding o per affrontare delle battaglie secondarie, così come l’intero comparto grafico, strizzano l’occhio più da vicino all’offerta su GBA, più che al fratellone in 32bit. Questo significa che, almeno su Switch, l’esperienza è gradevole, quando anche non addirittura affascinante e ben stilizzata, in modalità undocked. Messa su grande schermo, purtroppo, la bassa resa qualitativa della pixel art crea uno spettacolo non molto chiaro, che perde una grande parte del fascino iniziale.

Il livello di difficoltà è ben misurato, portando sempre un discreto livello di sfida che però non fa mai sentire oppressi. Porta, infatti, a quel classico “un’altra mappa!” che capita quando l’azione funziona bene. Va detto, però, che l’interfaccia andrebbe senza dubbio ottimizzata, sia in fluidità e usabilità. Sembra infatti che manchi un po’ di attenzione quanto a user interface, cosa che si riscontra anche nelle battaglie, dove non è possibile accedere alle impostazioni in nessun modo, neanche per arrendersi o tornare alla mappa.

Al netto dei difetti riscontrati, però, non si può nemmeno pretendere di trovarsi davanti a giochi complessi e impegnativi come i recentemente recensiti Triangle Strategy o addirittura mostri sacri come Tactics Ogre: Reborn, ma nemmeno esperienze doppia A come Redemption Reapers. Vanaris Tactcis va preso per quello che è: un progetto indie con una trama interessante e un gameplay estremamente classico, che riesce però, proprio in virtù della sua essenzialità, a restituire un’ottima esperienza mordi e fuggi a un prezzo accessibilissimo.

A chi consigliamo Vanaris Tactics?

Vanaris Tactics, al di là di diversi piccoli singhiozzi di natura tecnica, mette in scena una storia toccante di oppressione, colonizzazione, appartenenza, e infine, umanità. Si tratta di un titolo di piccola scala, con poche pretese ma che, nel suo piccolo, ha qualcosa di interessante e toccante da dire. Il prezzo budget poi lo rende addirittura irresistibile per coloro che hanno anche solo un po’ di curiosità nel genere. È senza dubbio un piccolo tuffo nel passato. Avendo la scelta, consigliamo la modalità portatile su Switch.

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