I gamer attempati ricorderanno il periodo un po’ anarchico dell’industria videoludica, quando il politically correct non esisteva e gli sviluppatori non dovevano preoccuparsi di offendere nessuno. E pure quando lo offendevano, se ne battevano la minchia, come quando Hillary Clinton rimase scandalizzata dalle fatality di Mortal Kombat, cosa che non scalfì minimamente Midway, anzi la istigò a creare un sequel e trasformare Mortal Kombat in un franchise di successo.
Proprio Midway (allora conosciuta come Bally Midway e in tempi recenti come Netherealm Studios), ancor prima di Mortal Kombat, porto nelle sale giochi il cabinato di Rampage, un titolo dove il giocatore impersonava un mostro gigante, intento a distruggere grattacieli e sgranocchiare gli umani. Uscito nel 1986, Rampage era uno di quei cabinati presi d’assalto, non solo per la sua premessa intrigante, quanto per il fatto che si potesse giocare in 3 persone contemporaneamente, nei rispettivi pantagruelici panni di un gorilla, un lupo e una lucertola.
Gli echi di King Kong, di Godzilla e dei Kaiju si univano ad un design caricaturale e al black humor tipico delle produzioni scanzonate di quei tempi. Rampage ha ricevuto diversi seguiti, come il fortunato Rampage World Tour e il meno conosciuto Rampage: Total Destruction.
Nel gaming moderno, i giochi dove si impersonano mostri non riscuotono molto successo, un po’ perché ormai si tende a prendere il media troppo seriamente, un po’ perché interpretare un mostro si traduce in un gameplay sbilanciato a favore del giocatore. I recenti Maneater e Carrion ad esempio, si rivelano titoli divertenti quanto limitati, proprio perché i mostri devono risultare più potenti degli umani.
Dopotutto, questi tipi di giochi (chi si ricorda anche dei due Prototype o di Hulk: Ultimate Destruction?) sono pure power-fantasies create per spegnere il cervello e fare fuori quanti più umani possibili. La misantropia si respira a ogni uccisione, d’altronde è così che dev’essere in giochi dove la missione principale è uccidere, divorare e squartare il genere umano.
Su questo filone, ecco arrivare Terror of Hemasaurus, prodotto da un singolo talentuoso sviluppatore di nome Loren Lemcke, barbuto autore dello spassosissimo Super Blood Hockey. La sua nuova fatica è praticamente il seguito spirituale del sopraccitato Rampage, infatti nel gioco non dovremo fare altro che distruggere cittadine e uccidere gente nei panni di un pacioccoso, quanto minaccioso Kaiju.
Provato su PC
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Dosi gratuite di violenza insensata
Terror of Hemasaurus si presenta con un riuscitissimo mix tra grafica pixel e fisica di gioco che risulta nella piacevole distruzione e annichilimento di tutto ciò che ci si trova davanti. I palazzi crollano in maniera soddisfacente sotto i pugni del Kaiju, causando reazioni a catena ed esplosioni che lasciano detriti, sangue e ossa ovunque. Potremo arrampicarci sui palazzi, prendere i civili e scaraventarli in aria, oppure saltare da un grattacielo per piombare a terra con una sederata atomica, in grado di distruggere interi edifici.
Ad opporsi alla forza distruttrice dell’Hemasaurus ci penseranno la polizia, l’esercito e qualche cittadino armato, ma basterà divorare gente per recuperare subito l’energia persa. E non si risparmia nessuno: donne, bambini, ricchi, poveri, gente in carrozzina! L’Hemasuarus distrugge qualsiasi cosa respiri e non respiri.
Oltre al cazzotto e alla sederata, sarà possibile anche calciare le persone in aria, con un risultato a dir poco esilarante. Le automobili si potranno calciare nei palazzi, causando panico, morte e distruzione. E gli elicotteri? Basta tirar dei passanti contro le eliche per farli precipitare, oppure appendercisi e mangiare il pilota.
