Retro-archeologia con TAITO Milestones

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TAITO Milestones è una nuova collection approdata su Nintendo Switch eShop lo scorso 10 aprile, si tratta di una raccolta di 10 titoli classici provenienti dal vault TAITO, tutti arcade che hanno visto momenti di gloria dall’inizio degli anni ’80 fino alla seconda metà del decennio. Sarà davvero una collezione imperdibile? Scopriamolo nella recensione.

Provato su Nintendo Switch

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Quando il retrogame diventa archeologico

Ormai non passa giorno che non venga annunciata una collezione di titoli retro per fanatici di tutto il mondo: c’è chi non desidera altro che quello strambo shmup visto in una sala arcade nella sudata estate del 1982, chi invece vorrebbe antologie omnicomprensive ricche di dettagli da spulciare e altri ancora che preferiscono collezioni monotematiche (come quelle dedicate a Castlevania, per esempio). É facile trovare un po’ di tutto, soprattutto su Nintendo Switch che al momento è considerata una vera e propria retromachine con un parco titoli in continua espansione.

In questo contesto si inserisce TAITO Milestones, creata e pubblicata in collaborazione tra TAITO e ININ Games, il publisher europeo che ci ha già portato tante belle chicche già recensite sul nostro portale (Cotton 100%, Panorama Cotton, Cotton Reboot!, G-Darius HD, Clockwork Aquario e tanti altri). Una collezione di titoli classici provenienti dagli albori del gaming, una lista che potrebbe far alzare più di qualche sopracciglio, soprattutto dando un’occhiata all’anno di pubblicazione di molti di questi giochi.

  • 1981 – Quix, Space Seeker
  • 1982 – Alpine Ski, Front Line, Wild Western
  • 1983 – Chack’n Pop, Elevator Action
  • 1985 – The FairyLand Story
  • 1986 – Halley’s Comet
  • 1987 – The Ninjawarriors

Ecco dunque i titoli arcade inclusi in questa raccolta, come è facile prevedere non tutti però valgono il prezzo del biglietto, soprattutto quelli un po’ datati dei primi anni ’80 che possono avere un vero appeal solo ed esclusivamente per chi ha avuto modo di giocarli in quella pazza epoca, dove novità tecnologiche come i videogiochi con due pixel in croce rappresentavano ancora una mirabile invenzione.

Oggi, un prodotto come Wild Western dove in sella a un cavallo da buon fido cowboy armato di Colt bisogna evitare che i banditi raggiungano il treno al centro sparandogli contro, fa onestamente sorridere e può servire più come lezione di storia che vero e proprio intrattenimento. Molti dei giochi presenti, dopo una rapida partita fino al termine delle vite a disposizione, lasciano il tempo che trovano e il fatidico “high score” non stimola più come un tempo.

Certo, è vero che per la maggior parte dei giochi proposti è presente una leaderboard online dove caricare i propri risultati e competere contro appassionati provenienti da tutto il mondo, ma per quante ore è possibile guardare gli stessi pixel e le stesse sequenze senza impazzire? Una domanda che forse H.P. Lovecraft si sarebbe posto e che, anche chi vorrebbe acquistare TAITO Milestones, dovrebbe porsi.

Qualche piccola gemma

Con questo non voglio però dire che tutti i giochi presenti siano indegni di attenzione, anzi, devo ammettere che alcuni come Alpine Ski ed Elevator Action hanno indubbiamente attirato la mia attenzione quel tanto che basta da durare più a lungo nei miei test. Il primo è un simulatore di, beh, sci alpino, proprio come suggerisce il nome e bisogna evitare ostacoli per ottenere un punteggio sempre più alto. Il gioco è diviso in due fasi: la prima è lo slalom tra ostacoli e la seconda è il salto con gli sci, dopodiché si riparte con la prima e così via, verso l’infinito e oltre (o almeno finché durano le vite).

Il secondo, Elevator Action, parte da una premessa semplice: il protagonista è un agente segreto che, dopo essersi infiltrato in un grattacielo, deve discenderlo dalla punta sfruttando svariati ascensori ed evitando al tempo stesso i nemici che vogliono braccarlo. Non è un caso che proprio questo gioco abbia catturato la mia attenzione poiché introduce un gameplay semplice e intrigante, tutto sommato veloce e che si presta a una buona rigiocabilità.

Il vero fiore all’occhiello della collezione, introdotto a mio avviso proprio per dare spessore al prodotto, è The Ninjawarriors, il più moderno del lotto e anche il più divertente. Uscito nel 1987 nelle sale arcade, vedeva una delle tecniche più apprezzate da TAITO: l’unione di diversi schermi per ampliare l’angolo di visuale del giocatore, una chicca che tutti i bambini dell’epoca potevano ammirare e su cui sbavare (ricordate, parliamo del 1987). Fun fact: la stessa tipologia di cabinato venne utilizzata per Darius e Darius II.

Nei panni di un ninja cibernetico bisogna attraversare diversi stage, accoppando qualsiasi cosa entri nell’angolo di visuale, camminando in modo lento e deciso e agitando kunai e lanciando shuriken. Si tratta di un prodotto dunque che dà un senso di progressione e che ha effettivamente un finale raggiungibile, cosa che non è possibile dire di tutti gli altri titoli nella collezione.

A chi consigliamo TAITO Milestones?

Non è una collection per tutti e, per la prima volta mi sento in dovere di mettere in guardia il consumatore dall’investire in questa operazione. ANCHE se chi legge è un retro-fanatico e apprezza i titoli di qualche decade fa, bisogna ricordare che qui parliamo di giochi usciti agli inizi degli anni ’80, a occhio e croce 40 anni fa. Se non eravate vivi all’epoca e non avete provato con mano almeno la metà dei giochi qui elencati, fatevi un favore e astenetevi! Per il resto dei vecchi bacucchi che ormai non sanno più nemmeno come si tiene un gamepad in mano: acquistate pure TAITO Milestones a occhi chiusi, sarà un ricordo dolce a cui aggrapparsi quando li chiuderete davvero ed esalerete l’ultimo respiro (tanto non dovrebbe mancare poi molto).

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