Azure Striker Gunvolt 3 – la Recensione

azure striker gunvolt 3 recensione copertina

Azure Striker Gunvolt 3 è il terzo capitolo e sequel ufficiale della saga di Inti Creates, un action platform bidimensionale che ha accumulato, negli anni, una gran quantità di capitoli main e spin-off (proprio qui, su Denjin Den, abbiamo recensito anche Azure Striker Gunvolt 2 e Gunvolt Chronicles: Luminous Avenger iX 2). Azure Striker Gunvolt 3 sarà disponibile dal 28 luglio su Nintendo Switch, per approdare poi successivamente anche su PC tramite la piattaforma Steam.

Provato su Nintendo Switch

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Una nuova era

Con questa terza iterazione, Inti Creates ha finalmente deciso di allontanarsi un po’ (ma non troppo) dalle due figure chiave che hanno caratterizzato gli altri titoli della serie Gunvolt, ovvero il protagonista omonimo e Copen. La protagonista de facto è Kirin, una monaca guerriera facente parte dell’ordine Shadow Yakumo, sostenuta però dal sempre presente Gunvolt, che ricopre in questo caso un ruolo minore.

Il gruppo Shadow Yakumo è una sussidiaria segreta del gruppo Sumeragi, contro il quale Gunvolt si è più volte battuto. L’uscita allo scoperto di Kirin è dettata dagli equilibri di potere che dopo l’intervento di Gunvolt sono stati distrutti, costringendo ancora una volta a mettere fine a trame di conquista dell’intero pianeta. I nemici del gioco saranno in questo caso i cavalieri di ATEMS, un’organizzazione che non ha alcun legame con il gruppo Sumeragi ma che vuole mettere le mani sul potere dei Septimal.

La storia è ricca di rimandi e informazioni dell’universo di Gunvolt, quindi chi non ha avuto modo di giocare almeno gli altri due capitoli della trilogia potrebbe ritrovarsi un po’ spaesato, ciò detto il titolo è comunque pienamente godibile, almeno dal punto di vista del gameplay, anche senza troppe spiegazioni pregresse.

Alza quel punteggio

Come sempre, la storia non è esattamente il punto di forza del gioco ed è poco più di una scusa per infilare livelli tosti dalla breve durata per spingere il giocatore a rigiocarli ossessivamente e ottenere un punteggio sempre maggiore (da un minimo di C a S++). Al pari degli altri titoli, velocità e precisione sono essenziali e l’ideale è completare il livello in poco tempo, accoppando quanti più nemici possibile senza mai farsi colpire.

Il gameplay è stato modificato per accomodare le nuove abilità della protagonista, Kirin, che possiede uno stock ricaricabile di talismani da lanciare contro i nemici (il classico sistema del “target”) per poi sferrare colpi di spada distruttivi in base al numero di talismani lanciati all’avversario. La tecnica principale su cui il gioco si basa è l’Arc Chain di Kirin, ovvero la possibilità di lanciarsi contro un avversario sigillato dal talismano in modo istantaneo, saltando così di nemico in nemico. Il punteggio è tanto maggiore quanto più tempo si resta in aria uccidendo avversari.

Gunvolt, in questo episodio, è relegato alla forma di cane che segue Kirin durante l’avventura. È possibile passare alla sua forma umana, controllandolo per un periodo di tempo limitato, solo utilizzando la specifica barra chiamata Ferri (attacchi subiti, attacchi speciali e tempo a schermo riducono la barra che, raggiungendo lo 0, fa uscire Gunvolt di scena, tornando al controllo di Kirin).

Immagini residue

Durante le missioni è possibile trovare dei frammenti di collezionabili, chiamati Image Chips. Ottenendoli è possibile sbloccare gli Image Pulse, ovvero delle immagini residue di personaggi provenienti dalle memorie di Gunvolt, che vengono poi portati alla realtà grazie ai talismani di Kirin.

Alla fine di ogni livello, in base ai frammenti collezionati, è possibile sbloccarli e poi inserirli all’interno del proprio setup, per utilizzare abilità attive o passive di ogni personaggio, insomma, una sorta di evocazione disponibile durante le missioni.

L’unica pecca riscontrata in questo sistema è che il loro ottenimento è legato a un sistema “gacha”, dove i personaggi vengono sbloccati alla fine del livello in modo casuale, questo potrebbe portare quindi a dover ripetere molte volte un livello per ottenere il proprio preferito o magari una determinata skill in grado di facilitarvi la vita. Nulla di particolarmente trascendentale e, onestamente, anche largamente ignorabile.

Maggiore pulizia

Azure Striker Gunvolt 2, per quanto interessante e ben realizzato, è un prodotto che risale ormai al 2016 e il terzo capitolo ha avuto modo di svilupparsi anche in seguito alla realizzazione degli spin-off, dove la formula veloce è stata migliorata e perfezionata. I livelli in Azure Striker Gunvolt 3 sono molto più concentrati e adrenalinici, soprattutto superati i primi stage introduttivi e giunti a metà dell’avventura. La difficoltà è leggermente incrementata e anche la capacità di ottenere punteggi alti è strettamente legata a nuove meccaniche che permettono anche agli utenti affezionati agli altri capitoli di trovare un grado di sfida soddisfacente.

Attenzione, non si tratta di un gioco particolarmente difficile ma lo è in relazione all’ottenimento di punteggi più elevati: gli errori vengono puniti ed è necessaria la massima precisione e conoscenza del livello per ottenere un buon rank.

La pixel art di Inti Creates è forse uno degli elementi più interessanti e apprezzabili, poiché sempre deliziosa da vedere in movimento, grazie ad animazioni fluide e pressoché perfette. Si tratta di una delle poche software house del panorama odierno che ci sa davvero fare con la grafica “retro”, una chicca imperdibile per tutti gli appassionati dello stile.

A chi consigliamo Azure Striker Gunvolt 3?

Gli appassionati della serie non possono lasciarsi sfuggire il capitolo che ci ha pienamente convinto grazie all’introduzione della nuova protagonista Kirin, davvero divertente da utilizzare. Anche se non avete giocato gli altri due capitoli, se avete voglia di un bel platform veloce, dalla durata di una manciata di ore ma altamente rigiocabile per migliorare le proprie abitlià, allora Azure Striker Gunvolt 3 fa esattamente al caso vostro.

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