Come se non bastasse, avremo a disposizione anche una mossa speciale che si potrà eseguire una volta caricata una barra viola, posta sotto quella della vitalità. La mossa speciale è altamente devastante e cambia a seconda del kaiju scelto tra i 4 a disposizione: l’Hemasauro emetterà un urlo devastante, la Salamandra sputerà fuoco, il Bradipone rallenterà il tempo e il Mecha-Hemasauro sparerà un missile terra aria. A parte la mossa speciale, non ci sono grandi differenze tra i quattro, ma fa comunque piacere avere un minimo di scelta, specialmente per il gioco cooperativo a 4 persone, dove risiede la vera anima del titolo.
Si perché Terror of Hemasuarus è un vero e proprio party game, dove il multigiocatore locale è un vero e proprio spasso. Una cassa di birra, una pizza, Terror of Hemasuarus ed è subito serata ignorante, ovviamente tra persone che magari hanno un bel ricordo delle sale giochi e del mitico Rampage.
Satira e distruzione
Terror of Hemasuarus presenta due modalità: la Storia e la modalità Endless. Nella prima affronteremo una serie di livelli che pongono sfide diverse, come ad esempio distruggere solo una tipologia di edifici, oppure usare un gigante globo d’acciaio per abbattere una città. In questa modalità si potrà godere anche di una divertente, quanto pungente storia che non solo critica l’avidità umana, ma anche un certo modo di fare videogiochi. Alcuni twist sono del tutto inaspettati e strappano un sorriso, altri forse sono un po’ esagerati, nel senso: lo sappiamo che l’umanità fa cagare e che i videogame moderni sono senz’anima, diamine basta vedere cos’ha fatto Warner Bros con Gotham Knights!
A parte gli scherzi, non bisogna mai generalizzare! Infatti, se non ve ne frega una ceppa di ciò che pensa Loren Lemcke degli umani e dell’industria videoludica, potete affrontare la modalità Endless che si snoda in una serie di livelli infiniti, dove è possibile anche customizzare alcune cose, come la difficoltà e lo spawn degli elementi di gioco, quali automobili, elicotteri e oggetti per distruggere tutto.
Ora, nonostante il gameplay di Terror of Hemasaurus sia una vera goduria, purtroppo il gioco si consuma molto presto. La modalità storia è troppo breve (si finisce in poche ore), mentre quella Endless sembra un po’ fine a se stessa, sebbene possa funzionare molto bene in una serata in compagnia.
Chiaro che si tratta di un titolo indie, venduto ad un prezzo bassissimo (costa meno di una pizza se vivete al nord) e che comunque presenta una fisica di gioco davvero ben fatta, per la quale va solo lodato. Distruggere palazzi, farli crollare su altri edifici e vedere tappeti di pixellose persone morte ai piedi del nostro mostrone da sempre grande soddisfazione. Personalmente, visto il tempo trascorso tra la demo e il gioco completo, mi sarei aspettato una campagna molto più lunga e qualche trovata in più per variare il gameplay.
Detto questo, Terror of Hemasaurus è un ottimo monster-game che va a soddisfare quella particolare voglia di vestire i panni di un gigante e devastare le città. La pixel grafica, gli effetti sonori e la colonna sonora ci rispediscono indietro nel tempo, in un epoca dove bastava un gameplay ben fatto per divertire. Si tratta di un gioco con una direzione precisa che fa benissimo ciò che si è preposto di fare, a differenza di molti indie moderni che provano a mischiare malamente sistemi e idee di ogni tipo, pur di risultare originali. E per questo, Terror of Hemasaurus è un titolo onesto nei suoi intenti che va premiato. Non sempre bisogna sperimentare, a volte basta anche semplicemente realizzare giochi divertenti.
A chi consigliamo Terror of Hemasaurus?
Ai gamer che hanno un bel ricordo di Rampage e lo vorrebbero vedere riproposto con un gameplay modernizzato, così come a chi ama i party game e sta cercando un titolo nuovo da proporre agli amici per spaccarsi di risate nelle imminenti serate invernali. Chiaro che se siete tra quei fizzinculo, fizzincule o fizzincul* che se un gioco non ha il combattimento alla souls andate a piangere con la faccia in una vaschetta di gelato al peperoncino, allora siete persone noiose alle quali non consiglio questo titolo. Però, visto che vi voglio bene lo stesso, perché un fizzinculo noioso lo sono un po’ anche io, vi posso consigliare di dare un’occhiata ad Asterigos: Curse of the Stars e Thymesia.